Proterva, ineffabile Germania
Va bene tutto, ma amico Kaiser, avresti potuto aspettare almeno una settimanella. Niente da fare, il 10 febbraio, a neanche ventiquattro ore dalla chiusura del caso Lusitania, Berlino ufficializza l’inasprirsi della guerra sottomarina: a partire dal primo marzo, tutte le navi mercantili, sospettate di equipaggiare cannoni, verranno considerate belligeranti e saranno silurate senza preavviso. Proterva, ineffabile Germania.
Spetterà ai Governi neutrali avvisare i cittadini: imbarcarsi su piroscafi armati sarà a proprio rischio e pericolo. Vienna si accoda a Berlino. Sta per iniziare una nuova fase della guerra sottomarina, un capitolo privo di limitazioni. L’opinione pubblica tedesca si rallegra: la Germania non si è piegata di fronte all’America, ha fatto valere le sue ragioni, non ha sacrificato i suoi interessi alle pressioni di Washington.
Curioso il destino, lo stesso giorno si dimette Lindley Garrison, l’equivalente americano del nostro Ministro della guerra. Tra i due eventi non c’è nessun legame, è solo una coincidenza: Garrison, acceso sostenitore di un esercito più imponente, lascia per gli attriti con il più “pacifista” Wilson.
Sul fronte occidentale francesi e tedeschi se le danno di santa ragione a sud di Frise, ma a monopolizzare i quotidiani transalpini e italiani è la visita di Briand a Roma. Il Presidente del Consiglio francese è giunto nella città eterna per portare avanti il progetto di maggior unione tra gli Alleati.
Da un Premier a un altro: quello montenegrino riassume quanto accaduto nel suo paese: sì, è stato chiesto un armistizio all’Austria-Ungheria e sì, sono state avviate delle trattative di pace, ma, rifiutate le condizioni asburgiche, si è stabilito di resistere a oltranza. Il Governo e il Re non si ritengono responsabili di qualsiasi accordo sottoscritto dopo l’esilio.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo tedesco fissa al primo marzo l'inizio della guerra sottomarina senza limitazioni: le navi mercantili equipaggiate con cannoni saranno silurate.
- Si dimette Garrison, Ministro di guerra degli Stati Uniti.
- Il Premier montenegrino definisce la posizione del Montenegro.
- Arriva a Roma il Presidente del Consiglio francese, Briand, per rinsaldare l'unione degli Alleati nell’azione per la guerra.
Fronte occidentale
- I tedeschi respinti a sud di Frise.
Fronte meridionale
- Ciò che rimane dell’armata serba (circa 75.000 soldati) viene trasferito a Corfù.
Operazioni navali
- Quattro dragamine sono attaccate dai tedeschi al largo di Dogger Bank: una di esse viene affondata.
Parole d'epoca
Angelo Gandini, artigliere
Perchè ci odiamo l'un l'altro?
Questa mattina il signor tenente scoprì due gruppi di lavoratori nei pressi di casa Foraniche; lo comunicò al comando gruppo che ci fece sparare a dosso della 6^ batteria campagna che li fugò sparandoci però molto distante.
Ritornarono una seconda volta e li fugò, una terza e allora ci sparò due colpi proprio addosso, poveri disgraziati forse qualche duno ci avrà lasciato la pelle o sarà rimasto rovinato.
E pensare che si è qua tutti senza sapere nulla nessuno e come siamo ignornanti ci portiamo l’odio l’un l’altro e perché? Alla sera ci fu un attacco nei pressi del monte sella durò circa un’ora.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Nella zona del Cevedale (alta Valtellina) la notte sul 9 il nemico molestò con intenso fuoco di fucileria i nostri posti presso Capanna Cedeh senza però recare loro alcun danno.
In Valle Lagarina, il giorno 7, fu respinto il consueto piccolo attacco contro le nostre posizioni a nord di Mori.
Nel massiccio della Tofana (Alto Boite), la notte sul 9, un drappello nemico tentava la scalata della Prima Cima.
Respinto cadde in un precipizio.
Sull' Isonzo pioggia e nebbia paralizzarono, ieri, le operazioni delle artiglierie.
Firmato: CADORNA




