13 Novembre, 1915

In luce la Brigata Sassari

«Vidi Monastir desolata, sotto la minaccia dell’invasione bulgara, disertata da gran parte della popolazione; tutti i negozi chiusi, senza traffici di gente durante il giorno per le strade e senza lumi la notte. Io non so quali espressioni, quali paragoni possano dare l’idea della tristezza, del timore, dello sgomento che ispira l’aspetto di una città così deserta. […] Poi vidi la triste campagna autunnale, grigia e spoglia, stendersi immutabilmente abbandonata».
Lo scrive Mario Bassi, inviato de La Stampa nei Balcani. L’esercito serbo prosegue, con ordine, la sua ritirata su Mitrovica, la nuova capitale. Austro-ungarici, tedeschi e bulgari non fanno sconti. L’avanzata dei reparti francesi in direzione di Veles non basta a strappare un sorriso.

Sul fronte italiano si mette in mostra la brigata Sassari: il 13 novembre viene espugnata la “trincea delle frasche”, un punto chiave nel settore di San Martino. Ma i progressi sul Carso sono pareggiati dalla perdita di importanti posizioni attorno a Oslavia, riconquistate dall’esercito asburgico dopo neanche ventiquattro ore di possesso italiano.

E poi ci sarebbe il mercantile armato Bosnia, italiano, affondato da un sottomarino nel Mediterraneo. Cosa c'è di strano? Il sommergibile è tedesco, ma noi non siamo in guerra con la Germania, non ancora almeno.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Fronte italiano

  • Il villaggio di Oslavia, occupato il 12 dalle brigate "Lombardia" ed "Ancona", è riperduto. La brigata "Sassari" conquista la "trincea delle frasche".

Fronte meridionale

  • I serbi si ritirano ordinatamente verso Mitrovica, nuova capitale di guerra.
  • Combattimenti tra serbi e bulgari nella regione di frontiera (Valandovo): gli austro-tedeschi premono i serbi.
  • Avanzata francese verso Veles.
  • Nell'Egeo navi Alleate (presenti anche gli italiani) bombardano Dedeagach (Alexandroupoli).

Fronte d’oltremare

  • Conferenza a Pretoria del Generale Smuts sull’aumento del Contingente orientale africano.

Operazioni navali

  • Il piroscafo italiano "Bosnia", un mercantile armato, viene silurato dal sommergibile tedesco "U-34" e affonda nel Mediterraneo; 13 vittime.

Parole d'epoca

L'ultima lettera

di Emilio Pagliai, Caporalmaggiore

Cara mia Sorella

Con gran piacere ho ricevuto oggi la tua lettera alla quale non tardo a rispondere, con piacere sento che di salute tu stai bene e così posso assicurarti che per ora è di me il simile.

Comprendo benissimo che stai in pensiero non avendo spesso mie notizie e ne sono molto dispiacente anch'io ma, mia cara non è che io non ti abbia scritto anzi ti ho sempre scritto spesso, è che si sperdono per la posta ma se vedo che continua così cerco di reclamare in qualche modo, ma speriamo che da qui in avanti vada sempre migliorando anche il servizio postale.

Da casa mi hanno scritto questi giorni dicendomi che stanno bene, Giacinto è come te gli ho scritto e non vedo risposta, ma non penso a male perche sento che tu e i genitori e poco che vi ha scritto dicendo che sta bene, derresto avrei da pensare perche è un bel poco che gli ho scritto e non mi ha ancora risposto.

Il pacco della zia Maria l'ho ricevuto da tanto tempo e gli ho subito risposto. Ma in questi giorni gli scriverò di nuovo giacché sento che non l'a ricevuta.

Mia cara Zelmira la vita non è poi tanto cattiva, ma si sta male perche si pensa sempre a casa che questi sarebbero momenti che sarei già a casa in congedo, speriamo che presto ci sia la pace così potremo tornare alle nostre care famiglie.

Per ora termino inviandoti i più cari e affettuosi saluti e baci tuo fratello

Emilio

N.B. Per ora non mi occorre nulla voldire che se avrò bisogno di qualcosa te lo faccio sapere

di nuovo ti bacio caramente

Emilio

 

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

La nostra offensiva perseguita con instancabile tenacia lungo tutta la fronte valse ieri qualche nuovo successo.
In Valle Lagarina fu occupato il paese di Marco e conquistata ad oriente del paese la costa montuosa che da Zugna Torta degrada verso il nord su Lizzana. Nostri velivoli bombardavano intanto Volano, sede d' un comando austriaco.
In valle di Campelle un riparto di volontari alpini in ricognizione offensiva verso il Montalon assaliva e metteva in fuga un forte nucleo nemico che scendeva da Forcella di Valle Sorda.
Nell' Alto Cordevole continuano le operazioni per estendere il nostro possesso delle conquistate vette del Col di Lana e del Sief anche alle pendici nord-orientali di quel massiccio montuoso.
Sulle alture a nord-ovest di Gorizia si combatté ieri accanitamente e con alterna vicenda attorno ad Oslavia e sotto la cresta del Calvario. Prendemmo al nemico circa 50 prigionieri, dei quali 3 ufficiali.
Sul Carso la nostra avanzata prosegue tenace di trincea in trincea. Ieri furono fatti nuovi progressi verso Boschini ed espugnati alcuni trinceramenti e ridotte, mantenuti poi contro i violenti ritorni offensivi dell' avversario.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori