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30 Settembre, 1915

Il crepuscolo dello zarismo

La coscrizione obbligatoria “non s’ha da fare”. È quanto emerge il 30 settembre dalla riunione del Partito Laburista inglese; il sistema di reclutamento volontario è giudicato sufficiente. Alle stesse conclusioni arriva il Partito Laburista australiano.
Sul fronte occidentale il maltempo può spiegare la stentata avanzata britannica, meno pronunciata del previsto. I risultati comunque stanno arrivando.
È ripartita anche l’offensiva italiana, dopo aver lasciato sfogare l'esercito asburgico per qualche giorno.
Rallenta invece quella austro-tedesca sul fronte orientale, di nuovo.

La Stampa pubblica un interessante reportage di Virginio Gayda. Il giornalista è lontano dalle prime linee, è penetrato nella Russia profonda, quella meno nota, quella delle province di Novgorod e di Kazan. «Un movimento nuovo, grandioso, è iniziato fra la gente della campagna. Essa si interessa ora dell’Impero e della politica. Ognuno ha un figlio in guerra e vuol averne notizia. Allora la sera, nei villaggi, qualcuno spiega sulle ginocchia un gran giornale arrivato dalla città e

legge. Per la prima volta il giornale è penetrato nella campagna. Nei giornali ci sono le notizie della guerra e i discorsi dei deputati di sinistra che accusano il Governo. I contadini ora sanno tutto e parlano. […] Dietro la titanica battaglia che si è impegnata tra due Imperi, si va preparando in Russia un altro gigantesco movimento di popolo».
A occhio e croce direi che Gayda si sia avvicinato abbastanza al futuro dell’Impero.

Davide Sartori

 

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • La riunione del Partito Labourista britannico conclude che il sistema di reclutamento speciale volontario è sufficiente.
  • Sidney: il Consiglio laburista australiano si oppone al servizio obbligatorio.
  • Lord Derby assume il controllo del reclutamento in Gran Bretagna.
  • Speciale “Ordine del giorno” da parte di John French.
  • Re Giorgio V invia un messaggio di congratulazioni a Sir John French.
  • La sottoscrizione aperta il 7 giugno dal Comitato milanese per i bisogni di guerra raggiunge la somma di 5.962.134 Lire.

Fronte occidentale

  • I francesi guadagnano ulteriore terreno in Champagne; continuano i combattimenti nei dintorni di Loos.

Fronte orientale

  • I russi tengono ancora Dvinsk (Daugavpils) saldamente.
  • Avanzata tedesca vicina allo stallo quasi ovunque, nonostante i russi si stiano ancora ritirando lentamente attorno a Lutsk e nelle paludi a sud di Pripyat.

Fronte italiano

  • L’offensiva italiana continua in mezzo a ghiaccio e neve.

Operazioni navali

  • Sommergibili tedeschi affondano due navi commerciali italiane.

Parole d'epoca

Il pidocchio del Colonnello

di Paolo Cassa, Caporale

Monte San Michele (GO)

(Paolo Cassa chiede di essere ricevuto al comando di reggimento per raccontare l’esito di una perlustrazione effettuata in compagnia di un commilitone. Ad ascoltarlo c’è il comandante del 111° fanteria, colonnello Adolfo Bava).
 

Gli esponemmo il risultato della nostra perlustrazione e ne parve interessato, ci rivolse varie domande sul morale della Compagnia ed a questo punto assistemmo ad una scenetta buffa, vedemmo il Colonnello cacciare mugolando due dita nella scollatura della camicia, armeggiarvi e un po' ed estrattele, guardare un momento ed esclamare irosamente: “Accid... è grosso come un fagiolo”.

Sicuro, per i pidocchi non esiste il rispetto gerarchico e si affezionano così alla divisa di un soldato semplice come a quella di un generale.

E' impossibile liberarsene se non cambiando contemporaneamente maglieria, camicia, divisa; ma di divise noi soldati ne avevamo una sola e se al massimo cambiavamo la biancheria, alla sera era già abitata. In fondo ci sono stati fedeli compagni durante tutta la guerra e sinceramente non ho mai risentito un eccessivo disturbo.

Era un bello spettacolo nei brevi periodi di riposo vedere gli eroi del Carso in costume adamitico, impegnati alla caccia al pidocchio annidato nelle pieghe della divisa.
Nei cambi in linea quelli che se ne andavano lasciavano sempre qualche cosa del loro … bagaglio, che naturalmente ereditava il sopravveniente che per il lungo periodo di permanenza  in prima linea, aveva il divieto di sganciare perfino la cinghia e le scarpe; ricordo che scesi a riposo, tolte le fasce, trovai i polpacci con la pelle bianca, squamata, senza peli e con uno spasmodico bisogno di un rude massaggio.

DAL FRONTE

Nella zona dallo Stelvio al Cevedale continua tra ghiacci e neve l' attività offensiva delle nostre truppe, intesa a spazzare piccoli distaccamenti nemici e a controbattere molestia di lontana artiglieria.
Nell' Alto Cordevole si è da qualche giorno ravvivata l' azione delle opposte artiglierie: la nostra bersagliò ieri presso Sief una colonna nemica, che si disperse abbandonando sul posto gran parte dei carichi.
In Carnia e nella conca di Plezzo frequenti piccole azioni nelle quali sono state fatte prigioniere alcune pattuglie nemiche.
Il numero degli uomini catturati nel combattimento nella notte sul 29 nel settore di Tolmino ammonta a 88, tra i quali 3 ufficiali.
Un idroplano nemico lanciò due bombe su Porto Buso: nessuna vittima, nessun danno.
Un nostro velivolo bombardò, pare con efficacia, alcune località sul Carso indicate quali sedi di alti comandi austriaci.

 

Firmato: CADORNA

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Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori