Missione: convincere il Kaiser
Non è un gran momento per il Generale Hindenburg. Il suo piano ha avuto un gran successo, non si discute, ma si è arenato sul più bello, a pochi passi dal traguardo più importante. Arrivati a metà novembre, Hindenburg ha i suoi problemi: ora deve convincere il Kaiser dell’impossibilità di conquistare Riga e Dvinsk. Guglielmo II non abbonda di buonsenso, né è noto per la sua pazienza; l’Imperatore insiste, spinge per proseguire l’offensiva, nonostante l’inverno russo non sia proprio “tutto rose e fiori”. La discussione dev’essere stata accesa, sembra che alla fine Hindenburg abbia minacciato di rassegnare le dimissioni se il Kaiser non avesse riconsiderato le sue pretese.
Da dimissioni eventuali a dimissioni ufficiali, il viaggio ci porta a Londra. Winston Churchill ha pagato i suoi errori di valutazione: a maggio ha perso la poltrona di Primo Lord dell’ammiragliato ed è stato obbligato a recitare un ruolo da comprimario nel Governo britannico.
Ma uno col suo temperamento, con il suo orgoglio, non ce la fa a restare in panchina, è un leone in gabbia. Il 12 novembre, dopo aver ingoiato l’esclusione dal Consiglio di guerra ristretto, Churchill si dimette. Partirà per il fronte occidentale, verso il suo reggimento: «Dove potrò essere più utile alla patria».
In Francia la guerra sta diventando un affare per “talpe”. Si scava ovunque, si vive e spesso si combatte sottoterra. Lo confermano anche i bollettini ufficiali: «In parecchie regioni il lavoro dei nostri minatori ha ottenuto eccellenti risultati. […] Nelle Argonne due nostre mine hanno inferto notevoli danni alle opere nemiche».
Con tutti i teatri in fase di stallo, eccezion fatta per i Balcani, i britannici provano a vibrare un altro duro colpo all’Impero ottomano. Le operazioni in Mesopotamia sono riprese sotto il comando del Generale Townshend: le sue colonne avanzano decise verso Ctesifonte.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Incontro fra l'Imperatore Guglielmo II e il Generale Hindenburg, che minaccia di dimettersi se il Kaiser persisterà nel cercare di conquistare Riga e Dvinsk (Daugavpils).
- Si dimette Winston Churchill.
- Lo Scià di Persia riceve con atteggiamento amichevole gli Ambasciatori Alleati.
Fronte occidentale
- Successi francesi nelle Argonne grazie alle mine.
Fronte italiano
- Postazioni austro-ungariche vicino Oslavia occupate da truppe italiane.
Fronte meridionale
- I tedeschi controllano le ferrovie da Belgrado a Costantinopoli.
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe britanniche sotto il Generale Townshend avanzano di almeno 11 km. su Ctesifonte.
DAL FRONTE
Sono segnalate ardite incursioni di nostri reparti al confluente del Cameras, nell' Adige, dove fu distrutto il ponte della ferrovia tra Mori e Seghe; nelle alte valli di Calamneto (torrente Maso, Brenta) e di Cia (torrente Vanoi Cismon).
Nell' Alto Cordevole la nostra offensiva continua regolarmente.
Sul Medio Isonzo si combatté ieri con accanimento nella zona di Plava e sulle alture a nord-ovest di Gorizia. Sulla più meridionale di queste, detta Monte Calvario, un attacco nemico giunto a pochi metri dalle nostre trincee fu ributtato dal nostro fuoco micidiale. Indi le nostre fanterie irruppero al contrattacco e, incalzando l' avversario in fuga, espugnarono un trinceramento, prendendo 70 prigionieri, dei quali 4 ufficiali, soli superstiti d' una compagnia distrutta dal nostro fuoco.
Anche sul Carso il combattimento durò tutto il giorno con grande vigore. Fu conquistato un ridotto nemico tra il bosco del Cappuccio e San Martino del Carso e fatto qualche altro prigioniero. I comandi in sottordine sono concordi nel rilevare il valore e l' alto spirito di sacrificio del quale le nostre truppe si mostrano animate in ogni vicenda dell' aspra lotta.
Firmato: CADORNA