Bollettini da interpretare
Quanto questo stallo sia pericoloso, soprattutto per il morale, traspare dai bollettini tedeschi del fronte occidentale. Ora le perdite sono definite, o meglio indefinite e indefinibili, da un vaghissimo “sopportabili”. È un termine “nuovo”, per così dire, aleatorio, volatile, impreciso. Ma il suo dovere lo fa: può significare tutto o nulla; la stima è nell’occhio di chi legge. L’8 aprile i francesi evacuano Béthincourt e ripiegano da Haucourt, manovre neanche accennate al grande pubblico.
Simile la comunicazione dello Stato maggiore italiano. Viene annunciato un successo nella regione del Mrzli: «L’avversario assalì di sorpresa una nostra lunetta, prontamente contrattaccato, fu respinto in disordine». Ecco, parlare di successo è un po’ eccessivo, si è sorvolato su un dettaglio non secondario: il nostro contrattacco è servito a riconquistare una parte delle postazioni perse in precedenza.
A Roma ci si occupa di risorse: «Gli stabilimenti metallurgici sono sottoposti all’assoluta vigilanza del Governo, tutti i prodotti vanno messi a disposizione dell’esercito».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- Battaglia di Verdun: i francesi evacuano Béthincourt, i tedeschi guadagnano terreno ad Haucourt.
Fronte italiano
- Attacco austro-ungarico alla "Lunetta" del Mrzli; il terreno perduto è riguadagnato in parte dagli italiani.
Operazioni navali
- Trasporto asburgico affondato da un sottomarino francese nell'Adriatico.
Parole d'epoca
Vederli scappare fa piacere
Efisio Atzori, Sottotenente 4° reggimento alpini, battaglione Aosta
Non vi allarmate se per qualche giorno restate senza mie notizie, io sto bene e non corro nessun pericolo. Con gli austriaci ci vediamo col binocolo. L’altro giorno 5 di essi austriaci lavoravano intorno ad un reticolato, noi per farli scappare abbiam tirato un colpo di cannone a shrapnel, 4 sono scappati il 5 più coraggioso si e tolto il passamontagna e l’ha sventolato in tono canzonatorio. Non è facile colpirli dato che la neve non da un bersaglio giusto, ma ogni tanto vedergli scappare fa piacere. Ieri causa la fortissima tormenta e l’abbondante caduta di neve son rimasto quasi tutto il giorno chiuso in baracca leggendo qualche giornale e sfogliando qualche vecchio libro. Oggi però non ha nevicato e benché abbia continuato a fischiare il vento, anche il dolce sole si è fatto vedere.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Lungo tutta la fronte attività delle artiglierie e di piccoli reparti.
Nella zona del Cristallo il nemico concentrò fuochi di numerose batterie di ogni calibro contro le posizioni da noi recentemente occupate del Rauchkofl. Per non esporre le nostre truppe a perdite inutili la linea più avanzata venne ordinatamente sgombrata.
In Carnia fu respinto un piccolo attacco nemico verso il Pal Grande. Le nostre artiglierie dispersero colonne nemiche in marcialungo le valli Valentinae Kronhof (Gail).
Sul Vodil (Monte Nero) l' avversario assalì di sorpresa una nostra lunetta. Prontamente contrattaccato fu respinto in disordine e lasciò nelle nostre mani 76 prigionieri dei quali due ufficiali, e una mitragliatrice.
Nel settore di Globna (Medio Isonzo) un posto avanzato nemico fu circuito e fatto prigioniero.
Firmato: CADORNA