9 Luglio, 1916

"Abbiamo riaperto i mari"

Norfolk, in Virginia, è famosa soprattutto per ospitare la più grande base navale americana e uno dei maggiori porti commerciali del Paese. Di navi ne ha sempre viste tante, ma quella che attracca il 9 luglio è speciale: è partita da Brema e trasporta 750 tonnellate di merci, più la posta; quella nave non è solo un semplice cargo, perché è anche un sottomarino. La Germania ha trovato il modo di eludere il blocco Alleato. Ora, poiché gli americani sono americani, vale la regola “business is business, welcome to the United States”.
Paul König, Comandante del Deutschland, porta un messaggio: «Vedete quella chiave raffigurata sulla nostra bandiera? Significa che abbiamo riaperto i mari».
Io, da sportivo, do un punto ai tedeschi.

Su tutto il fronte occidentale tuona il cielo e ovviamente anche le artiglierie. Sulla Somme i britannici sono penetrati a Trones Wood, ma sono stati inchiodati nel bosco; marginali i progressi tra le rovine di Ovillers. Più concreti i francesi: hanno occupato Biaches e lambito Barleux, avanzando in direzione Péronne.


Berlino è costretta sulla difensiva anche in Galizia: i russi hanno messo a segno un discreto successo sullo Stokhod; gli austro-tedeschi, sorpresi, devono ripiegare.
I giornali di Pietrogrado esultano: «L’iniziativa è ormai nostra ovunque. Siamo noi a dettare il ritmo, il nemico può soltanto cercare di parare i colpi e mantenere lo status-quo strategico».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Gran Bretagna: Edwin Samuel Montagu nominato Ministro delle Munizioni.

Fronte occidentale

  • I francesi avanzano lungo la strada Bray-Péronne; prendono Biaches e raggiungono le periferie di Barleux.
  • I britannici fanno progressi a Ovillers; continuano gli scontri a Trones Wood.
  • Raid di due aerei tedeschi sulla costa sud-est britannica: nessun danno.

Fronte orientale

  • Tedeschi sconfitti dai russi sullo Stokhod e costretti a ripiegare in disordine.

Fronte italiano

  • Gli italiani si scontrano contro i margini difensivi e le principali opere austro-ungariche al limite dell'altopiano d'Asiago. Duri combattimenti sul Pasubio.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I turchi minacciano di attaccare sul Tigri.

Operazioni navali

  • La nave ospedale russa “Vpered” silurata nel Mar Nero.
  • Il sottomarino tedesco “Deutschland” arriva a Norfolk (Virginia) da Brema, con un carico di 750 tonnellate di materie coloranti, medicinali e il corriere postale.

Parole d'epoca

Fiori di trincea. Diario vissuto da un cappellano di fanteria

di Don Giovanni Folci

Oltre il Cimone111, stamattina intenso bombardamento durato qualche ora, poi a raffiche i nostri fino all'assoluto silenzio rotto da qualche ta-pum delle avanguardie austriache. È in tutti il desiderio di pace e di calma. Movimento di muli ed auto e in fondo valle il suono del torrente Pòsina. Verso sera mi porto al terzo battaglione. È I’ora del rancio. I soldati affamati si sono già mangiati la pagnotta e si lamentano di non aver con che inzuppare il brodo che pare molto buono. La nostra tranquillità è tosto rotta dallo scoppio di una bomba sulla strada. Il movimento dei soldati è stato certo avvertito dai nemici. Gli effetti sono poco buoni, un ferito contuso, non grave, un altro gravissimo che ha spezzato ambedue le gambe. Il caso luttuoso provoca un ordine tassativo.

 

DAL FRONTE

Nel bacino dell' Alto Astico sono segnalati progressi delle nostre fanterie nella conca di Molino e lungo le direttrici di Valle Astico, verso Forni. Furono raccolti armi, munizioni e materiali abbandonati dal nemico. Sull' Altipiano dei Sette Comuni fitta nebbia paralizzò ieri l' attività delle artiglierie. Nel tratto di Fronte più settentrionale espugnammo trinceramenti nemici a nord diMonte Chiesa e ci impadronimmo del Passo dell' Agnella, prendendovi una quarantina di prigionieri. Nell' Alta Valle Campelle le nostre truppe occuparono il Col di San Giovanni. Lungo la fronte dell' Isonzo l' artiglieria nemica si mostrò particolarmente attiva nei settori di Tolmino e di Plava e sulle alture a nord-ovest di Gorizia. Fu dovunque ribattuta dalla nostra. Nella zona di Monfalcone nella notte sull' 8 respingemmo due nuovi tentativi di attacco contro le posizioni da noi recentemente conquistate.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori