18 Ottobre, 1915

La Terza battaglia dell'Isonzo

L’offensiva autunnale italiana è il modo scelto dagli Alleati per coinvolgere Roma nella crisi balcanica. L’idea non è certo rivoluzionaria, ma è la più logica: impegnare a fondo gli austro-ungarici, costringerli a dividere le proprie forze per “coprirsi le spalle”; ogni soldato trasferito sul fronte italiano sarà un nemico in meno per la Serbia.
Il 18 ottobre Cadorna lancia il nuovo attacco generale: la pressione abbraccia tutto il fronte, dal Trentino all’Adriatico, ma a dominare la scena è sempre il fiume Isonzo, punto cruciale per gli strateghi militari.
Questa volta però Trieste viene messa da parte; si punta tutto su Gorizia.
L’esordio delle operazioni spetta sempre all’artiglieria: dalla tarda mattinata i cannoni italiani imperversano sulle postazioni austro-ungariche, da Monfalcone alle Prealpi Giulie. Quando la palla passa alla fanteria avanziamo a Doberdò, a San Martino e sul monte San Michele. È un buon inizio: in prima battuta l’esercito asburgico vacilla, ma con il passare delle ore si riorganizza, contrattacca e riguadagna parte del terreno perso; ci ricaccia indietro. Il debutto della terza battaglia dell’Isonzo si conclude senza un chiaro favorito.


Anche i russi aumentano la pressione sui tedeschi: sul fronte orientale il Generale Ivanov conquista Chortoryis'k, proseguendo l’offensiva sul fiume Styr. Berlino si consola con qualche progresso sulla Dvina e, indirettamente, con le notizie provenienti da Londra, dove il Gabinetto di coalizione inglese perde pezzi: si è dimesso Sir Edward Carson, in completo disaccordo con il Governo su svariate tematiche, dalla coscrizione obbligatoria ai Dardanelli, fino alla questione balcanica. L’unità nazionale britannica scricciola e i giornali non risparmiano bordate.

Davide Sartori

 

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Sir Edward Carson si dimette dall’ufficio di Procuratore Generale.

Fronte orientale

  • I tedeschi avanzano sulla Dvina.
  • i russi catturano Chortoryis'k (Styr).

Fronte italiano

  • Offensiva autunnale italiana: inizia la terza battaglia dell'Isonzo. Truppe italiane attaccano gli austro-ungarici anche nel tentativo di alleggerire la pressione sulla Serbia, ma sono bloccate dopo aver ottenuto minimi guadagni territoriali.
  • La IV Armata riprende le operazioni in Cadore. Assalti vittoriosi a Monte Melino e Cima Palone, nelle Giudicarie.

Fronte meridionale

  • Austro-tedeschi e bulgari avanzano in forze (rispettivamente da nord ed est).
  • L'avanzata austro-tedesca in Serbia è fortemente ostacolata: i serbi catturano 2.400 prigionieri e 4 cannoni.
  • I bulgari cercano di tagliare i collegamenti con Salonicco.
  • Le truppe Alleate di Salonicco, al comando del Generale Sarrail, avanzano fino a Krivolak, sul Vardar.

Parole d'epoca

Eroici attacchi

di Renzo Re, Soldato

Livinallongo del Col di Lana (BL)

Dalle trincee di Livinallongo

E’ attacco preparato da un intenso fuoco d’artiglieria, è cominciato stamattina, verso il Sasso di Mezzodì; da quassù si scorgono anche a occhio nudo sulla montagna opposta le grige uniformi del 52° che avanza a meraviglia; si vedono quei puntini neri balzare dal bosco in catena estesa e formazione larga, e balzare nel bosco successivo; l’artiglieria austriaca non ha sparato nemmeno un colpo; alle 18 è la volta del 59° che prende posizione fuori dalle trincee; passiamo la notte tranquilla in un posto di vedetta abbandonato, prosegue il nostro fuoco intenso d’artiglieria.

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

Lungo la frontiera del Tirolo va crescendo l' attività delle nostre truppe e di quelle nemiche, appoggiata dal fuoco sempre più intenso delle rispettive artiglierie.
Nella giornata del 16 si ebbero scontri di qualche entità; al Torrione, nella zona del Tonale, tuttora conteso tra le fanterie avversarie; davanti a Pregasina, donde furono respinti reparti nemici che tentavano di avvicinarsi alle nostre nuove posizioni, alla testata di Valle Travenanzes (Boite) ove un attacco contro le nostre linee fallì completamente.
Nella notte sul 16 nostri drappelli arditamente avvicinatisi alle difese nemiche sul Seikofel (valle di Sexten) vi lanciarono bombe che sconvolsero i trinceramenti e inflissero perdite ai difensori.
Sul Carso il giorno 16 un' ulteriore avanzata delle nostre truppe nel settore del Monte San Michele valse a completare l' azione del giorno 14, affermando ed estendendo il possesso della posizione conquistata lungo le pendici settentrionali del monte.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori