16 Novembre, 1916

L'Intesa si schiera con Pietrogrado

Tutti per uno, uno per tutti. Il Ministero degli esteri russo è costretto a smentire ancora le insistenti voci su una pace separata con la Germania. “Tutte invenzioni”. Di rimando l’Intesa si schiera compatta con Pietrogrado riguardo al problema polacco: il 16 novembre Briand, Asquith e Boselli telegrafano al Primo Ministro zarista Štjurmer, aderendo alla protesta russa. Della Polonia si occupano anche gli Imperi centrali: in Germania è annunciato il reclutamento nei territori occupati o, come direbbe Berlino, “liberati”. La guerra costringe a rimandare l’organizzazione del nuovo Stato, per ora gestito dai tedeschi, ma la condizione preliminare per la costituzione del Regno polacco è la formazione di un suo esercito. «La lotta con la Russia non è finita ed è certo vostro desiderio parteciparvi. Combattete al nostro fianco per far rinascere la Polonia». Il messaggio è chiaro, ma non tutti i polacchi fanno salti di gioia: «Nessun esercito senza prima un Governo». A Varsavia, Lublino e in molte altre città si registrano proteste più o meno intense.
Sul fronte occidentale prosegue il botta e risposta tra la Somme e l’Ancre, ma la giornata è tutto sommato favorevole agli Alleati; di segno opposto la campagna rumena, con gli eserciti di Bucarest sempre in piena ritirata.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • I Primi Ministri Briand, Asquith e Boselli telegrafano al Primo Ministro russo Štjurmer, aderendo alla dichiarazione russa del 14 corrente sull’unità e l’autonomia della Polonia.
  • Il Ministro degli esteri di Russia smentisce nuovamente che esistano trattative segrete per una pace separata.
  • Annuncio tedesco sul reclutamento polacco.
  • Riorganizzazione dell’aviazione tedesca.

Fronte occidentale

  • La linea britannica da Beaucourt si estende a est; ritirata dalla parte di terreno a est di Butte de Warlencourt.
  • I francesi riguadagnano terreno a est di Pressoir.
  • Duri scontri aerei tra francesi e tedeschi vicino Amiens.

Fronte meridionale

  • Continua la ritirata rumena; duri scontri a sud-est di Tolgyes, vicino Câmpulung, e nelle valli dell’Olt e del Jiu.
  • Nuovi successi britannici sul fronte dello Struma.

 Fronte asiatico ed egiziano

  • Assalto della frontiera indiana: sconfitta dei pathans (pashtun) vicino Shabqadar (valle di Peshawar).

Parole d'epoca

È peggio la neve delle granate

di Luigi Raffaelli, 125° reggimento fanteria, brigata Spezia. Poi 45° fanteria, brigata Reggio. Poi 246° fanteria, brigata Siracusa, reparto arditi

Giuseppina carissima,
ho ricevuto tue cartoline e lettere, godo nel sentirti in buono stato di salute ed ho piacere che queste tue mi pervenghino regolarmente- Ed io?  E’ un affare molto ma molto serio… guai a mettere il naso fuori, quassù non si scherza, non sono più le granate che ci fanno paura, non più il solito tampuru bavarese, ma bensì è la neve. Bimba mia che lavoro! Quest’anno è di molto  più dell’anno passato. Il metro si aggiunta 3 e 4 volte.. i barometri arrivano a segnare 20 gradi sotto zero e si spezzano… Il vento non smette mai… la tormenta ci avvolge le valanghe fanno paura. Ed in mezzo a questo.. ecco il tuo Gigi… Non me la passo poi tanto male, potrebbe esser peggio… ma quasi sempre resto bloccato dalla neve… il vitto capita gelato, le teleferiche per trasporto di generei d’uso non possono funzionare… e così appena al principio inverno siamo ceri inermi e quale gelati.

Osserva anche che esile mi servo.. Come scarabocchio, come son breve… come vengo di rado.. tutto causa mezzi.. e folle e imprudente sarebbe mandare un soldato o il mio attendente in giro.. Questa scritta, te la spedisco con la corda da questi 2580 metri che sicuro che poi prenderà il treno per giungere a te, come presto sarò io che bramo voi tutti rivedere … riabbracciare
bacioni tuo Luigi

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

Sulla fronte Tridentina azioni varie delle artiglierie. Le nostre bersagliarono colonne nemiche di truppe e carreggi in marcia nella zona di Valle Adige e nel bacino dell'Alto Astico. In Carnia incursioni di aerei nemici che bombardarono la stazione per la Carnia, senza farvi danni. Nel canale del Ferro (Fella) due bombe cadute su Moggio Udinese uccisero due donne e ne ferirono tre. Sull'altura San Marco, ad oriente di Gorizia, protette da potente fuoco di interdizione delle artiglierie, le nostre truppe rioccuparono ieri i trinceramenti sgombrati nella giornata del 14. A notte avanzata il nemico tentò un violento attacco di sorpresa, che fu nettamente respinto. Sul Carso attività delle artiglierie. Nella zona di Boscomalo (Hudi Log) le nostre fanterie rettificarono avanzando un tratto della fronte. In piccoli scontri presero alcuni prigionieri e si impadronirono di due bombarde. Velivoli nemici lanciarono qualche bomba sul Vallone (Carso) senza fare nè vittime nè danni.
Firmato: CADORNA

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori