Delusione e frustrazione
L’esercito rumeno continua a ripiegare su tutti i fronti verso nord-est, in cerca di appoggio sulle principali linee russe. Il 7 dicembre si combatte a Oituz e nella valle del Trotuş, la Valacchia è più o meno tutta nelle mani austro-bulgaro-tedesche.
I commenti sui giornali occidentali sono severi, un mix tra delusione e frustrazione: «Gli avvenimenti rumeni devono servir da lezione all’Intesa. Non è solo la Romania a soffrire della inetta campagna. Il nemico ha dato al suo esercito e al suo popolo una clamorosa prova d’incoraggiamento, ha stupito il mondo intero ancora una volta. […] Ma la Romania ha ben poco di cui lagnarsi. Bucarest deve tener conto delle proprie responsabilità. L’improvvisa entrata in guerra ha impedito una preparazione adeguata. […] Anche la Romania è stata ipnotizzata dalla carta geografica e questo ipnotismo danneggia tutta la strategia Alleata. Non riusciamo a liberarcene. […] Non pensiamo a riconquistare i territori persi, in questo momento dobbiamo solo dominare il nemico. Risistemeremo l’atlante geografico dopo la vittoria».
Tre è il numero magico. Tre sono state le supposizioni fatali, i calcoli errati nel piano dell’Intesa: si era convinti che la Romania fosse pronta alla guerra; che i russi potessero aiutarla davvero; che l’offensiva di Sarrail fosse così veemente da invadere la Bulgaria. Nulla è andato come avrebbe dovuto. E gli Imperi centrali hanno messo le mani su un vero tesoro.
L’Intesa ha i nervi a fior di pelle e per prima cosa mostra i muscoli alla Grecia: il blocco totale delle coste elleniche è deciso e ufficializzato, l’embargo inizierà l’indomani alle otto di mattina e non sarà tolto finché Atene non avrà rimediato al pasticcio. Per tutta risposta un nuovo contingente di truppe greche si è già concentrato attorno alla capitale.
Alleati sotto pressione anche per questioni di politica interna. Londra è in piena crisi e una scrollatina non se la nega neanche Parigi: dopo una decina di sedute segrete il Parlamento francese conferma la fiducia al Governo, ma in 117 votano contro. Il Premier Briand annuncia una riorganizzazione generale dell’esecutivo e del Comando.
Chiudiamo con Berlino: la Germania, per nulla toccata dal biasimo internazionale, ricusa la protesta belga qualificandola come “infondata”.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- I Governi dell’intesa annunciano l’imminente blocco di tutte le coste greche a partire dalla mattina dell’8 dicembre.
- I Governi neutrali di Stati Uniti, Spagna e Olanda protestano per gli atti di violenza commessi dagli ufficiali greci nei fatti del 1° dicembre.
- Confermata la complicità ufficiale negli ultimi attentati ad Atene.
- Continuano le persecuzioni dei venizelisti.
- La Camera francese, dopo alcune sedute in comitato segreto, respinge un ordine del giorno di sfiducia nel Ministero con voti 395 contro 117.
- I tedeschi rifiutano la protesta belga in quanto infondata.
Fronte occidentale
- I francesi riguadagnano le trincee perse sulla Hill 304 (Verdun).
Fronte orientale
- Attacchi russi a sud-est della Galizia.
Fronte meridionale
- Combattimenti a Oituz e nella valle del Trotuş.
- I rumeni si ritirano a est su tutti i fronti; Valacchia nelle mani dei bulgaro-austro-tedeschi.
- Duri scontri nella regione di Monastir.
- Azioni a sud di Serres.
- Truppe greche, provenienti dalla Morea, si concentrano attorno ad Atene.
- Rapporto di G. Milne del 9 ottobre 1916, che descrive le operazioni sul fronte di Salonicco dal 9 luglio all’8 ottobre 1916.
Fronte asiatico ed egiziano
- Sir P. Chetwode assume il Comando della colonna del deserto del Sinai.
Fronte d’oltremare
- Viene fatta conoscere pubblicamente la situazione in Africa orientale.
Operazioni navali
- La “Suffren”, nave da guerra francese, viene distrutta con tutto l’equipaggio.
Parole d'epoca
Il 13esimo Fanteria
di Giuseppe Abate
« A riposo !... Qui però vi arriva il cannone e non si può fare un passo, che piove sempre ed il fango arriva sino alle ginocchia!... La vita ora è più tranquilla!... C'è la consolazione che tutti del Reggimento siamo uniti nella stessa località e ci vediamo sempre. Forse questo riposo durerà qualche giorno. Poi di nuovo lassù, in trincea. « .... Siamo in campagna, sotto il S. Michele, in baracconi di legno. In quello dove sto io ci si dorme in 50 almeno, tra Ufficiali e Soldati. Divido uno sgabuzzino con un amico Tenente Bolognese. La notte è tutta una musica di contrabassi : Ci son troppi che russano!... Ed io, che vado a riposare sempre tardi, tutta quella sinfonia.... me la godo tutta!...
DAL FRONTE
Nel teatro delle operazioni persiste il maltempo con abbondanti nevicate nella zona montuosa. Sul Carso continuò ieri l' attività delle artiglierie. La sera l'avversario, dopo violenta preparazione di fuoco, tentò due successivi attacchi contro le nostre linee a nord-est della quota 208 sud. Fu ogni volta prontamente arrestato e respinto. Idrovolanti nemici lanciarono bombe nella zona di Aquileja, uccidendo una donna e ferendo un bambino: nessun danno. Di rimando i nostri velivoli bombardarono il campo di aviazione nemico in Prosecco e la stazione degli idrovolanti sul molo di Trieste con effetti giudicati assai efficaci indi tornarono incolumi ai propri campi.
Firmato: CADORNA