Germania: parla Bethmann-Hollweg
“Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York si scatena un temporale”. È la teoria del caos. Prendendola per buona, figuratevi cosa possa fare una rivoluzione in Russia. La caduta dell’autarchia zarista, la supposta democratizzazione dell’Impero, ha rafforzato la tesi di chi vede l’Intesa come baluardo della libertà. Diciamolo in tutta franchezza: il regime di Pietrogrado stonava tra gli Alleati.
Ora la Germania ha un problema non solo politico, in molti chiedono riforme progressiste, ma anche d’immagine. Il Vorwärts, giornale socialista, rilancia una sua storica campagna: «Tutti i paesi hanno i loro Parlamenti. Solo l’Impero tedesco non ha un Parlamento eletto con suffragio liberale. È giunto il momento di procedere all’importantissima riforma. Ce lo impone la saggezza. Il parlamentarismo renderà l’Impero tedesco più forte». Argomento spinoso, soprattutto in Prussia. Il Governo ne è consapevole e vorrebbe rimandarne la discussione.
Il 29 marzo il Cancelliere Bethmann-Hollweg interviene al Reichstag.
Le dichiarazioni più interessanti riguardano proprio la Russia: «Continueremo a seguire il principio del non immischiarci negli affari interni dei paesi stranieri. […] Secondo i malevoli, la Germania vorrebbe annientare la libertà conquistata dal popolo russo e ricostituire il domino dello Zar. Queste sono vuote menzogne e diffamazioni. […] Noi desideriamo solo tornare a vivere in pace con la Russia». È vero, la Germania non vuole il ritorno dello Zar, ma interferirà eccome nella politica di Pietrogrado.
Il resto del discorso è il solito déjà vu. La colpa è sempre al 100% di qualcun altro: per lo scoppio del conflitto, per la guerra sottomarina, per la rottura diplomatica con la Cina e per il precipitare dei rapporti con l’America.
Di Washington parla La Stampa. La preparazione statunitense prosegue, ma c’è ancora molta strada da fare e soprattutto molti uomini da arruolare. Una considerazione è però illuminante: «L’evoluzione americana sulla via del militarismo sarà il fenomeno più impressionante nella storia del conflitto mondiale». Per certi versi sì, sarà proprio così; a pensarci bene siamo alla nascita del ruolo di “polizia globale” giocato dagli Stati Uniti. Piaccia o no.
Torna ad animarsi il fronte italiano: gli austro-ungarici aggrediscono il Carso da un paio di giorni, ma vengono respinti più o meno ovunque. Sono manovre d’assaggio, tastano le nostre difese.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Cancelliere tedesco Bethmann-Hollweg dichiara al Reichstag che la Germania non farà ingerenze negli affari interni della Russia e che desidera solo vivere con lei in pace.
- Il Ministro svedese Hamarskjöld (conservatore) si dimette.
- Londra: approvata la riforma militare sulle esenzioni.
- Discorso di Bonar Law: servono 100.000 uomini.
Fronte occidentale
- Dopo un duro scontro i britannici prendono Neuville-Bourjonval (12 km. a sud-est di Bapaume).
- La ritirata tedesca rallenta.
Fronte italiano
- Respinti pesanti attacchi austro-ungarici sul Carso.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 672 - 29 MARZO 1917 - ORE 18:00
Sulla fronte Tridentina si ebbero ieri piccoli scontri nella zona di Serravalle (Valle Lagarina) e sulla sinistra del torrente Maso (Val Sugana).
Sul Carso, nella passata notte, dopo intenso bombardamento, l'avversario irruppe nelle nostre linee sulle pendici meridionali dell'altura di Quota 144; fu subito ricacciato e lasciò nelle nostre mani qualche prigioniero.
Velivoli nemici lanciarono bombe su Gorizia: nessuna vittima.
Generale CADORNA