31 Gennaio, 1917

Guerra sottomarina indiscriminata

In fondo cos’ha da perdere la Germania? Di primo acchito verrebbe da dire “la guerra”, ma quella l’aveva già persa ad agosto del 1914, pur non rendendosene ancora conto. O meglio, qualcuno l’aveva intuito, qualcuno come von Tirpitz: il fu Ministro della Marina aveva commentato l’inevitabile intervento inglese con un esplicito «Allora tutto è perduto».
Esaltati a parte, Berlino inizia a rivalutare i suoi errori di calcolo: gli altri non si arrenderanno e la Germania non può farci nulla. Ma se gli eserciti non possono sbloccare la guerra e la marina non può spezzare il blocco Alleato, dunque perché non giocare il tutto per tutto? Il 31 gennaio il Governo tedesco informa il mondo della sua decisione: a partire da domani sarà guerra sottomarina indiscriminata. Come detto, non è tanto la bontà del progetto a convincere, nonostante le aspettative siano altissime e la fiducia di sottomettere Londra altrettanto, è piuttosto la mancanza di alternative. Si è sempre considerato l’eventuale intervento americano come il peggior effetto collaterale. Ed è vero, ma Washington già commercia con l’Intesa e il suo esercito è attualmente ridicolo, ci vorranno mesi prima di doverlo considerare un fattore decisivo e magari la guerra sarà già finita.

Da questo punto di vista le proteste americane si possono ignorare.
Ora però bisogna presentare bene la svolta, giustificarla come si deve per attutire le polemiche. E il problema tedesco è il solito: Berlino esagera. Alcuni passaggi della nota agli Stati Uniti sarebbero concepiti per “lisciare il pelo” ai neutri, ma suonano tanto come una presa in giro: «Abbiamo constatato con grande soddisfazione come le direttive del Presidente Wilson concordino in coi principi professati dalla Germania».
Ma dove? Wilson ha parlato di Polonia indipendente con sbocco al mare, questo significa cedere mezza Prussia.
Oppure: «Poiché gli avversari hanno respinto il tentativo di negoziati, il Governo imperiale, se vuol servire l’umanità, deve continuare la lotta con il pieno impiego di tutte le sue armi».
Davvero? “Se vuol servire l’umanità”?
Berlino prova anche a sciogliere uno dei nodi più spinosi, quello belga, nega la volontà di annessione, ma allude ad alcune indefinite “precauzioni”.
Tralasciando le Indelicatezze, il documento parte da presupposti noti: è l’Intesa a voler proseguire la guerra. «Gli Alleati hanno ammesso di voler smembrare e disonorare la Germania, l’Austria-Ungheria, la Turchia e la Bulgaria. Al desiderio di conciliazione contrappongono la volontà di annientamento. Sorge così una nuova situazione e la Germania è costretta a nuovi provvedimenti. Da due anni e mezzo l’Inghilterra abusa della sua potenza navale, nel criminoso tentativo di affamare i tedeschi. Con brutale disprezzo del diritto internazionale, l’Intesa impedisce il legittimo commercio dei suoi avversari e persino degli Stati neutrali».
In effetti la Gran Bretagna ha appena esteso il blocco a svariati chilometri di coste danesi e olandesi, come la foce dello Schelda, sospettata di essere l’autostrada per i nuovi sottomarini. «Il Governo tedesco non potrebbe assumersi la responsabilità dinnanzi al suo popolo e alla Storia di lasciare intentato un qualsiasi mezzo per affrettare la fine della guerra. Deve pertanto far cadere le limitazioni autoimposte finora all’impiego dei suoi sottomarini. […] Il Governo imperiale spera che gli Stati Uniti giudichino la nuova situazione dall’alta torre dell’imparzialità».
In allegato sono segnalate le “zone di sbarramento”: in tutte le acque intorno alla Gran Bretagna, alla Francia, all’Italia e nel Mediterraneo orientale ogni traffico marittimo sarà combattuto con qualsiasi arma. «I piroscafi neutri naviganti in queste acque lo faranno a proprio rischio e pericolo». Tradotto: “saranno silurati senza preavviso”. Ma la Germania non si limita qui: non sarà più tollerato neanche il servizio di navi ospedali tra Gran Bretagna, Francia e Belgio. La motivazione sarebbe l’uso improprio della croce rossa.

