Si scalda l'Artois
Da una parte dell’Atlantico il Congresso americano in piena discussione, dall’altra i Paesi dell’Intesa, dove l’intervento statunitense è dato per certo, ma la convinzione non è comunque sufficiente a vincere l’impazienza. Tra analisi, sensazioni e previsioni, i commentatori Alleati stilano una scala di valori: modesto l’impatto sulle operazioni terrestri; buono quello sulla guerra marittima; ottimo l’aiuto finanziario; incomparabile l’importanza morale. Già, è questo il tasto più battuto: «Sarà un avvenimento di portata storica, il suggello all’alleanza democratica contro quella autocratica». Se suonasse familiare anche a voi, sarebbe probabilmente per l’assonanza con il ben più moderno “esportare la democrazia”.
Ecco, non tutte le analisi hanno la stessa attendibilità. Una delle peggiori e quella dell’onorevole Luzzatti, al 50% mitizzazione e al 50% demagogia pura: «È mirabile lo spettacolo di un popolo che, stanco dei suoi legittimi e straordinari guadagni materiali, si tuffa nella fonte rigeneratrice dell’ideale, prendendo parte ai dolori e ai sacrifici comuni per ottenere la libertà dei popoli governati dal dispotismo». Confondere gli americani con San Francesco: "bene, ma non benissimo".
Al fronte i soldati hanno altri pensieri, molto più terra-terra. Il 4 aprile gli Alleati aprono le danze con uno sbarramento di fuoco violentissimo sulle linee tedesche: è il riscaldamento prima dell’offensiva nell’Artois. E qui ripesco una testimonianza incontrata qualche tempo fa e messa da parte: «L’immancabile scroscio dei proiettili per la volta celeste è così abituale da non turbare il cupo silenzio delle solitudini devastate».
I preparativi fervono anche in Russia. Il Ministro della guerra Guchkov lancia un chiaro messaggio alle truppe: servono rinforzi per puntellare il fronte orientale in previsione di un’offensiva tedesca; ufficiali e soldati non indispensabili nelle retrovie devono raggiungere le prime linee. Del caos russo ne approfitta, con un certo squallore, l’esercito rumeno, da mesi in cerca di giustificazioni per il disastro. In un’intervista il Generale Iliescu accusa l’ex regime zarista di tradimento: “Abbiamo perso solo perché il Governo russo aveva pianificato il nostro sacrificio per aiutare gli Imperi centrali e affrettare la pace”.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Generale Alekseyev è riconfermato nella carica di Capo supremo dell'esercito russo.
- Manifesto di Guchkov (Ministro della guerra russo) ai soldati sui loro doveri.
- Il Generale russo Lescitzki è mandato a sostituire il Generale Sakharov sul fronte rumeno.
- Discorso del Generale Robertson e dell’Ammiraglio Jellicoe alle Trade Unions sui sacrifici necessari alla nazione.
- Restrizioni del Governo britannico sugli alimenti.
Fronte occidentale
- I francesi catturano tre villaggi e avanzano a sud-ovest dei sobborghi di Saint-Quentin.
- I britannici catturano Metz-en-Couture (verso Cambrai).
Operazioni navali
- La nave soccorso belga “Trévier” silurata al largo di Scheveningen.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 678 - 04 APRILE 1917 - ORE 18:00
Sulla fronte Tridentina saltuarie azioni delle artiglierie, più attive anche nella giornata di ieri in Valle Adige, dove, per rappresaglia ad insistenti tiri nemici su Ala, rinnovammo il bombardamento delle opere militari di Riva, Arco e Rovereto.
Sulla fronte Giulia attività di nostri piccoli riparti in ricognizione. Sul Carso, la sera del 3, a nord di Boscomalo, con felice colpo di mano, c' impadronimmo d' un posto avanzato nemico, occupandolo stabilmente. Il presidio di più che trenta uomini restò in gran parte ucciso; catturammo sei prigionieri.
Generale CADORNA