27 Ottobre, 1915

Speranze serbe appese a un filo

Zaječar, Knjaževac e le alture a nord-ovest di Pirot: sono le conquiste bulgare del 27 ottobre. Il Premier Serbo Pašić è impotente, lancia un disperato appello agli Alleati, implora aiuto immediato, o il Paese verrà annientato dai nemici: «La Serbia sta facendo sforzi sovraumani per difendere la propria esistenza. […] Malgrado l’eroismo dei nostri soldati non ci si può aspettare che la nostra resistenza si prolunghi indefinitamente. Vi scongiuriamo di fare tutto il possibile perché le vostre truppe ci raggiungano il più presto possibile».
Sugli altri fronti regna l’incertezza: nelle regioni baltiche le armate di Hindenburg continuano a sbattere la testa contro Dvinsk, con perdite gravissime e risultati risibili; stessa storia nella Champagne, dove i contrattacchi tedeschi vengono tutti respinti.

La Francia attraversa un momento delicato, ma la speranza è sempre l’ultima a morire: a Parigi si sogna una fantomatica rivoluzione bulgara, per alcuni quotidiani sarebbe imminente. Il problema sono le fonti non proprio attendibili: “Ad Atene si dice che a Bucarest corre voce che a Sofia il malumore sarebbe dilagante”. Classico stile “amici di amici”; manca solo un bel: “Me l’ha detto mio cugino”.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Presidente del Consiglio serbo, Nikola Pašić, con un disperato appello ai giornali inglesi, invoca il pronto aiuto degli Alleati per evitare che la Serbia sia annientata dagli austro-tedeschi e dai bulgari.
  • Re Giorgio V visita le armate francesi e consegna loro gli ordini del giorno.
  • Rimpsto nel Gabinetto australiano.
  • Elezioni in Sudafrica.

Fronte occidentale

  • I tedeschi vengono respinti in Champagne.

Fronte orientale

  • Scontri dal risultato incerto su gran parte del fronte.
  • I tedeschi continuano ad attaccare inutilmente Dvinsk (Daugavpils), subendo perdite gravissime.
  • I russi respinti indietro dallo Styr.

Fronte meridionale

  • I bulgari conquistano ZaječarKnjaževac e le alture a nord-ovest di Pirot.
  • I russi bombardano Varna.

Operazioni navali

  • Sottomarino inglese affonda altri quattro piroscafi tedeschi nel Baltico.

Parole d'epoca

Tre spari a brucia pelo

di Giuseppe Bianchi, Soldato

Monte Altissimo (TN)

Mandato dal mio tenente a vedere dove si trovasse una vedetta degli alpini che avrebbe poi dovuto esser sostituita da un volontario, questa che era molto a ridosso dei piccoli posti tedeschi, mi scambia per un nemico e mi spara a bruciapelo tre colpi: per la seconda volta resto miracolosamente illeso. C'è qualcuno che miracolosamente mi protegge.

 

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

Dalle nostre posizioni nuove di riva destra dell' Adige, dominanti le comunicazioni di fondo valle, nel giorno 25 la nostra artiglieria sorprese con tiri aggiustati un treno militare verso la stazione di Sant'Ilario a nord di Rovereto, arrecandogli gravi danni.
Nell' Alto Cordevole il giorno 26, sui dirupati fianchi del Col di Lana, fu espugnato un altro fortino nemico.
Le trincee furono trovate piene di cadaveri. Vi furono presi 8 prigionieri.
Nella zona del Monte Nero, nella notte sul 26, il nemico ritentò con grandi forze l' attacco delle nostre posizioni sul Vodil, fu lasciato avvicinare fino a breve distanza, quindi falciato e disperso da nostri fuochi incrociati.
Nuovi progressi ha compiuto la nostra offensiva sulla collina di Santa Lucia, di fronte a Tolmino, ove furono presi 21 prigionieri.
Nella zona di Plava fu conquistato un fortino a sud-est di Globna. I difensori superstiti, in numero di 102, dei quali 4 ufficiali, vennero fatti prigionieri. Furono anche prese due mitragliatrici.

Sul Carso l' intensa azione delle opposte artiglierie, continuata in tutta la giornata, non scemò l' aggressività delle nostre fanterie. Furono compiute piccole avanzate, espugnata qualche trincea, presi 55 prigionieri, tra i quali un ufficiale.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori