La resistenza a oltranza montenegrina
Caotici, imprevedibili, instabili: benvenuti nei Balcani.
Il 20 gennaio il Montenegro rifiuta l’offerta e va avanti. Le trattative di pace si interrompono bruscamente, troppo umilianti le condizioni imposte da Vienna. L’armistizio cessa e riprendono le ostilità. Re Nicholas e il Premier Lazar Mijušković invocano una resistenza a oltranza.
L’improvvisa svolta coglie tutti alla sprovvista, ma questa, considerata la volatilità della regione, non è una sorpresa, è la norma.
Tutte le pagine, tutti i litri d’inchiostro spesi sui giornali di mezzo mondo evaporano, inutili, sorpassati dagli eventi. In realtà non cambia nulla: il Montenegro non ha neanche una chance di sopravvivere all’invasione austro-ungarica; la sconfitta sarà ritardata, ma resta inevitabile.
A un paio di fusi orari di distanza i russi continuano a malmenare gli eserciti ottomani: l’avanzata nel Caucaso prosegue bene, soprattutto verso Erzurum; più in là, in Persia, viene conquistata Sultanabad.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Si interrompono i negoziati fra Austria-Ungheria e Montenegro. Il Re Nicholas del Montenegro e il Presidente del Consiglio montenegrino dichiarano di non avere accettato le condizioni di pace asburgiche e di organizzare una difesa a oltranza. Cessa l'armistizio.
- Il Governo Inglese compra 800.000 tonnellate di grano in Romania.
Fronte asiatico ed egiziano
- I russi avanzano in Armenia.
- Notevole successo russo nei pressi di Erzurum (Caucaso).
- I russi conquistano Sultanabad (Persia).
Operazioni navali
- Sottomarino inglese nell'Adriatico affonda un cacciatorpediniere austro-ungarico.
Parole d'epoca
Il Diario della guerra 1915-18
Don Andrea Balestrazzi
Gesù. Io mi vergogno se penso al passato: perdonatemi. Voi che siete buono e potete salvarmi.
DAL FRONTE
Bollettino
La notte sul 16 arditi nuclei di nostri sciatori, raggiunte tra ghiacci e nevi altissime il Passo della Sforzellina alla sorgente del Noce, ad oltre 3000 metri di elevazione, si calarono nell'alta valle del Monte. Ivi, benchè fatti segno a fuoco nemico, distrussero per mezzo di mine due blockhouses a tre chilometri circa ad est del Passo, ritornando poi incolumi nelle linee.
In Valle Lagarina nella giornata del 17 le nostre truppe, nonostante il fuoco violento di artiglierie nemiche, riuscirono ad ampliare la linea di occupazione sulle alture a nord di Mori.
Lungo la rimanente fronte azione in prevalenza di artiglieria.
Un velivolo nemico comparve ieri su Udine e, scacciato da tiri delle nostre artiglierie controaeree, lanciò da grande altezza due bombe che caddero nei pressi della città. Nessuna vittima e nessun danno.
Firmato: CADORNA