Bethmann-Hollweg non le manda a dire
Calmare le acque? Lo stai facendo male. La risposta tedesca all’ultimo discorso di Wilson è immediata. I toni usati dal Cancelliere Bethmann-Hollweg al Reichstag non sono polemici, di più: «Il Presidente Wilson ruppe bruscamente le relazioni diplomatiche con la Germania. Noi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione autentica sulle motivazioni di quel passo. […] I rapporti amichevoli tra noi e gli Stati Uniti erano stati coltivati con cura da oltre un secolo, ma dall’inizio della guerra fu un’altra storia. Oltreoceano queste tradizioni vennero trascurate». L’accusa mossa a Washington è di fare due pesi e due misure, di appoggiare e difendere il commercio con l’Intesa, ma non quello con le Potenze centrali. «Sì, gli Stati Uniti hanno protestato con l’Inghilterra per alcuni provvedimenti contrari al diritto internazionale, ma hanno finito sempre per adattarvisi. […] Mi è impossibile scorgere la “vitale questione di onore del popolo americano” nella tutela unilaterale dei principi e del diritto internazionale. […] Secondo il criterio statunitense, l’essenza della neutralità è conciliabile con l’assoggettamento al controllo inglese, ma non con il coordinarsi alle misure difensive tedesche».
Bethmann-Hollweg non le manda a dire. «La Germania non ha infranto nessuna promessa. Un giorno gli stessi neutrali ci ringrazieranno per la nostra fermezza». No, non lo faranno; Berlino può aspettare quanto vuole. Da segnalare anche il dribbling del Cancelliere sulle tanto chiacchierate condizioni di pace e le eventuali annessioni. Quella è una polemica da osservare a grande distanza.
L’argomentazione pacifista è però trattata dai giornali svizzeri, lesti a riportare alcune voci corse a Budapest. Voci non confermate ufficialmente, perché i giornali asburgici hanno censurato gran parte dell’intervento. Alla Camera ungherese avrebbe parlato il deputato Hollo, karolista: «Si deve porre fine a questa guerra. È impensabile continuare, anche nell’avvenire, col sistema degli armamenti universali. Dobbiamo riconoscere l’idea del disarmo. […] È sciocco voler annientare interi Paesi, compromettendo così tutte le culture europee».
Il 27 febbraio è giornata politica. A Pietrogrado riapre la Duma, in un clima reso serenissimo da trasversali accuse di tradimento, gelosie e lotte di potere.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Al Reichstag il Cancelliere tedesco Bethmann-Hollweg polemizza col Presidente Wilson e afferma la giustizia dei mezzi adoperati dalla Germania contro i neutri.
- Riapertura della Duma.
Fronte occidentale
- A est di Armentières gli assaltatori britannici danneggiano seriamente tre line di trincee tedesche e fanno 17 prigionieri.
- Ligny (est di Le Barque) e Gommecourt occupate dai britannici, cosi come le difese a sud e ovest di Puisieux.
Fronte orientale
- Vicino Iacobeni i tedeschi prendono numerose posizioni rialzate russe e 1.300 prigionieri.
Fronte meridionale
- A Salonicco gli aviatori tedeschi bombardano le basi Alleate; un aereo abbattuto.
Fronte asiatico ed egiziano
- Continua l’inseguimento britannico dei turchi: catturati 7.000 prigionieri.
Parole d'epoca
Il 13esimo Fanteria
di Giuseppe Abate
L'esistenza in quelle insidiatissime trincee era intollerabile. L'umidità dei ricoveri era grande e non mancavano le febbri reumatiche!... Le artiglierie tiavano come al solito!... Gli uccelli però non avevano paura, sfidavano qualunque bombardamento. « A giudicare dalla loro.... serietà, esclamava un soldato di Arezzo, si direbbe che della guerra gli uccelli se ne infischiano davvero!... » Una graziosa capinera un giorno se ne stava, tutta allegra a cantare, nonostante
una violentissima salve di shrapnells nemici, sopra un filo telefonico attaccato ad un cespuglio! Non aveva forse la coscienza del pericolo, comune ai muli ed agli asini delle salmerie. Non per nulla questi sono animali più grossi spiegava Gabriele, il filosofo!... Anche a Quota 208 si stava sempre in moto come un arcolaio, si faceva tutto alla rovescia, lavorare e mangiare di notte e dormire di giorno, non c'era orario fisso!... Erano quelli giorni di Carnevale, ma nessuno di noi, vi poneva mente!...
DAL FRONTE
La lotta delle artiglierie fu ieri più intensa nella zona ad oriente di Gorizia. Alcune granate caddero sulla città. Verso la confluenza della Vertoibizza nel Frigido furono respinti nuclei nemici che tentarono avvicinarsi alle nostre linee. Sulle pendici settentrionali del San Marco un nostro reparto irruppe di sorpresa in una trincea nemica, sconvolgendola e fugandone i difensori. Velivoli nemici lanciarono bombe sul Vallone (Carso). Qualche ferito.
Firmato: CADORNA