Berlino prova a rompere lo stallo
Nonostante le intenzioni, i proclami e le previsioni, nonostante tutto, i combattimenti delle ultime settimane riconducono sempre alla guerra di logoramento, alla guerra di trincea. Il fronte è rimasto più o meno stabile da sempre, o quasi. «Con questa immobilizzazione dei tedeschi siamo ben lontani dall’offensiva generale per la conquista di Verdun». Ma il 9 aprile Berlino ci riprova: abbandona le scaramucce localizzate e prova a cambiare l’inerzia con un’operazione su vasta scala e in grande stile.
Attorno a Verdun i tedeschi muovono su un fronte di oltre venti chilometri, ma concentrano il grosso della violenza sulle postazioni di le Mort Homme. Il bombardamento dell’artiglieria è inaudito, seguono gli assalti in massa, con una densità di uomini per metro quadrato difficile da uguagliare. E poi gli immancabili lanciafiamme. Guadagnano circa mezzo chilometro di trincee avanzate, ma ancora una volta non riescono a sfondare. È un’altra ecatombe, ma si va avanti.
Per i britannici in Mesopotamia è persino peggio. Anche il secondo tentativo su Sanna-i-Yat fallisce miseramente; le possibilità di liberare Kut al-Amara diminuiscono ogni ora. Salgono invece le perdite: sfondato il tetto dei 20.000 uomini.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La frontiera greco-bulgara viene chiusa al traffico dei passeggeri, continuano gli scambi postali tra Bulgaria e Turchia.
Fronte occidentale
- Battaglia di Verdun: i tedeschi fanno un grande tentativo di offensiva generale su un fronte di circa 20 chilometri. Guadagnano terreno sulle trincee avanzate della Hill 295 e su le Mort Homme, per una larghezza di 500 metri, ma l’azione generale fallisce.
- Riconquista britannica di un cratere a Sint-Elooi.
Fronte asiatico ed egiziano
- Il secondo attacco britannico sulle posizioni principali dei turchi a Sanna-i-Yat (Mesopotamia) fallisce.
Fronte d’oltremare
- Abiad (Darfur) occupata dai britannici.
Parole d'epoca
Il 13esimo Fanteria
Giuseppe Abate
I lavori di scavo di trincee e camminamenti furono molti e faticosissimi. La zona era assai pericolosa, perchè il nemico, che stava più in alto, vedeva tutto e ci molestava con lancio di bombe col fucile, con tiri di disturbo fatti con artiglieria, e col «cecchinaggio!...». Tutti sanno che cosa vuol dire «cecchinaggio». Per chi non lo sapesse traduciamo: «caccia all'uomo fatta da scelti tiratori austriaci!...».
Ingenti furono le perdite avute in quel periodo, che pure fu uno dei più calmi.... e, diciamo, poco significanti!... Ogni giorno si ebbero feriti e morti. Questi riposano in un piccolo campo vicino all'abitato di Vermegliano, distante qualche centinaio di metri dalla trincea.
Un grazioso monumentino in cemento fu eretto in loro memoria.
DAL FRONTE
Duelli delle artiglierie particolarmente vivaci nella zona dell' Alto Astico nel tratto di fronte dall' Alto But all' Alto Degano e sulle alture a nord-ovest di Gorizia.
Ulteriori notizie intorno al successo delle nostre armi nella zona tra il Mrzli ed ilVodil fanno salire il numero dei prigionieri presi al nemico a 131 dei quali 5 ufficiali. L' avversario contando sulla sorpresa lanciò l' attacco in dense formazioni che subirono gravissime perdite.
Sul Carso, le nostre artiglierie bersagliarono colonne in marcia lungo la strada Kostanjevica ad Oppacchiasella.
È accertato che nel bombardamento di Opcina effettuato da un nostro dirigibile nella notte sul 2, grandi depositi di viveri andarono in fiamme e il nodo ferroviario restò devastato.
Firmato: CADORNA
Alla Signora Driand
Lettera della Baronessa Schrotter, madre di un ufficiale tedesco, alla vedova del colonnello Driant
“Signora,
mio figlio luogotenente d’artiglieria che ha combattuto viso a viso con vostro marito, mi ha chiesto di scrivervi per assicurarvi che Monsieur Driand ha avuto sepoltura con tutti gli onori, tutte le accortezze, e che i suoi commilitoni hanno scavato e decorato una bella tomba. Porgo le mie profonda condoglianze assieme a quelle di mio figlio.
Mio figlio mi manda a dirvi che ha trovato addosso al signor Driant un medaglione con tre piccoli cuori che portava al collo. E’ qui, a vostra disposizione. Se vorrete provvederà a farvelo averle tramite il barone Glutz-Ruchte presso Soleur, che ha gentilmente inviato questa lettera. Su uno dei lati del medaglione è inciso su un fondo in oro (la medaglia è in oro) 'Ricordo della prima comunione di Marie Thérèse, 14 giugno 1902’.Il signor Driant è stato sepolto vicino al comandante Etienne Renouard dello stesso battaglione 57/59, all’estremità della foresta di Caures, tra Beaumont e Flabas. Si avrà cura della tomba, cosicché possiate trovarla nei giorni di pace. Voglia gradire, Signora i sensi della mia più alta considerazione”.
Firmato: Baronessa Schrotter.