USA: sì alla neutralità armata
“Alt, noi non ne sappiamo nulla”. Tokyo si precipita a sgonfiare il “caso diplomatico” innescato dal telegramma Zimmermann: «Il Giappone è in completo accordo e in strette relazioni con le Potenze Alleate. Condividiamo una causa comune e convenzioni formali». Ma il comunicato è indirizzato soprattutto a tranquillizzare Washington. «La buona amicizia tra il Giappone e gli Stati Uniti cresce ogni giorno. Il Governo giapponese non avrebbe mai accolto un invito come quello tedesco». Tokyo definisce “ridicola” persino l’idea di una contrapposizione nippo-americana. E qui mente sapendo di mentire, perché gli interessi dei due Paesi sono destinati a pestarsi i piedi.
La Casa Bianca comunque apprezza e intanto mette a frutto l’indignazione pubblica: il 2 marzo la Camera approva la neutralità armata, 403 voti favorevoli e 13 contrari; per Wilson è il primo passo verso un imponente stanziamento di fondi e l’armamento dei mercantili. La guerra sembra sempre più inevitabile, ma il Presidente non vuole precipitare le cose. Per l’ultimo step meglio aspettare ancora: il risentimento è destinato a montare, non c’è fretta. Wilson vuole il consenso quasi unanime della politica e dell’opinione pubblica.
Consenso forse vacillante in casa Austria-Ungheria: l’Imperatore Carlo I esonera il Generale Conrad von Hötzendorf, Capo di Stato maggiore. Nonostante gli attestati di stima, la stella di Conrad non ha mai brillato a lungo in questa guerra. Ma c’è anche un’altra lettura della sostituzione con il Generale Arthur Arz von Straussenburg: secondo alcuni sarebbe stato lo stesso Conrad a richiedere un comando sul campo. Gli verrà affidato il “suo” fronte italiano, quello da sempre studiato.
Dai teatri bellici si segnalano tre notizie: in Francia le operazioni britanniche proseguono disturbate dalla retroguardia tedesca; sul fronte orientale si vive un sussulto di inattesa intensità attorno a Riga e in Galizia; a Costantinopoli la giornata è pessima, con l’esercito mesopotamico in fuga verso Baghdad e i russi nuovi padroni di Hamadan.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Congresso degli Stati Uniti approva la mozione per armare le navi mercantili.
- Un comunicato ufficiale giapponese conferma il buon accordo e le strette relazioni con le Potenze dell'Intesa, la crescente cordialità dell'amicizia con gli Stati Uniti e dichiara impossibile che il Giappone potesse ascoltare un invito tedesco contro gli Alleati.
- Il Feldmaresciallo Conrad von Hötzendorf viene esonerato dalle funzioni di Capo dello Stato Maggiore austro-ungarico ed è sostituito dal Generale Arthur Arz von Straussenburg.
- Il Governo austro-ungarico ordina la leva in massa dei nati nel 1900.
- Reclutata la leva francese del 1918.
- Varsavia, Consiglio di Stato: viene ufficializzata l’organizzazione dell’armata nazionale contro la Russia, si useranno le legioni polacche come personale.
Fronte occidentale
- Le linee britanniche avanzano a nord-ovest di Puisieux e a nord di Warlencourt (Ancre).
- I tedeschi contrattaccano senza successo vicino Bapaume.
Fronte orientale
- Attività attorno a Riga e sul fiume Naraivka (Narajowka, Galizia), dove i tedeschi reclamano il successo.
- I combattimenti continuano nel sud della Bucovina.
Fronte asiatico ed egiziano
- I russi occupano Hamadan (Persia occidentale, a circa 400 km a nord-est di Baghdad).
- I turchi si ritirano verso Baghdad, una colonna da Hamadan e una da Dauletabad.
Parole d'epoca
Le scarpe al sole
di Paolo Monelli, alpino
Ormai lo avevo capito, che dopo Busa volevano tirar via anche me dal battaglione. Ed ecco che anche io son mandato ad una compagnia sciatori. — Ma io non ho mai fatto un corso. — Lei scia tutto il giorno sotto la Busa Alta. — Ma casco. — Ma perchè vi è venuto in mente di pescar fuori proprio me ? La ragione è questa. Hanno veduta una mia fotografia dei tempi di pace ohe mi rappresenta con gli sci ai piedi: e questa è parsa, ai sommi comandi, una prova decisiva dell mio valotie di sciatole. Amen. Arrivo a Zortèa, trovo due bei plotoncini di sciatori della Valle d'Aosta, sostituisco piemontese e francese al veneto nei miei discorsi con i soldati, faccio subito caporale Lanier che è guida di Courmayeur e mi parla di Monte Bianco e di Innominata.
DAL FRONTE
L' artiglieria nemica si mantenne anche ieri specialmente attiva nella zona ad oriente di Gorizia, vigorosamente controbattuta dalla nostra. Nella serata un nostro riparto irrompeva di sorpresa nelle linee nemiche pei pressi di Tivoli, sconvolgendole. Velivoli nemici lanciarono bombe su Gorizia e sul Vallone: nessun danno. Nostri aviatori bombardarono le retrovie nemiche sul Carso.
Firmato: CADORNA