Sterzata russa a sinistra
Dentro menscevichi e socialisti; a Pietrogrado il rimpasto di Governo è cosa fatta. Il nuovo Ministro degli esteri sarà il progressista Tereshchenko, ma soprattutto c’è Kerenskij alla guerra. Kerenskij è un socialista carismatico, stimatissimo da buona parte della sinistra e dai soldati. E ha un’altra qualità fondamentale per il secondo Governo L’vov: non è un pacifista, è convinto di dover continuare la guerra al fianco degli Alleati. E se c’è qualcuno con una chance di convincere il Soviet quello è lui.
Mentre in Russia i socialisti fanno passi avanti, sembra naufragare l’organizzazione della Conferenza di Stoccolma: l’eterna indecisione di Berlino avrebbe negato i passaporti ai pacifisti tedeschi. A questo punto olandesi e svedesi, i maggiori promotori, si trovano da soli o quasi.
Dalle battaglie politiche a quelle sul fronte: il 16 maggio tutte le cime giallastre del Carso fumano. Gli austro-ungarici contrattaccano le posizioni perdute; gli aspri combattimenti paralizzano l’offensiva italiana.
Cadorna è preoccupato dei limitati progressi e vorrebbe sospendere tutto, ma il Generale Capello lo convince a fare un ultimo tentativo, a spingere ancora qualche giorno. Purtroppo la coperta quella è: prolungare l’azione sull’altopiano della Bainsizza influisce negativamente sulle probabilità di avanzare nel settore di Trieste, dove la III armata è in attesa delle artiglierie.
Sul fronte occidentale i britannici continuano a scambiarsi randellate con i tedeschi a nord della Scarpe, situazione immutata. Più fortunati i francesi a est di Craonne.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Gabinetto di coalizione russo: il socialista Kerenskij Ministro della guerra e della marina; Tereshchenko Ministro degli esteri.
- Il Consiglio dei delegati di soldati e operai a Pietrogrado delibera che la pace a cui aspira la Russia deve essere una pace “senza annessioni, né contribuzioni”.
- Il Cancelliere tedesco traccia le linee della pace con la Russia.
- L'opposizione del Ministro belga Vandervelde e il rifiuto dei passaporti ai socialisti minoritari (pacifisti) spingono le Commissioni olandese e scandinava ad abbandonare le trattative con i socialisti degli Imperi centrali per la Conferenza internazionale, promossa dai socialisti austro-tedeschi.
- Lloyd George propone la Home Rule e contemporaneamente suggerisce un accordo.
Fronte occidentale
- Gli attacchi tedeschi, contro le nuove conquiste britanniche sulle due rive della Scarpe, sono respinti dopo un momentaneo successo.
- I tedeschi attaccano a Gavrelle, nord del fiume Scarpe, ma vengono sconfitti con pesanti perdite.
- I britannici tengono la linea “Siegfrid”, estesa a nord-est di Bullecourt.
- I francesi fanno una apprezzabile avanzata a est di Craonne.
Fronte italiano
- Gli austro-ungarici lanciano violentissimi contrattacchi contro le linee conquistate dagli italiani, ma sono respinti con gravi perdite.
- L'Austria-Ungheria rivendica 2.000 prigionieri nel Carso.
- Gli italiani annunciano 4.021 prigionieri negli ultimi due giorni d’avanzata sul Carso e sul Vodice.
Fronte d’oltremare
- Il Generale van Deventer succede al Generale Hoskins in Africa orientale.
Operazioni navali
- L’S.S. francese “Sontay” silurata nel Mediterraneo: 45 morti.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 719 - 16 MAGGIO 1917 - ORE 18:00
Sulla fronte Giulia la vigorosa azione offensiva iniziata dalle nostre truppe nella giornata del 14, proseguì ieri con risolutezza. Mercè sforzi incessanti, le nostre fanterie, col continuo valido appoggio delle artiglierie, riuscirono ad affermarsi sulla linea delle aspre e boscose alture ergentesi lungo la sponda orientale dell'Isonzo, a monte di Gorizia, trasformate dal nemico in munitissimo bastione difensivo.
All' ala sinistra una nostra colonna, forzato il passaggio del fiume fra Loga e Bodrez, s' impadroniva di quest' ultimo villaggio e vi si fortificava.
Al centro fu conquistata l'altura di Quota 383, a nord-est di Plava, mentre le valorose fanterie delle brigate Firenze (127 e 128 reggimenti) ed Avellino (231 e 232 reggimenti) espugnati i villaggi di Zagora e di Zagomila, nido di mitragliatrici, raggiungevano di slancio la cresta di Monte Cucco (Quota 611) e del Vodice (Quota 524).
All' ala destra altre nostre colonne compivano sensibili progressi sulle ripide pendici di Monte Santo. Violenti contrattacchi nemici, preparati e sostenuti bombardamenti di eccezionale intensità s' infransero tutti contro la salda resistenza delle nostre truppe.
Nella zona ad oriente di Gorizia, la brigata Messina (93 e 94 reggimenti) conquistava l'altura di Quota 174 a nord di Tivoli, poderosamente rafforzata ed accanitamente difesa dal nemico, ributtandone poi gl' insistenti contrattacchi.
La città di Gorizia fu ieri sera soggetta ad intenso bombardamento che produsse gravi danni agli edifici.
Sulla rimanente fronte fino al mare azioni vivaci delle artiglierie.
Le retrovie nemiche furono anche ieri fatte segno ad incursioni di nostre squadriglie di velivoli e nella notte d' una nostra aeronave. Nonostante gli attacchi di numerosi aerei ed il fuoco delle artiglierie avversarie, non avemmo alcun danno.
Abbiamo finora accertato 3375 prigionieri, dei quali 98 ufficiali, e preso al nemico una batteria di cannoni da montagna, una trentina di mitragliatrici e ricco bottino di armi, munizioni e materiale da guerra.
Generale CADORNA