Berlino reagisce alle minacce americane
I cronisti visitano il vecchio fronte. L’avanzata britannica ha reso sicuro passeggiare lì dove fino a poco tempo fa infuriava la battaglia. Le prime testimonianze extra-bollettini ufficiali parlano lo stesso linguaggio di molte altre volte: «Schianti, schianti, schianti. Ogni cosa schiantata dalla cima alle radici. Camminamenti, trincee, boschi, villaggi, strade e persino la schiena dei colli. Ho visto un cratere di mina così grande da poter ospitare un incrociatore. Camminate, camminate e non ne raggiungerete mai i limiti. Sul fronte dell’Ancre non resta più niente, tutto è sottosopra. Ogni palmo di terreno è una grattugia di crateri, una convulsione, con miriadi di pozze circolari incastonate. L’Ancre è diventato una sepoltura aperta, una stretta al cuore».
Più a sud, in Champagne, i francesi hanno da poco rioccupato una parte delle linee perse a febbraio. I contrattacchi tedeschi del 9 marzo vengono respinti.
Da Berlino giungono i primi commenti alla brusca accelerazione della politica statunitense: «Il Presidente americano non ha nessun diritto di mettere la Germania alla gogna. […] Quelle di Wilson sono prediche domenicali di una sfacciataggine inaudita, un tessuto di vecchie e false teorie. Non meritano neanche di essere discusse. Abbiamo speso fin troppe parole, è ora di lasciare il posto alla persuasione dei sottomarini».
Al di là delle ormai evidenti antipatie, nella discussione è inevitabile coinvolgere uno dei punti più controversi: quello del disarmo globale come prevenzione di ulteriori tragedie. «Gli accordi internazionali non devono scuotere la potenza militare tedesca. la Germania ha il diritto di decidere le proprie sorti».
Con la latitanza del commercio internazionale, Berlino decide di tendere una mano ad Amsterdam e garantisce la sicurezza di un corridoio tra l’Olanda e la Norvegia. Magra consolazione.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Germania notifica alle autorità olandesi che sarà garantita la sicurezza delle navi nel Mare del nord dall’Olanda alla Norvegia.
- Sciopero quasi generale a Pietrogrado. Truppe e cosacchi fraternizzano con la folla. Sempre più urgente il problema alimentare.
- La Camera francese prevede una carenza mondiale di frumento.
- I deputati irlandesi ritornano alla Camera dei Comuni, ma si schierano all'opposizione e manifestano la propria disapprovazione di fronte alla guerra.
- Lord Devonport sancisce un tetto massimo del costo del cibo.
- Prestito di 40.000.000 di sterline alla Romania.
Fronte occidentale
- I francesi respingono gli attacchi tedeschi in Champagne e a nord del Bois des Caurières.
Fronte asiatico ed egiziano
- Forzato il passaggio del Diyala: i britannici avanzano verso Baghdad.
- I russi attaccano i turchi in ritirata vicino Sivas (Asia minore).
- Ritirata generale dei turchi in Persia.
- Gli esploratori russi avanzano a sud-ovest di Sakis; catturata Sinnah (Kurdistan persiano).
- Le truppe russe invitano il Governo persiano a riprendere possesso delle città occupate dai russi in Persia.
Parole d'epoca
Il 13esimo Fanteria
di Giuseppe Abate
Una graziosa e bella cerimonia si svolse presso il Comando di Brigata, durante quel breve turno di linea. 11 Generale Porta Cav. Felice, Comandante la 34.^ Divisione, appuntò la medaglia dei valorosi sul petto al Soldato Giugnarelli Agostino, di Lugagnano (Parma). Il giorno 11 mattina una granata da 305 era caduta sulla nostra prima linea occupata dal 3.^ Battaglione. Con eroica fermezza e sicuro sentimento del dovere, il prode Giugnarelli, di vedetta presso il luogo dello scoppio, rimase impassibile al suo posto di vigilanza, gli occhi rivolti al nemico. «Nel Soldato che sente passare vicino al suo viso l'ardente alito della morte e rimane fermo al proprio posto bisogna oggi vedere — osservava giustamente il Generale Sani — il Simbolo della Patria che resiste per vincere». Il Giugnarelli tenne contegno da valoroso nell'azione di Maggio sul Nad-Bregom, e fu ferito. Fece ritorno al Reggimento, e gli furono dati i galloni di Caporale. Nei combattimenti di Zenson, sul Piave, seppe meritarsi col suo valore un'altra medaglia d'argento.
DAL FRONTE
Nella giornata dell'8 persistenti intemperie limitarono l' attività delle artiglierie. Sono segnalati piccoli scontri con esito a noi favorevole sulle pendici del Monte Colombara (altopiano d' Asiago) alla testata del Rio Felizon (Boite) e della valle di Sexten (Drava). Sul Carso un riparto nemico irruppe nelle nostre linee ad occidente di Castagnevizza: fu subito ricacciato.
Firmato: CADORNA