30 Aprile, 1916

La repressione della rivolta irlandese

Avevano esitato, ma ora basta. A Dublino l’esercito britannico mette in campo artiglieria e mitragliatrici. La città non ne esce benissimo, molti edifici sono in cenere. Quando gli inglesi schierano le armi pesanti, per gli insorti si fa brutto. L’epilogo è scontato, la rivolta è liquidata. Il 30 aprile il Governo Provvisorio di Pearse si arrende, così come il Comandante Connolly. Senza aiuti dai tedeschi non avevano chance. «La Repubblica irlandese è passata a miglior vita». Sì, per qualche anno.
Sono morti in centinaia, i feriti non si contano, gli arresti almeno un migliaio. Il settimo giorno la ribellione viene sedata ovunque, le singole sacche di resistenza cadono una dopo l’altra.

Sul fronte occidentale spicca l’azione francese: baionetta in canna, riconquistano le falde settentrionali di le Mort Homme. In poco più di due mesi i progressi nella battaglia di Verdun sono stati irrisori, ma la stima delle perdite ha superato quota 250.000 uomini, a leggera maggioranza francese.
Sul fronte orientale sono cessati gli scontri al Lago di Naroch: con la recente controffensiva tedesca si è tornati al punto di partenza.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • II Governo provvisorio di Dublino, col neo-Presidente della repubblica irlandese, Pearse, e col Comandante delle forze militari repubblicane, Connolly, delibera la resa incondizionata. Si arrendono 707 ribelli irlandesi. Nella rivolta di Dublino sono morti 66 tra ufficiali e soldati inglesi e 122 insorti. Rovinati molti edifici.

Fronte occidentale

  • L’attacco tedesco da Messines Ridge viene sventato dall’artiglieria.
  • I francesi, con furiosi attacchi all’arma bianca, riconquistano le falde settentrionali di le Mort Homme (Verdun).

Fronte orientale

  • Fine della battaglia del Lago Naroch.

Fronte d’oltremare

  • La colonna belga arriva nella regione del Lago Victoria Nyanza.

Parole d'epoca

"Pasqua 1916"

di William Butler Yeats

«Li ho incontrati al cadere del giorno mentre ritornavano animati in viso da banchi di negozi o scrittoi tra grigie case del diciottesimo secolo.
Noi conosciamo il loro sogno basta sapere che sognarono e son morti.
E che importa se eccesso d’amore li sconvolse fin che morirono? 
Lo scrivo in rima: MacDonagh e MacBride e Connolly e Pearse.
Ora e nel tempo avvenire, ovunque s’indossi il verde, sono mutati, interamente mutati: una bellezza terribile è nata».

DAL FRONTE

Dalle Giudicarie a Valle Sugana attività di artiglieria e ricognizioni aeree. Velivoli nemici diretti su Verona furono fugati dal tiro dei nostri pezzi antiaerei e dal pronto levarsi di una nostra squadriglia da caccia.
Nell' Alto Cordevole la notte sul 23 l' avversario rinnovò l' attacco contro le nostre posizioni sulla cresta del Col di Lana. Dopo violento corpo a corpo fu respinto con gravi perdite.
Nel Medio Isonzo e sul Carso duelli delle artiglierie.
Velivoli nemici lanciarono bombe su piccoli abitati nella pianura del Basso Isonzo; qualche vittima e lievi danni.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori