Mother, il primo carro armato inglese
Si era partiti un anno prima da uno scatolone di metallo assemblato attorno a un trattore. Il 29 gennaio il prototipo “Mother”, ovvero uno scatolone di metallo assemblato attorno a due cingoli romboidali, supera il collaudo britannico.
A guardar bene sembrano esserci più contro che pro, ma da qui al Mark I il passo sarà breve. L’embrione dei moderni carri armati, uno dei “pallini” di Churchill, vede la luce del sole, nonostante lo scetticismo del Ministero della Guerra.
Intanto il congresso labourista ufficializza qualcosa di già assodato: i rappresentanti del Partito non dovranno abbandonare gli incarichi di Governo. Unità nazionale.
Sul fronte occidentale i tedeschi lanciano un’offensiva a Dompierre e, tanto per gradire, spediscono gli zeppelin a bombardare Parigi: qualche decina di vittime e alcune abitazioni distrutte.
In Bucovina gli austro-ungarici rivendicano una vittoria negli incerti combattimenti sulla Strypa. Pietrogrado si consola con la ritirata dei turchi nel Caucaso e bombardando le postazioni ottomane intorno a Erzurum.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Una nota del Governo tedesco annuncia che anche le navi ospedale munite dei contrassegni di neutralità saranno considerate come navi da guerra e perciò esposte ai siluramenti.
- Il congresso del Labour decide di permettere ai suoi membri di rimanere nel Governo.
- Protesta contro la chiusura dei musei di Londra.
Fronte occidentale
- Offensiva tedesca a Dompierre (sud della Somme).
- Raid degli zeppelin tedeschi su Parigi: distrutte alcune case qualche decina le vittime.
Fronte orientale
- Si rinnovano gli scontri sullo Strypa e in Bucovina; gli austro-ungarici rivendicano il successo.
Fronte asiatico ed egiziano
- I turchi, nel Caucaso, si ritirano verso ovest; i russi bombardano le alture a difesa di Erzurum.
Parole d'epoca
Diario di Giusto Bresciani
Verso la bella Italia?
Qui (a Kirsanov, n.d.r.) abbiamo avuto la fortuna di essere stati visitati dal corrispondente del giornale la "Stampa" Onor. Sig. Renzo Larca e dal corrispondente del giornale il Corriere il quale scrisse molto facendo conoscere la triste condizione nella quale si trova [si trovano] in Russia i figli irredenti insistendo presso il R. Governo Italiano per il Nostro rimpatrio.
È da notarsi che già nel mese di Giugno 1915 da tutte le città della grande Russia e della Siberia ove si trovavano prigionieri di nazionalità italiana veniva loro chiesto se volevano partire per la bella Italia.
Ed in certi luoghi veniva dalle autorità russe detto che si dovrà impugnare le armi contro l'Austria. Ed è perciò che molti e molti rifiutarono e rimasero quali prigionieri. Altri perché dubitavano della vittoria della quadruplice, altri perché fedelissimi austriaci dimenticando il trattamento avuto dal barbaro governo Austriaco
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pievese Santo Stefano
DAL FRONTE
Bollettino
In Valle Giudicaria il giorno 27 la nostra artiglieria disperse con tiri aggiustati una colonna nemica che discendeva dal Forte Per.
Nelle giornate del 27 e 28 l' attività delle nostre fanterie condusse a piccoli scontri in Valle Lagarina, in Valle Calamento (Brenta), nell' Alta Valle Vanoi (Cismon). Il nemico fu ovunque ricacciato e lasciò in nostro possesso materiali di equipaggiamento.
In Carnia, contro le nostre posizioni di Pal Grande, l' avversario spiegò ieri azione dimostrativa con intenso fuoco di mitragliatrici e fucileria cessato per l' intervento delle nostre artiglierie.
Sulle alture ad ovest di Gorizia calma relativa. La nostra artiglieria bombardò la stazione di S. Pietro a sud-est della città, dove era segnalato movimento di treni.
Firmato: CADORNA