Coscrizione necessaria
Come gli eschimesi. No, con la Grande Guerra c’entrano poco, ma un articolo di Russo, inviato de La Stampa in Francia, mi ha ricordato una storia particolare. Gli eschimesi avrebbero molte parole diverse per definire il concetto di neve, o di ghiaccio. Si crede sia dovuto alla conoscenza profonda del fenomeno, alla capacità di percepirne ogni sfumatura, per noi invisibili. Sull’attendibilità di questa teoria si dibatte da anni, ma questo ci interessa poco.
Nel suo articolo Russo racconta qualcosa di simile: noi “cittadini” conosciamo un solo fango, ma chi vive da mesi al fronte inizia a intuirne, a distinguere le differenze. «Il fango è la sesta arma, quella illecita, irriducibile, che la natura brandisce contro i vinti così come contro i vincitori. […] Il combattimento diventa impraticabile, ogni movimento impossibile».
Il 5 gennaio il Premier britannico Asquith presenta al Parlamento la legge sul reclutamento obbligatorio: «Noi avremmo desiderato evitare la coscrizione, ma è stato impossibile. Questa legge è necessaria».
Della stessa opinione è Lord Kitchener.
Il dibattito è aperto e si prevede vivace. I labouristi ancora non si pronunciano, per esprimere un giudizio definitivo aspetteranno gli esiti della conferenza tradunionista di domani.
Intanto Sir Edward Grey risponde alle accuse tedesche sul caso “Baralong”, nave inglese. Berlino definisce inumane le modalità di affondamento di un suo sommergibile; la replica di Londra è un cordiale “senti da che pulpito”.
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Camera dei Comuni discute il “Military Service Bill”.
- Risposta inglese in merito al caso “Baralong”.
Fronte orientale
- Sulla linea di arresto dell'esercito russo si registrano solo azioni di assestamento e di artiglieria.
Fronte meridionale
- Offensiva austro-ungarica nel Montenegro.
- I montenegrini, dopo aver occupato Vloka, riconquistano la posizione di Bogićević.
DAL FRONTE
Il giorno 3 due aeroplani austriaci fecero una incursione verso Verona, ma, battuti dal fuoco delle nostre batterie antiaeree prima di raggiungere l' obbiettivo, fuggirono in direzione di nord, lasciando cadere alcune bombe che non recarono danni.
Nella zona di Monte Croce Comelico i tiri aggiustati delle nostre artiglierie contro un accampamento in Val Fischlein obbligarono un grosso reparto nemico a fuggire verso Moos.
Anche in varie località della zona carnica, il fuoco delle nostre batterie sconvolse trinceramenti fugandone i difensori.
Sul Carso il nemico attaccò nuovamente le nostre posizioni del monte San Michele, ma fu ancora una volta respinto con perdite.
Ardite incursioni di nostre pattuglie ci procurarono la cattura di una trentina di prigionieri.
Firmato: CADORNA