Annunciata al mondo la guerra sottomarina indiscriminata, la notizia va data in patria. Bethmann-Hollweg parla alla Commissione bilancio del Reichstag: «Ogni mezzo atto ad abbreviare la guerra è il più umano. Anche il più scevro di riguardi. […] L’Intesa soffre per la mancanza di tonnellaggio navale. […] La situazione militare ci concede di addossarci tutte le eventuali conseguenza della guerra illimitata coi sottomarini. Nessuno di noi chiuderà gli occhi di fronte alla gravità del passo». Il dado è tratto.
Sull’altra sponda dell’Atlantico la prima reazione è newyorkese: il porto viene chiuso, un po’ per precauzione, un po’ per impedire la “fuga” delle navi tedesche.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • La Germania annuncia ai neutrali la Guerra navale senza restrizioni. Nelle zone di guerra i sottomarini tedeschi affonderanno navi militari e non a partire dal primo febbraio.
  • La Germania annuncia che il traffico di navi ospedale fra Gran Bretagna, Francia e Belgio non sarà più tollerato. La motivazione sarebbe l’uso improprio della Croce Rossa.
  • Gli Stati Uniti prendono provvedimenti per fronteggiare la grave situazione creata dalle minacce tedesche. Il porto di New York è chiuso per alcuni giorni.
  • Il totale dei prigionieri tedeschi presi dagli inglesi in Francia nel mese di gennaio è 1.228, inclusi 27 ufficiali.

Fronte occidentale

  • Falliscono gli attacchi tedeschi sull’Ancre, vicino Beaucourt e a ovest di Serre.

Fronte orientale

  • Nella notte i tedeschi attaccano tre volte le loro vecchie posizioni perse a est di Iacobeni, ma vengono respinti con gravi perdite.

Parole d'epoca

Lettere dalla Grande Guerra

di Fabio Caffarena

Caro frate o ricevuto la tua cartolina e mi dite che siete corrivo verso di me io non ti do’ torto, però la colpa non è mia se da Catanzaro non ti ho avertito. La colpa è di quel cornuto del Tenenti che l'ultimo giorno che dovevamo partire ci fece uscire dopo le sette ed appena fece attempo di potere telefonare all’avocato Trapuzzano mentre se trovava il telefono chiuso non ne sapeva niente la mia famiglia. In quanto mi dice che vuoi spedirme il pacco con i calzetti di lana come adesso ne ho quattro paia e le tengo nascoste per paura che me li rubano perché quì vi è pure la nera. Quì caro fratello si va male, le cannonate piovono tutti i momenti di giorno e di notte. Siamo vicini dei nemici. Le Cannonate, tanto delle nostre quanto di quelle austriache passano friscando sopra la nostra testa. Oggi anno fatto un duello un nostro areoplano con uno austriaco e poi quello austriaco stava per cadere proprio sopra la nostra abitazione ma poi prese volo di nuovo e forse ha caduto nelle trincei. lo lavoro dentro una officina elettrica, ma però ci anno fatto pure l'istruzione di lancia bombe ed un giorno abbiamo dovuto sparare due bombe di sopra il ponte dell'lsonzo. Mi anno dato pure la maschera contro i Gas asfissianti. Spero iddio che mi aiuta ma come vedo le cose si stanno complicando.

DAL FRONTE

Sulla fronte Tridentina e in Carnia azioni saltuarie delle artiglierie alla testata di Val Camonica, nella zona montuosa ad occidente del Garda e sull' Alto But tra il Pal Piccolo e il Monte Zellonkofel. Sulla fronte Giulia l'artiglieria nemica fu ieri più attiva sul Carso. La nostra rispose con energia e disturbò movimenti nemici nelle retrovie. In tutto il teatro delle operazioni temperatura rigidissima che in alcuni punti più elevati raggiunse 28 gradi sotto zero.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori