USA: tra diplomazia e interventismo
“Ragazzi, qui dite tutti più o meno le stesse cose, ve ne rendete conto o no?” È questa l’obiezione americana inviata ai belligeranti nella nota diplomatica del 20 dicembre. Sembra un punto di vista azzardato, ma rileggendo le varie dichiarazioni ufficiali non è campato in aria. Alcuni concetti sono condivisi: assicurare i diritti e la libertà di tutti i popoli, garantire la propria sicurezza e scongiurare il ripetersi di guerre analoghe, anche con la costituzione di una Lega di Nazioni per la pace e la giustizia nel mondo.
Il Presidente Wilson non è uno sprovveduto, conosce la situazione e mette subito in chiaro le cose: per mantenere l’imparzialità slega la nota dalle aperture tedesche, non propone la pace e non offre mediazioni. «Non spetta agli Stati Uniti stabilire le condizioni». Il “suggerimento amichevole” è un altro: “Basta parlare in generale, siate precisi”. Ognuno butti giù due righe con il proprio punto di vista, proposte concrete e suggerimenti per il futuro. Quindi si trovi un’occasione qualsiasi per confrontare le idee con franchezza e capire almeno quanto sia lontana questa benedetta pace.
«L’America è pronta e desiderosa di cooperare al raggiungimento di questi scopi quando la guerra sarà terminata». Anche perché, nonostante la neutralità, i suoi interessi sono «gravemente colpiti» dal conflitto e la cosa infastidisce.
A intorbidare un po’ le acque c’è però una dichiarazione di Robert Lansing: «Noi siamo sempre più vicini alla guerra. Abbiamo dunque il diritto di conoscere gli scopi di ogni belligerante per regolare la nostra condotta futura». Sembra un deciso scatto verso l’intervento, ma il Segretario di Stato rettifica subito: “Scusate, sono stato frainteso”.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Consegnata la nota di pace del Presidente Wilson ai paesi belligeranti.
- Prestito di guerra tedesco di 535.000.000 sterline.
Fronte orientale
- Duri scontri a ovest di Brody (Galizia).
Fronte meridionale
- I tedeschi avanzano a Brăila.
- Feroci scontri locali nella battaglia del Crna (Monastir).
Fronte asiatico ed egiziano
- I turchi evacuano Al-Arish (nord del Sinai) e si ritirano di 30 km a sud-est di Magdhaba.
Fronte d’oltremare
- I tedeschi si ritirano da Nangade (Africa orientale).
Parole d'epoca
Diario di guerra
Antonio "Oreste" Grasso
Oggi il tempo è ancora brutto, piove ancora e le artiglierie si fanno sentire da ambo le parti, sia nostre che nemiche.
Credo sia per impedire qualche piccolo tentativo d'armi a piedi che avanzano, o qualche trasporto di materiale o truppe.
La nostra batteria non fece fuoco.
DAL FRONTE
In Vallarsa (Adige) con tiri aggiustati disperdemmo nuclei nemici e costringemmo al silenzio le artiglierie avversarie. Nell' Alto Astico e sull' Altopiano di Asiago sensibile attività delle opposte artiglierie. Sul Carso l' artiglieria nemica fu ad intervalli piuttosto attiva contro le nostre posizioni avanzate. Le nostre vigili batterie dispersero in più punti truppe nemiche sorprese in movimento, mentre le nostre fanterie arrestavano facilmente qualche tentativo di avanzata dell' avversario.
Firmato: CADORNA