26 Ottobre, 1915

Malessere parigino

A Parigi il disagio è palpabile, la tensione cresce. La Francia è sull’orlo di una crisi di nervi: i tedeschi calpestano ancora il suolo patrio, i cittadini fanno i conti con le privazioni, la diplomazia è scivolata più volte. C’è sfiducia nell’aria, gli attacchi al Governo si inaspriscono ogni giorno di più. Molti giornali e persino qualche esponente politico concordano col Temps: «Un rimpasto ministeriale è un’eventualità grave nell’ora presente, ma le manifestazioni di malessere sono troppo evidenti. Meglio rimediarvi coraggiosamente, piuttosto che perpetuare per debolezza uno stato di precarietà. […] Il Paese non perdonerebbe al Governo di giocare le proprie sorti con mano debole. Il Governo di ieri è capace di agire con la prontezza e con il vigore necessario? Noi ce lo auguriamo. Altrimenti attendiamo con fiducia il Governo di domani». Picconata niente male.

Se il fronte occidentale non offre novità, il contingente francese inviato nei Balcani fa parlare di sé: il 26 ottobre sconfigge le truppe bulgare a Valandovo, in Macedonia. Vittoria magra.

A nord gli eserciti austro-tedeschi hanno preso contatto con le armate bulgare, l’incubo degli Alleati; i serbi si ritirano da Knjaževac.

L’Italia continua a impegnare le forze asburgiche: la nostra artiglieria si accanisce sulle fortificazioni di Gorizia; la fanteria avanza a nord di Doberdò. Ma il nostro principale successo di giornata arriva dalle Dolomiti: sul Col di Lana gli uomini di Peppino Garibaldi espugnano il “Cappello di Napoleone”.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • In Nuova Zelanda istituita la leva obbligatoria.
  • Andrew Fisher nominato Ambasciatore australiano a Londra.

Fronte occidentale

  • Continuano i combattimenti per il controllo de “La Courtine”; fallisce l’attacco tedesco.

Fronte orientale

  • I tedeschi avanzano a Illukst.

Fronte italiano

  • Sul Col di Lana il reparto agli ordini del Colonnello Garibaldi, espugna la forte posizione detta "Cappello di Napoleone".
  • Avanzata italiana in Vai di Ledro.
  • Mentre le artiglierie italiane infrangono le opere dì difesa di Gorizia, le truppe avanzano a nord di Doberdò (Carso).

Fronte meridionale

  • I tedeschi e i bulgari si uniscono a Lyubishevats (Danubio).

  • I serbi si ritirano da Knjaževac.
  • Le truppe austro-tedesche e bulgare si stanziano su un fronte ampio 45-60 km. a sud di Belgrado.
  • I francesi battono i bulgari a Valandovo.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I cosacchi persiani vengono inviati per aiutare i Consoli inglesi e russi a Kangavar (Kermanshah)

Operazioni navali

  • Il trasporto inglese “Marquette” viene silurato nell’Egeo.

Parole d'epoca

Souvenir

di Giuseppe Bianchi, Soldato

Monte Altissimo (TN)

Freddo intenso - nebbione - umidità - rancio poco e freddo. A mezz'ora di distanza abbiam trovata una sorgente che è però molto esposta. Là andiamo a prender l'acqua e là gli austriaci si ostinano a sciupare shrapnels.

Nuvolette bianche e rosa saltellano qua e là nel cielo e subito dopo uno scoppio secco di metallo infranto: Linnn....con relativa pioggia di confetti.

Ieri contai più di 300 shrapnels nella sola mattinata. Nemmeno uno ci colpì. Al contrario ognuno di noi potè procurarsi un bozzolo, una spoletta, una scheggia per ricordo. Come son generosi questi tognini! 

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

In valle di Ledro fu completata la conquista della riva sinistra del Rio Ponale, occupando nella giornata del 25 le località di Mezzolago, Molina e Biacesa, ove furono presi alcuni prigionieri.
Contro i dossi Casina e Remit, a sud della depressione di Loppio, conquistata il 24, il nemico eseguì ieri un intenso fuoco di artiglieria, dal Monte Creino e dalle opere di Riva, senza riuscire a scuotere la resistenza dei nostri, forti in quelle posizioni.
Nell' Alto Cordevole e nell' Alta Rienz è continuata la pressione contro le linee dell' avversario.
In valle del torrente Pontebbana una nostra incursione raggiunse la cresta del Rosskofel, danneggiando le difese nemiche in quel tratto.
Lungo la fronte dell' Isonzo continua intensa l' azione delle artiglierie, mentre le nostre fanterie si rafforzano sulle nuove posizioni raggiunte.
Ieri furono respinti piccoli contrattacchi nella zona di Plava e sul Carso e fatti 39 prigionieri.

Nella giornata del 24 nostri velivoli bombardarono con efficacia accampamenti nemici sugli altipiani di Bainsizza e del Carso. Un «Aviatik» nemico fu assalito da un nostro areoplano con fuoco di mitragliatrice e messo in fuga. Tutti i nostri velivoli ritornarono incolumi nelle linee.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori