26 Novembre, 1916

Sempre peggio

La situazione rumena, già in caduta, ora precipita: il 26 novembre l’esercito di Mackensen si congiunge con quelli di Falkenhayn a due passi da Alexandria. Due le conseguenze: per prima cosa gli austro-bulgaro-tedeschi iniziano l’avanzata concentrica su Bucarest; secondo, stando ai comunicati berlinesi, non tutte le truppe rumene della Valacchia occidentale sono sfuggite all’accerchiamento.
Appena qualche giorno prima il colonnello Repington, critico militare del Times, era stato lapidario sull’eventuale ritardo della ritirata rumena: «Contro la stupidità si battono invano anche gli Dei». Ora queste parole risuonano come schiaffi su certe guance.

In Macedonia i bulgaro-tedeschi si sono trincerati su una nuova linea a nord di Monastir e tentano di arrestare l’avanzata Alleata con qualche contrattacco. Mossa riuscita solo in parte: i franco-serbi riescono comunque a occupare la Quota 1.050.
Sonnolenti tutti gli altri fronti, dove già da un po’ i venti odorano di neve. I soldati passano il tempo a spulciarsi e a prepararsi, vuoi per la sosta invernale, vuoi per sgradite sorprese. Giovanni Corvetto illustra su La Stampa quello trentino.

Veri combattimenti non ce ne sono da giorni, al massimo alcune scaramucce tra piccoli reparti. Ma l’aria è pervasa dall’eco delle mine. Ne esplodono in continuazione: «La guerra sugli altipiani sta scomparendo dalla superficie, trasformata in una drammatica lotta sotterranea, una guerra di talpe».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Fronte meridionale

  • Mackensen raggiunge Alexandria e si congiunge con Falkenhayn.
  • Iniziata l’avanzata concentrica degli austro-bulgaro-tedeschi su Bucarest.
  • Truppe serbo-francesi occupano la posizione fortificata di Quota 1.050 (11 km. a nord-est di Monastir), respingendo poi quattro violenti contrattacchi bulgaro-tedeschi.

Fronte asiatico ed egiziano

  • La ferrovia nell’est del Sinai raggiunge Mazar.

Fronte d’oltremare

  • I tedeschi si arrendono a Ilembule (Lago Nyasa).

Operazioni navali

  • La corazzata francese “Suffren” affondata da un sottomarino.
  • Raid navale tedesco vicino Lowestoft; la nave da trasporto “Narval” viene affondata.
  • Il raider tedesco “Möwe” salpa da Kiel per un secondo viaggio.

Parole d'epoca

Visita di D'Annunzio

di Pasquale Attilio Gagliani colonnello di artiglieria

Ieri sera abbiamo avuto alla mensa del Comando del Corpo d'Armata il Capitano Gabriele d'Annunzio, invitato dal mio amico Col. Spiller, nuovo capo di stato maggiore del Corpo d'Armata. L'impressione che il poeta ha fatto sia in me che in tutti è stata favorevolissima: riesce assai più simpatico a sentirlo parlare che a leggere le sue opere, talune incomprensibili. È di una conversazione piana, semplice, arguta che denota l'uomo di una cultura superiore e di una grande conoscenza della vita. In più a tavola ha fatto un brindisi alla fortuna del Corpo d'Armata dal numero augurale; molto simpatico all'accenno che tutta la 3° armata in questa guerra è rivolta a combattere verso oriente, verso l'aurora! Prima di lasciarci – con promessa di tornare – ha acconsentito a firmare qualcuna delle liste delle vivande (la Godenda, come V. E. Vuole che si chiami!).

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

 

 

DAL FRONTE

Lungo tutta la fronte maggiore attività delle artiglierie. Le nostre distrussero difese nemiche nella zona del Tonale (Valle Camonica), disturbarono i consueti movimenti nemici nelle valli dell' Adige e dell' Astico e ribatterono ovunque con efficacia i tiri dell' artiglieria avversaria. Velivoli nemici tentarono incursioni in più punti del teatro delle operazioni, ricacciati dal tiro delle batterie antiaeree e dal pronto intervento dei nostri aviatori. Una squadriglia avversaria, che era riuscita a lanciare alcune bombe su Tolmezzo senza far vittime nè danni, fu assalita e dispersa da nostri velivoli da caccia. Un aereoplano nemico fu abbattuto: degli aviatori uno restò ucciso e l' altro fu preso prigioniero. In combattimento aereo nei pressi di Biglia, a sud-est di Gorizia, fu abbattuto un altro velivolo nemico.
Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori