Contenti di veder ripiegare i tedeschi
C’è soddisfazione nei giornali Alleati. I bollettini ufficiali dal fronte occidentale sono buoni e dettano ottimismo da ormai un paio di settimane. L’esercito del Kaiser ripiega, è questo l’importante, meglio non indagare troppo sui perché. Ma i tedeschi non si muovono a caso e non dimenticano di far coprire le manovre dai contrattacchi. Il 18 febbraio le nuove posizioni britanniche a nord dell’Ancre vengono scosse, ma il fuoco Alleato è un ottimo deterrente.
Un sussulto improvviso lo propone il fronte rumeno. Nonostante il flagello invernale, i russi si lanciano all’assalto nella valle del Trotuș ed espugnano importanti postazioni rialzate austro-tedesche.
Ma non sono i campi di battaglia a tenere tutti con il fiato sospeso. L’intero pianeta continua a guardare verso Washington, in attesa di un segno qualsiasi. Tutto tace. Wilson non ha fatto una piega neanche dopo un paio di incidenti minori. Immobilismo completo. I giornali discutono, quelli della costa est sono più impazienti, ma buona parte del Paese non è ancora sceso sul sentiero di guerra.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- A nord dell’Ancre un forte attacco tedesco sulle nuove posizioni britanniche, vicino le fattorie di Baillescourt, viene preso di mira dal fuoco concentrato e fatto a pezzi.
Fronte orientale
- Nella valle del Trotuș (Moldavia) un attacco a sorpresa russo conquista delle forti posizioni rialzate.
Fronte meridionale
- Congiunzione delle truppe francesi e italiane nel sud dell’Albania; Grecia isolata dagli Imperi Centrali.
Parole d'epoca
Bombe in retrovia
di Giuseppe Trentini, militare reggimento genio telegrafisti
Furono tirati ben 11 colpi di cannoni ed ecco [ …] La sera prima io montai di servizio alle 22 e mi accorsi che sotto la strada in un praticello vi erano accampati un migliaio di fanti colle tende per passarvi la notte. Quasi prevedendo quanto sarebbe avvenuto dissi a Bidone: “Speriamo che gli areoplani non li vedano altrimenti saranno guai anche per noi". Il mattino verso le 7 il freddo era intensissimo e questi poveri soldati per riscaldarsi uscirono dalle tende e accesero dei fuochi nel mezzo all'accampamento. Noi scrollavamo la testa vedendo la limpida giornata ed il fumo dei fuochi che si innalzava densissimo ed abbondante dal bivacco. Mezz'ora dopo ci arrivò il cambio e come di solito andai a dormire. Intanto il sole era quasi alzato ed il cielo sempre limpido prometteva una bella giornata specialmente per l'attività aviatoria. Verso le nove fui destato da un rombo e da uno scoppio secco. Istintivamente levai la testa di sotto le coperte e dissi fra me: “accidenti come li fanno vicine le mine.
Non si può neppure riposare". Un minuto dopo intesi la voce della mamma di Piero che quasi piangendo chiamava il figlio più piccolo. Questi si trovava all'accampamento fra i soldati e la povera donna pregava che qualcuno andasse a prenderlo giacché lei non se ne sentiva il coraggio di affrontare un simile pericolo. Veramente era suo figlio e io credo che qualunque altra madre non avrebbe esitato un momento. Intanto anche la nostra padrona gridava perché le figlie non volevano entrare nella stalla dove credeva di essere al sicuro. Altre voci di donna si unirono alle sue e udì dei piccoli piangere. In quel momento arrivò quello che stava all'accampamento e tutti insieme entrarono concitatamente nella stalla mandando una quantità di “fioi de cani e de [...]” all'indirizzo dei tedeschi. Io non capivo il perché di tanto strepito e, sempre pensando alle mine rimanevo tranquillamente in branda ad ascoltare; ma la voce del padrone venne ben presto a svegliarmi.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
L'attività di nostri nuclei in ricognizione diede luogo a piccoli scontri al passo di Cavento (Adamello), nei pressi della Forcellina Montozzo (Val Camonica), in Vallarsa, alle testate del Posina (Astico) e del Rio Felizon (Boite) e nella valle del Frigido. L' avversario fu respinto e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri. Nell' Alto But e sul Carso più insistenti azioni delle artiglierie.
Firmato: CADORNA