Respinta la proposta tedesca
Il 30 dicembre sarebbe il giorno dell’incoronazione ufficiale dell’Imperatore Carlo a Budapest. Dico “sarebbe” perché nessuno ci fa troppo caso, sintomo evidente della decadenza asburgica. Cerimonia pomposa, costumi ricchi di paludamenti reali, giuramento in plurale maiestatis e la sfortunata promessa di mantenere l’integrità del regno.
Ma l’incoronazione è messa in secondo piano dalla tanto attesa risposta Alleata ai negoziati di pace tedeschi. Finalmente. Se mai qualcuno sperasse ancora in un miracolo è destinato a restare deluso fin da subito. «Prima di qualsiasi risposta, le Potenze Alleate protestano contro le due asserzioni essenziali della nota nemica». Iniziamo bene. L’Intesa contesta il tentativo austro-tedesco di scrollarsi la responsabilità della guerra e il proclama berlinese della sostanziale vittoria. «Basterebbe questo a render sterile qualsiasi negoziato».
«Non si può fondare la pace sulla parola tedesca». Soprattutto ricordando l’improvvido autogol di Bethmann-Hollweg quando disse: «I trattati sono pezzi di carta, necessità non ha legge».
Quindi si entra nel merito della proposta. «Suggerire l’apertura di negoziati senza pronunciarne le condizioni non è un’offerta di pace. Questa si basa sul disconoscimento sistematico della realtà passata, presente e futura».
L’Intesa ha impiegato oltre due settimane a replicare, ma la nota è redatta con cura e ben dettagliata. Il “passato” è sistemato in fretta: la zoppicante ricostruzione tedesca sullo scoppio della guerra è smontata, basta l’elenco di tutte le iniziative Alleate declinate dagli Imperi centrali. Per quanto riguarda il “presente” le offerte della Germania «si basano sulla momentanea carta europea e non sulla reale forza degli avversari». E il futuro appare chiaro all’Intesa: «Quella tedesca è solo una manovra per influenzare le opinioni pubbliche. […] Cerca di giustificare anticipatamente i nuovi delitti, come la guerra sottomarina, le deportazioni, l’arruolamento forzato dei cittadini di potenze straniere e le violazioni della neutralità».
«È con piena coscienza della gravità e delle necessità dell’ora presente che i Governi Alleati, uniti e in perfetta comunione con i loro popoli, si rifiutano di prendere atto di una tale proposta, priva di sincerità. Non vi è pace possibile finché non saranno assicurate le riparazioni dei diritti violati, il riconoscimento del principio di nazionalità e della libera esistenza dei piccoli Stati, finché non siano date garanzie efficaci per la sicurezza del mondo».
Un accenno va fatto anche alla richiesta greca di sospendere il blocco Alleato, «altrimenti l’opinione pubblica potrebbe insorgere». In realtà però la menzione è tutta per il commento del Times: “Quale opinione pubblica? In Grecia non esiste più”.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Nota collettiva delle Potenze dell’Intesa, inviata al Governo USA, con la quale si respingono ufficialmente le proposte di pace tedesche.
- Carlo I, Imperatore d’Austria, è incoronato a Budapest, dove prende il nome di Carlo IV Re d’Ungheria.
- Dichiarazione del comitato meridionale degli slavi.
- Nota greca agli Alleati che richiede la rimozione del blocco.
- La Spagna declina la seconda proposta del Presidente Wilson.
- Il Governo bulgaro risponde accettando la nota del Presidente Wilson.
Fronte meridionale
- Duri scontri su tutto il fronte rumeno.
- Bulgari e turchi avanzano lentamente verso Măcin.
- Gli austro-bulgaro-tedeschi avanzano in vari punti nelle montagne, ma vengono fermati fra Râmnicu Sărat e Focşani.
Parole d'epoca
Natale
di Giuseppe Ungaretti poeta scrittore e soldato volontario
Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade Ho tanta stanchezza sulle spalle Lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata Qui non si sente altro che il caldo buono Sto con le quattro capriole di fumo del focolare
DAL FRONTE
Lungo tutta la fronte attività delle nostre artiglierie contro posizioni e difese avversarie. Anche nella giornata di ieri l' artiglieria nemica bersagliò a varie riprese la città e i sobborghi di Gorizia, senza danni rilevanti. Sul Carso, nella notte sul 29, un colpo di mano tentato da riparti nemici contro le nostre linee avanzate, fu immediatamente sventato e represso dalle nostre vigili fanterie.
Firmato: CADORNA