19 Dicembre, 1916

Lloyd George debutta da Premier

Dopo Francia, Russia e Italia spetta alla Gran Bretagna commentare l’apertura tedesca. Alla Camera dei Comuni Lloyd George tiene il primo discorso da Premier: «La nostra risposta sarà data in completo accordo con gli Alleati, giunti alla nostra stessa conclusione. […] Chiunque prolunghi inutilmente la guerra commetterebbe un delitto, ma chiunque la fermasse ora, senza aver raggiunto gli scopi prefissi, si macchierebbe di un identico crimine. Accettare la proposta tedesca sarebbe mettersi la corda al collo. […] Gli Alleati daranno una risposta formale tra qualche giorno».
Il 19 dicembre il battibecco Intesa-Grecia si arricchisce di una nuova puntata. Atene protesta contro l’occupazione venizelista delle isole e la protezione Alleata; Londra risponde riconoscendo i rappresentanti accreditati dal Governo provvisorio di difesa nazionale, altro sfregio.

Sul fronte rumeno l’avanzata austro-tedesca dalla Valacchia si è fermata a una cinquantina di chilometri da Brăila, altra città di cruciale importanza per vie di comunicazione e commerci. Ma in Dobrugia la ritirata russo-rumena continua a schiacciarsi verso nord.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Alla Camera dei Comuni primo discorso da Premier di Lloyd George: anche l’Inghilterra respinge la manovra tedesca di finte trattative di pace.
  • Il Governo inglese decide di riconoscere il Governo venizelista e i suoi rappresentanti.
  • Il Governo greco protesta per l'occupazione venizelista delle isole, sotto la protezione Alleata.
  • Il Governo inglese decide di istituire il Servizio Nazionale.
  • Il Governo inglese valuta di organizzare una Conferenza imperiale.
  • Gli inglesi garantiscono il rientro dell’Ambasciatore austro-ungarico (Conte Tarnowski) dagli U.S.A.
  • I tedeschi garantiscono la sicurezza del capitano Blaikie.

Fronte meridionale

  • Fermata l’avanzata austro-tedesca dalla Valacchia a circa 50 km. da Brăila.
  • In Dobrugia i russi si ritirano verso Brăila.

Parole d'epoca

Le scarpe al sole

di Paolo Monelli, alpino

Capovolgimento dei valori. Un reticolato, un lastrone di ghiaccio, un altro reticolato: e chi è di là non è più un uomo per me: è un pupazzo, un bersaglio mobile, una cosa vuota d’anima, e il suo urlo di colpito è impersonale come la voce del vento a traverso la feritoia. Non c’è voluta nessuna iniziazione per noi, il primo giorno fu come oggi.

DAL FRONTE

Sulla fronte Tridentina consuete azioni delle artiglierie, più intense nella zona dell' Alto Astico, ove le nostre batterie sorpresero con tiri efficaci una colonna nemica in marcia. Sulla fronte Giulia duelli delle artiglierie. Le nostre bersagliarono appostamenti nemici su Monte Cucco (Medio Isonzo) colpirono la stazione di Volciadraga (Ovcia Draga) a sud-est di Gorizia e dispersero truppe nemiche in marcia sul Carso. Velivoli nemici lanciarono bombe nell' Alto Cordevole e su Auronzo, ove colpirono un nostro ospedaletto: qualche ferito e pochi danni.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori