Natura contro
«Te ne vai triste come chi deve, il vento ti sputa in faccia la neve». Lo cantava Fabrizio De André, ne “La guerra di Piero”. Lo prendo in prestito e ringrazio.
Ce lo raccontano i bollettini ufficiali: «L’attività delle nostre truppe continua a essere ostacolata dalle persistenti intemperie». Se non nevica, allora piove; e se non piove c’è la nebbia. In montagna si avanza tentoni su metri di neve soffice, con un occhio al nemico e uno a monte, a supplicare pietà alle valanghe; più a valle si sguazza nel fango, non meno gelido.
La fanteria fatica. Più vivace è l’azione delle nostre artiglierie, soprattutto sul medio Isonzo.
Dopo l’Italia, anche la Russia si rimette in moto per impegnare i tedeschi. Sul fronte orientale si accenna un attacco raffazzonato nel settore di Kaunas. Risultati non pervenuti.
Di gran lunga più positive sono le avventure britanniche in Africa: le operazioni sotto al Kilimanjaro proseguono bene e senza intoppi.
Londra deve però fare i conti con la “spina” mesopotamica. La spedizione di soccorso per Kut al-Amara si è ritirata sul Tigri per leccarsi le ferite. Le colpe dei ripetuti insuccessi ricadono sul Generale Aylmer, congedato con disonore. Il suo posto è preso dal neopromosso George Gorrigne.
Qualcosa però ridimensiona i guai britannici: c’è stato un errore di calcolo, la guarnigione assediata a Kut al-Amara scopre di avere molti più viveri di quanto pensasse. I rimpianti aumentano, senza questa svista ci sarebbe stato il tempo per una spedizione meglio organizzata.
Con tutta questa carne al fuoco, il Consiglio di guerra interalleato si riunisce a Chantilly il 12 marzo: la conferenza militare è presieduta dal Generale Joffre; per l’Italia c’è il Generale Porro; i britannici hanno inviato Haig; i russi Żyliński; presenti anche rappresentanti di Belgio e Serbia.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Conferenza interalleata a Chantilly: si riunisce il Consiglio di guerra degli Alleati sotto la presidenza del Generale Joffre.
Fronte italiano
- Artiglieria Italiana attiva sul medio Isonzo.
Fronte orientale
- I russi attaccano nel settore di Kaunas con scarsi risultati.
Fronte asiatico ed egiziano
- La colonna britannica del Generale Aymler, mossa in soccorso di Kut al-Amara, si è ritirata sul Tigri dopo il fallito attacco alle posizioni turche di Es-Sinn. Il Generale Gorrigne succede al generale Aylmer, congedato con disonore.
Fronte d’oltremare
- Hanno fine le operazioni a Latema Nek (Africa orientale)
Parole d'epoca
Mio figlio al fronte, ho paura
di Bruno Palamenghi, militare, 132° reggimento fanteria, brigata Lazio
La partenza di questo mio figliuolo, così giovane – poco esperto – di carattere timido – direi quasi ancor bambino – mi preoccupa moltissimo, e mi tiene in grande perturbazione. Così tanto giovane, e tanto lontano da me, e così solo, mentre avrebbe bisogno della mia guida, dei miei immediati consigli.
Fortunatamente però al 10° Bersaglieri conto molti amici carissimi, come il Colonnello Oneto (Nicolò Oneto, comandante del 10° bersaglieri, Ndr)– Tenente Colonnello Malato Giuseppe (comandante del XXXIV° battaglione fino al 18 febbraio 1916, Ndr) – Maggiore Tomolo Enrico (in realtà Enrico Tonolo, comandante del XXXV battaglione fino al 25 gennaio 1917, Ndr)– e vari altri – ai quali subito scriverò, raccomandandoglielo.
Anche il mio amato Gino mi è molto lontano trovandosi in Tripolitania, e molto soffro per la sua lontananza – ma questi è molto più scaltro, più vispo, direi quasi magari, sbarazzino e perciò non molto mi preoccupa, sicuro che da solo saprebbe liberarsi e togliersi da qualsiasi imbarazzo.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
CADORNA
Nelle zone più elevate del teatro delle operazioni l' attività delle nostre truppe continua ad essere ostacolata dalle persistenti intemperie. L' altezza della neve sorpassa in talune località i dieci metri.
Intensa ed efficace fu l' azione delle nostre artiglierie lungo tutta la fronte dal Medio Isonzo al mare: danneggiati alcuni tratti delle linee nemiche, snidati e battuti i difensori e costrette al silenzio in più punti le batterie avversarie.
Nelle soste di fuoco le nostre fanterie su alti strati di neve e per pendii fangosi assalirono le posizioni dell' avversario bombardando con granate a mano.
Riparti nemici accorrenti a rincalzo vennero fatti segno a tiri aggiustati dalle nostre artiglierie ed a raffiche delle mitragliatrici.
Firmato: CADORNA