Fidarsi del Governo
Anche sui giornali vince la linea de “l’armonia nazionale prima di tutto”. L’intervento di Sonnino ha lasciato molte domande, molte interrogazioni parlamentari senza risposta, tante preoccupazioni non fugate. Alcuni temi, come i compensi futuri, non sono stati neanche accennati, ma gli opinionisti concordano: «È vero, Sonnino non ha aggiunto nessuna parola in più del dovuto, ma non ha neanche detto una parola meno di quanto potesse». A conti fatti, bisogna fidarsi del Governo.
Tra gli argomenti del giorno anche l’attesa risposta americana a Berlino. Le indiscrezioni non mancano: «Questa volta l’amministrazione statunitense sembra risoluta a venire ai ferri corti con la Germania»; Londra è convinta del probabile aut aut, della rottura diplomatica. Molto più pacati i commentatori d’oltreoceano, anche perché Wilson resta “distratto” dai guai di casa sua, quelli nati appena oltre il confine messicano, targati Carranza e Pancho Villa. Il mondo resta appeso.
Sui principali campi di battaglia l’azione ristagna. Il botta e risposta dell’artiglieria e i consueti scontri locali non fanno più notizia.
Il 17 aprile è proprio il fronte italiano quello più attivo: in Valsugana abbiamo sofferto la controffensiva austro-ungarica, rinculando sulla linea Marter-Roncegno; ma sull’Adamello gli Alpini si impossessano del Passo di Monte Fumo.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo Italiano emana un decreto che proibisce gli scambi con la Germania.
- Nel Regno Unito nominato un comitato per indagare sui reclutamenti.
Fronte occidentale
- Battaglia di Verdun: i tedeschi vengono respinti a Douaumont, ma guadagnano terreno a Bois de Chaudfour.
Fronte italiano
- Gli Alpini italiani nella zona dell’Adamello occupano a forza il Passo di Monte Fumo, a 3.402 metri d'altitudine.
Fronte asiatico ed egiziano
- I britannici prendono Beit Aiessa (Mesopotamia).
- I russi occupano Sürmene e raggiungono Assene Kalessi (Caucaso).
Fronte d’oltremare
- Britannici e tedeschi si affrontano a Kondoa Irangi (Africa orientale tedesca).
Parole d'epoca
Viva la pace
di Sisto Monti Buzzetti, militare 60° reggimento fanteria
Carissimi, ieri vi scrissi un po’ in fretta e forse vi avrà arrecato un po’ d’impressione la mia laconica notizia di partenza. Ma rassicuratevi e non abbiate alcun timore poiché noi ci troviamo adesso a Caprile e qui ci siamo acquartierati; segno che qui si resterà a finire il riposo.
Siamo qua venuti per presidio poiché i bersaglieri che qui si trovavano sono partiti per altri luoghi. Dunque non state in pensiero poiché come giorni fa vi dissi si farà la S. Pasqua a riposo.
Ieri Domenica delle Palme, avemmo un’impressione che ricorderemo sempre. Dopo essere stati a Messa andammo a mangiare. Mentre si mangiava entrò il cameriere con un ramo d’ulivo. Fu un’esplosione di gioia; tutti d’un fiato gridammo “viva la pace”. Non pensavamo più che era la domenica delle Palme.
Era stato il cappellano che ci aveva mandato quel ramo di ulivo. In ogni modo W l’ulivo, W la pace... Ieri marciammo circa un’ora e mezza dalle 7 e ¼ fino alle 9 circa. Qui si fanno tutte le marce di notte. Mi sono trovato oggi una camera molto migliore e più comoda di quella che avevo ad Alleghe, ma stanotte ho dovuto dormire in baracca coi soldati.
Tanti auguri e buone cose per la S. Pasqua
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Azioni intense delle artiglierie nelle Giudicarie, in valle Sugana e nel tratto di fronte dall'altro Degano all'alto But. In Valle Sugana il nemico attaccò le nostre posizioni dal torrente Larganza a Monte Collo. Fu contrattaccato e respinto e lasciò nelle nostre mani una sessantina di prigionieri tra i quali 2 ufficiali.
Lungo l'Isonzo e sul Carso minore attività delle artiglierie. La nostra colpì più volte in pieno batterie nemiche postate in caverne nei pressi di Zagomila (zona di Plava).
Firmato: Cadorna