2 Novembre, 1915

Asquith a 360°

Londra ascolta con attenzione le parole del suo Premier. Il 2 novembre Asquith interviene alla Camera dei Comuni. Il suo è un discorso abbastanza franco, di sicuro energico; spazza le critiche e difende l’operato del Governo: «Si dovrebbe ricordare, quando si rimproverano gli Alleati di non aver agito tempestivamente nei Balcani, che fino all’ultimo momento si credette la Grecia disposta a rispettare gli obblighi del suo trattato con la Serbia».
Dargli torto è difficile: il 23 settembre Atene aveva mobilitato l’esercito; fu Re Costantino a sconfessare le politiche del suo Primo Ministro.
Asquith non si scompone davanti alle evidenti difficoltà balcaniche: «La Serbia può stare sicura. Consideriamo la sua indipendenza uno degli scopi principali della guerra».
Notevole è anche l’apertura alla leva obbligatoria. Il Primo Ministro promuove il progetto di Lord Derby, si dice «convinto di ottenere risultati soddisfacentissimi», ma aggiunge di essere pronto a valutare ogni alternativa in caso di fallimento, compresa la coscrizione obbligatoria.

 La conclusione dell’intervento è un grande classico: «Sono persuaso, come lo ero quindici mesi fa, del trionfo finale della nostra causa».
Asquith c’è riuscito. Ha convinto la gran parte della politica e dell’opinione pubblica. Almeno per ora si va avanti compatti.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Discorso di Asquith su un possibile Gabinetto ristretto, un Comitato di guerra e sull’eventuale coscrizione obbligatoria.
  • Il Premier inglese Asquith dichiara che l’indipendenza serba è obiettivo essenziale della guerra.
  • Il Generale Maunoury succede al Generale Gallieni come Governatore militare di Parigi.
  • La stampa tedesca si dimostra contraria all’idea dei dissidenti russi che portano profitto agli Imperi centrali.
  • Gli Ambasciatori inglesi e russi a Teheran vengono rassicurati dal Ministro degli esteri persiano che la notizia di un loro accordo con la Germania è priva di fondamento.
  • La Cina declina il consiglio giapponese riguardo il movimento monarchico.

Fronte italiano

  • Presso Plava gli italiani conquistano il villaggio di Zagora facendo alcune centinaia di prigionieri.

 Fronte meridionale

  • Inizia la battaglia di Krivolak: truppe francesi attaccano da Salonicco per andare in aiuto dei serbi, ma sono bloccate.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Qazvin (ovest della Persia) occupata dalle truppe russe.

Parole d'epoca

A trovare il nemico

di Eugenio Lavatori, Soldato

2 giorno dei morti  sempre pioggia e grandinelli sono tutto bagnato e già alle 10 ancora non si parla di rancio né di pagnotta  una fame orrenda freddo in quantità  io non credo di raccontarla  non credo di rivedere ai miei bambini la sposa i genitori.
Ora bevo una tazza d'acqua che da un pezzo sto a parare che viene dal cielo.  Alla sera partenza con zaino affardellato....

Sempre più vicino al nemico. Siamo arrivati in un monte di faccia al nemico. Questa sera lo andiamo a trovare.

(Mentre sul Carso infuria la Terza battaglia dell’Isonzo, la brigata Messina partecipa ad azioni isolate nel settore tra il monte Santa Lucia e il monte Santa Maria, di fronte a Tolmino. Eugenio Lavatori partecipa agli attacchi fin quando non resta ferito).

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

 

DAL FRONTE

In  valle di Ledro il nemico impotente a ricacciarci dalla conca di Bezzecca aprì violento ed intenso fuoco di artiglieria sui villaggi Bezzecca e Locca furono danneggiati. Lenzumo andò in fiamme. Le nostre truppe mantennero saldamente le posizioni conquistate.
Nell' alto vallone di Sexten (Drava) le truppe nemiche avvistata nello Ianichriedel Knoten furono fatte segno a tiri aggiustati dalle nostre artiglierie.
In valle Fella presso Ludera a sud di Lusnitz, un reparto nemico fu assalito e disperso dai nostri, abbandonò fucili e munizioni.
Lungo la fronte dell' Isonzo ieri, sotto pioggia incessante e dirotta, le nostre truppe rinnovarono con ostinato vigore gli attacchi.
Nel settore di Plava fu espugnato il paese di Zagora, saldamente fortificato dal nemico. Vi furono presi 374 prigionieri dei quali 7 ufficiali, una mitragliatrice, numerosi fucili e munizioni.
Sulle alture di Podgora fu sfondata e superata una quarta fortissima linea di trincee nemiche e presi 114 prigionieri, tra i quali 3 ufficiali. Un contrattacco nemico sul fianco, effettuato con truppe risalenti dai ponti di Gorizia, fu ributtato con gravi perdite per l' avversario.

 Sul Carso i nostri, dopo avere durante la notte respinto violenti contrattacchi del nemico, infliggendogli gravi perdite, nel corso della giornata riuscirono a progredire lungo le falde settentrionali del Monte San Michele e verso San Martino del Carso. Furono presi 75 prigionieri.
Ovunque le nostre truppe diedero prove ammirevoli di resistenza di valore e di abnegazione.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori