Stop Arras, avanti sull’Isonzo
Due settimane con il coltello in mezzo ai denti e i britannici completano la conquista di Bullecourt. Del villaggio restano però solo gli avanzi di un ciclone storico. Il 17 maggio l’offensiva di Arras può definirsi conclusa: Londra ha perso altri 150.000 uomini per un tozzo di pane, o poco più.
Le considerazioni del Generale Haig sono amare e non mancano di punzecchiare lo spregiudicato comando di Nivelle: «Prima di poter sferrare un colpo decisivo bisogna ancora sfiancare i tedeschi per chissà quanto tempo». Non proprio l’ottimismo sperato nelle capitali Alleate.
Continua invece a ritmo serrato la decima battaglia dell’Isonzo, ma l’offensiva italiana è ferma, impegnata a respingere i contrattacchi austro-ungarici sul Kuk, sul Vodice e sul Monte Santo. «I rincalzi affluiscono sulla linea d’attacco, cozzano in terribili scontri, si contrastano palmo a palmo ogni roccia. […] La guerra invecchia il terreno, approfondendone le rughe, moltiplicandole, ramificandole».
E poi sui giornali arrivano gli aneddoti di qualche tempo prima, scorci di vita nelle giornate di calma. A Zagora italiani e austriaci erano separati da tre o quattro metri, un paio di muri e una via, un niente. Un biglietto rotola in una nostra postazione: «Siamo quattro dannati e non abbiamo nulla da fare. Vi preghiamo di gettare un mazzo di carte. Saluti e grazie anticipati. Ero a Venezia tre anni fa, novità da voi? Da noi nulla». Il mazzo di carte vola di là.
Se la storia sia vera non lo so, ma di certo è verosimile. I soldati iniziano a sentirsi più simili di quanto gli sia stato detto.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L’Honduras interrompe le relazioni diplomatiche con la Germania.
- Zimmermann interviene sulle Kadaververwertungsanstalt, le “fabbriche dei cadaveri”.
- L’Ambasciatore USA in Belgio denuncia le deportazioni tedesche.
- L’Ammiragliato inglese nomina un Comitato in congiunzione con il Ministero dei trasporti per delineare un piano sui convogli mercantili.
- Presentato il rapporto della Commissione sulla Mesopotamia.
- Annunciato il meeting annuale del Gabinetto imperiale.
Fronte occidentale
- I britannici completano la cattura di Bullecourt.
- Fine della battaglia di Arras.
- Il Re del Belgio continua la visita ai campi di battaglia della Somme, dell’Ancre e di Arras.
Fronte orientale
- Intenso fuoco austro-tedesco sulle trincee russe vicino Kukhary (Kovel).
Fronte italiano
- Le truppe italiane respingono poderosi contrattacchi austro-ungarici su tutto il fronte conquistato. I prigionieri annunciati sinora sono 6.432, di cui 143 ufficiali.
- Gli italiani, supportati dall’artiglieria, difendono il monte Kuk, il Vodice e il Monte Santo.
Fronte asiatico ed egiziano
- I curdi attaccano i russi vicino Khanaqin.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 720 - 17 MAGGIO 1917 - ORE 18:00
Sulla fronte Giulia l'attesa reazione nemica ai felici successi delle nostre armi si manifestò ieri violenta, ma fallì per la tenace resistenza delle nostre truppe. Nelle vicinanze di Bodrez e sull' altura di Plava (Quota, 383) piccoli attacchi nemici furono facilmente respinti. Aspra e lunga fu la lotta nella zona fra Monte Cucco e Vodice, ove forti forze nemiche, sostenute dal fuoco di numerose batterie, si lanciarono più volte contro le nostre nuove posizioni. Furono costantemente ributtate. L' intero baluardo roccioso di Monte Cucco fra Quota 611 e Quota 524, rimane in nostro saldo possesso. Compimmo inoltre sensibili progressi verso l'importante e munita altura di Quota 652 del Vodice.
Nella zona ad est di Gorizia contrattacchi nemici, specialmente insistenti sull' altura di Quota 174 e ad oriente del torrente Vertoibizza, si infransero tutti sotto il nostro fuoco. Indi le nostre fanterie passarono alla controffesa e dopo mischia accanita espugnarono una forte altura a sud di Grazigna.
Sul Carso l'avversario, nell' evidente scopo di alleggerire la nostra pressione nella zona di Gorizia, tentò un poderoso sforzo contro le nostre posizioni di Monte Vucognacco e di Monte Faiti nel settore settentrionale dell'Altipiano. Le successive ondate delle sue fanterie, falciate dai nostri tiri precisi, ripiegarono in scompiglio, dopo aver subito gravissime perdite.
Lungo tutta la fronte da Tolmino al mare, incessanti azioni di artiglierie d' ogni calibro. Quella nemica prosegue con accanimento alla devastazione di Gorizia. Alcune granate colpirono un nostro ospedaletto in Cervignano, facendo sei vittime fra i ricoverati.
Il numero dei prigionieri presi al nemico nelle giornate, dal 14 al 16 è stato finora accertato in 4021, dei quali 124 ufficiali.
C' impadronimmo d' altri cinque cannoni di piccolo calibro.
Nella passata notte un nostro dirigibile compì un'incursione nella Valle del Frigido. Col favore delle nuvole gli arditi aeronauti discesero a bassa quota, bombardando e mitragliando accampamenti nemici. Ritornarono incolumi.
Generale CADORNA