La Grecia sotto i riflettori
Gli Alleati si accodano ai russi: la Bulgaria riceve ultimatum anche dalle altre Potenze dell’Intesa. Ma il centro del mondo è la Grecia.
Il 4 ottobre è ormai chiaro a tutti il prossimo sbarco di un contingente Alleato a Salonicco, qualcuno l’ha già annunciato. Ad Atene la notizia desta qualche agitazione, il Parlamento borbotta perplesso e il Gabinetto risponde: «Il Governo reale, essendo neutrale nella guerra europea, […] ha il dovere di protestare contro il passaggio delle truppe estere attraverso il territorio ellenico». Sarebbe una palese violazione della sua neutralità.
I giornali dell’area Intesa non sono preoccupati. Considerano le proteste greche come “dichiarazioni di facciata”, le definiscono “platoniche”; qualcosa di inevitabile a livello politico, formalità necessarie per un paese neutrale, ma del tutto ininfluenti. Sono un modo per guadagnare tempo, in attesa della grande decisione definitiva. Per tutti i comuni mortali Atene appoggia l’Intesa. Punto. Senza “se” e senza “ma”.
Ad alimentare questa convinzione ci sono le parole di Venizelos alla Camera: «La Grecia ha verso la Serbia obblighi precisi, stabiliti da un trattato d’alleanza. Questi obblighi saranno rigorosamente rispettati».
E poi è già stata ordinata mobilitazione dell’esercito ellenico. No, problemi non ce ne sono.
Sarà, ma con Atene non si può mai dire. Anche perché la maggioranza nella votazione al Parlamento è risicata: in tanti sono assenti e ben nove Ministri si sono astenuti dal concedere la fiducia a Venizelos. Nove non sono pochi.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Ultimatum degli Alleati alla Bulgaria.
- Proteste alla Camera greca contro la proposta di sbarco degli Alleati a Salonicco: Il Premier Venizelos afferma che la Grecia osserverà il trattato d'alleanza con la Serbia, anche se ciò dovesse condurre a un conflitto con la Germania. La Camera approva questa dichiarazione con 142 voti contro 102 e 13 astenuti, fra cui 9 ministri; molti i parlamentari assenti.
Fronte orientale
- I russi passano all’offensiva fra il Lago Drysviaty (Drūkšiai) e Smorgon.
Fronte meridionale
- Azioni d’artiglieria lungo il fronte Belgrado-Sava.
- Due squadroni russi al largo di Varna.
DAL FRONTE
Azioni di artiglieria in più punti lungo il fronte: quella nemica lanciò numerose granate contro la stazione di Cormons, senza arrecare alcun danno; la nostra bersagliò con buoni risultati osservatori di batterie nemiche e colonne di carriaggi in marcia.
Si è constatato l' uso da parte dell' avversario di granate producenti i noti gas detti «lacrimogeni» dagli effetti dei quali le nostre truppe si proteggono efficacemente mediante occhiali ed altri mezzi acconci.
Le abbondanti piogge cadute nella zona del Basso Isonzo non hanno diminuito l' attività delle nostre truppe, né rallentano i progressi nei lavori di approccio.
Firmato: CADORNA