In luce la Brigata Sassari
«Vidi Monastir desolata, sotto la minaccia dell’invasione bulgara, disertata da gran parte della popolazione; tutti i negozi chiusi, senza traffici di gente durante il giorno per le strade e senza lumi la notte. Io non so quali espressioni, quali paragoni possano dare l’idea della tristezza, del timore, dello sgomento che ispira l’aspetto di una città così deserta. […] Poi vidi la triste campagna autunnale, grigia e spoglia, stendersi immutabilmente abbandonata».
Lo scrive Mario Bassi, inviato de La Stampa nei Balcani. L’esercito serbo prosegue, con ordine, la sua ritirata su Mitrovica, la nuova capitale. Austro-ungarici, tedeschi e bulgari non fanno sconti. L’avanzata dei reparti francesi in direzione di Veles non basta a strappare un sorriso.
Sul fronte italiano si mette in mostra la brigata Sassari: il 13 novembre viene espugnata la “trincea delle frasche”, un punto chiave nel settore di San Martino. Ma i progressi sul Carso sono pareggiati dalla perdita di importanti posizioni attorno a Oslavia, riconquistate dall’esercito asburgico dopo neanche ventiquattro ore di possesso italiano.
E poi ci sarebbe il mercantile armato Bosnia, italiano, affondato da un sottomarino nel Mediterraneo. Cosa c'è di strano? Il sommergibile è tedesco, ma noi non siamo in guerra con la Germania, non ancora almeno.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte italiano
- Il villaggio di Oslavia, occupato il 12 dalle brigate "Lombardia" ed "Ancona", è riperduto. La brigata "Sassari" conquista la "trincea delle frasche".
Fronte meridionale
- I serbi si ritirano ordinatamente verso Mitrovica, nuova capitale di guerra.
- Combattimenti tra serbi e bulgari nella regione di frontiera (Valandovo): gli austro-tedeschi premono i serbi.
- Avanzata francese verso Veles.
- Nell'Egeo navi Alleate (presenti anche gli italiani) bombardano Dedeagach (Alexandroupoli).
Fronte d’oltremare
- Conferenza a Pretoria del Generale Smuts sull’aumento del Contingente orientale africano.
Operazioni navali
- Il piroscafo italiano "Bosnia", un mercantile armato, viene silurato dal sommergibile tedesco "U-34" e affonda nel Mediterraneo; 13 vittime.
Parole d'epoca
L'ultima lettera
di Emilio Pagliai, Caporalmaggiore
Cara mia Sorella
Con gran piacere ho ricevuto oggi la tua lettera alla quale non tardo a rispondere, con piacere sento che di salute tu stai bene e così posso assicurarti che per ora è di me il simile.
Comprendo benissimo che stai in pensiero non avendo spesso mie notizie e ne sono molto dispiacente anch'io ma, mia cara non è che io non ti abbia scritto anzi ti ho sempre scritto spesso, è che si sperdono per la posta ma se vedo che continua così cerco di reclamare in qualche modo, ma speriamo che da qui in avanti vada sempre migliorando anche il servizio postale.
Da casa mi hanno scritto questi giorni dicendomi che stanno bene, Giacinto è come te gli ho scritto e non vedo risposta, ma non penso a male perche sento che tu e i genitori e poco che vi ha scritto dicendo che sta bene, derresto avrei da pensare perche è un bel poco che gli ho scritto e non mi ha ancora risposto.
Il pacco della zia Maria l'ho ricevuto da tanto tempo e gli ho subito risposto. Ma in questi giorni gli scriverò di nuovo giacché sento che non l'a ricevuta.
Mia cara Zelmira la vita non è poi tanto cattiva, ma si sta male perche si pensa sempre a casa che questi sarebbero momenti che sarei già a casa in congedo, speriamo che presto ci sia la pace così potremo tornare alle nostre care famiglie.
Per ora termino inviandoti i più cari e affettuosi saluti e baci tuo fratello
Emilio
N.B. Per ora non mi occorre nulla voldire che se avrò bisogno di qualcosa te lo faccio sapere
di nuovo ti bacio caramente
Emilio
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
La nostra offensiva perseguita con instancabile tenacia lungo tutta la fronte valse ieri qualche nuovo successo.
In Valle Lagarina fu occupato il paese di Marco e conquistata ad oriente del paese la costa montuosa che da Zugna Torta degrada verso il nord su Lizzana. Nostri velivoli bombardavano intanto Volano, sede d' un comando austriaco.
In valle di Campelle un riparto di volontari alpini in ricognizione offensiva verso il Montalon assaliva e metteva in fuga un forte nucleo nemico che scendeva da Forcella di Valle Sorda.
Nell' Alto Cordevole continuano le operazioni per estendere il nostro possesso delle conquistate vette del Col di Lana e del Sief anche alle pendici nord-orientali di quel massiccio montuoso.
Sulle alture a nord-ovest di Gorizia si combatté ieri accanitamente e con alterna vicenda attorno ad Oslavia e sotto la cresta del Calvario. Prendemmo al nemico circa 50 prigionieri, dei quali 3 ufficiali.
Sul Carso la nostra avanzata prosegue tenace di trincea in trincea. Ieri furono fatti nuovi progressi verso Boschini ed espugnati alcuni trinceramenti e ridotte, mantenuti poi contro i violenti ritorni offensivi dell' avversario.
Firmato: CADORNA