"Traditori della causa slava"
I bulgari hanno interrotto la ferrovia Belgrado-Skopje. Quell’arteria porta ossigeno alla resistenza serba, costretta a ripiegare un po’ ovunque.
«Il popolo russo guarda con dolore al tradimento della Bulgaria e, col cuore sanguinante, estrae la spada contro di essa, rimettendo la sorte dei traditori della causa slava alla giusta punizione di Dio». Questo l’enfatico manifesto dello Zar Nicola II al suo popolo, pubblicato il 20 ottobre.
Nelle regioni baltiche l’esercito russo resta sulla difensiva. I tedeschi fanno valere tutta la supremazia delle proprie artiglierie e ottengono qualche successo, comunque limitato e locale. Ma Pietrogrado guarda a sud, dove il Generale Ivanov continua a catturare migliaia di austro-tedeschi e una gran quantità di materiali bellici, “regali” ben accetti nell’ancor delicato momento russo.
Sul fronte dell’Isonzo l’offensiva italiana gira a vuoto, i nostri maggiori progressi arrivano dal Trentino: a nord est di Condino ci impossessiamo Cima Palone.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Times invita l'Intesa a portare il massimo aiuto alla Serbia, senza economia, per non giungere troppo tardi.
- Lord Derby spiega il suo schema: 46 gruppi.
- Lo Zar pubblica un manifesto rivolto ai bulgari e dichiara che, combattendoli, “rimette la sorte dei traditori della causa slava alla giusta punizione di Dio”.
- Sir Charles Monro nominato Comandante in capo del Mediterraneo.
Fronte occidentale
- I tedeschi attaccano con il gas ad est di Reims, ma vengono respinti.
Fronte italiano
- Gli italiani occupano Monte Palone, a nord-est di Condino.
Fronte orientale
- Il Generale Ivanov prende 7.500 prigionieri vicino Tarnopol (Ternopil').
Fronte meridionale
- I serbi tengono la regione di Orșova strenuamente, ma vengono respinti verso Šabac (nel nord-ovest).
- Gli eserciti del Generale tedesco Mackensen si congiungono sul suolo serbo. Tuttavia la resistenza serba continua eroica.
Parole d'epoca
"Ho perso 2 ufficiali e 60 uomini di truppa"
di Arturo Busto, Capitano
La Rocca (GO)
Trincee e reticolati nemici fino alla sera del 20 erano intatti; cominciammo allora a fare assegnamento sui nostri 60 portatori di tubi. Difatti, nella notte ore 21, i nostri eroici uomini fecero interamente il loro dovere soccombendo quasi tutti nell’attuazione del compito pericoloso: i tubi non produssero che scarsi danni nel robusto e profondo reticolato austriaco. Il soldato Scanvon Carmelo della mia compagnia, ferito mentre tentava di accendere il suo tubo, fu notato moribondo da una pattuglia austriaca, e le sue ultime parole furono “Viva l’Italia”. Gli feci concedere la medaglia d’argento al valore militare, nonostante che di lui più nulla si sia saputo.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Nella giornata del 19 è continuata con brillanti successi la nostra azione offensiva nella regione del Tirolo-Trentino. In Valle Giudicaria fu espugnata Cima Palone a nord-est di Condino, fortissima posizione dominante lo sbocco di Val Daone e la testata di Valle di Ledro e munita di due ordini di trincee, alcune delle quali scavate in roccia. Vi furono presi 80 prigionieri, tra i quali ufficiali; il resto del presidio austriaco si salvò colla fuga.
In Valle Lagarina fu completata l' azione del giorno 18, conquistando le alture a nord e a nord-est di Crosano, anch' esse rafforzate da numerosi e robusti trinceramenti. Dal S.Bernardo sul monte Bieaena il nemico, con violento fuoco di artiglieria, tentò allora di cacciarci dalle posizioni da noi occupate, senza riuscirvi.
Anche nell' Alto Cordevole è continuato ieri l' attacco che ci ha resi padroni di Sief, sulle pendici del Colle di Lana.
Nella zona di Falzarego i nostri alpini raggiunsero il Piccolo Lagazuoi.
In Valle del Fella il nemico, nelle giornate del 18 e del 19, attaccò più volte le nostre posizioni avanzate. Fu costantemente respinto.
Nell' Alto e Medio Isonzo e sul Carso continuano i duelli delle artiglierie intramezzati da piccole azioni di fanteria.
Ieri una squadriglia di nostri velivoli eseguì una nuova incursione sul campo nemico di aviazione di Aisovizza.
Furono lanciate numerose bombe con risultati visibilmente ottimi. Fatti segno al fuoco di numerose artiglierie dell' avversario, i velivoli ritornano incolumi.
Firmato: CADORNA