L’Intesa, i convogli e l'aiuto giapponese
È una questione di scelte: per cercare l’effetto sorpresa il nostro bombardamento preliminare è stato “minimalista”. La terza armata ha messo a segno uno scatto, ma gli italiani ora devono confrontarsi con difese in ottima forma: reticolati di filo spinato, cavalli di frisia, bunker, nidi di mitragliatrici e artiglieria in piena efficienza, o quasi. A complicare l’avanzata ci pensa il Carso: il massiccio dell’Hermada domina e gli austro-ungarici sfruttano bene ogni vantaggio regalatogli dal terreno. Sì, ma anche noi abbiamo un alleato: il mare. Mentre la fanteria respinge un contrattacco asburgico, la nostra marina, appoggiata da quella britannica, batte le retrovie nemiche dal Golfo di Trieste.
Nonostante il proficuo lavoro dei sottomarini tedeschi, i mari restano filo-Intesa.
Il 24 maggio una flotta giapponese è annunciata nel Mediterraneo, è venuta a dare una mano, come nel Pacifico, nell’Oceano Indiano e, stando ai giornali, nell’Atlantico meridionale. Ma c’è un’altra novità importante: l’Ammiragliato britannico si è finalmente deciso ad avallare il sistema dei convogli.
Era la soluzione più banale e sarà la più efficace per salvaguardare i traffici marittimi. Il prezzo è modesto: la rinuncia a una parte della flotta militare, destinata come scorta. Prezzo accettabile considerando la riluttanza tedesca a impegnarsi in grandi e frequenti battaglie navali.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e Società
- Bonar Law interviene sulle finanze tedesche, raffrontandole con quelle britanniche.
Fronte occidentale
- I francesi consolidano le linee attorno a Craonne.
Fronte italiano
- Davanti al porto di Trieste i monitori inglesi e le siluranti italiane battono le retrovie austro-ungariche e gli stabilimenti militari con le grosse artiglierie.
- Nuovi avanzamenti italiani nel sud del Carso. Fallisce il contrattacco asburgico.
Operazioni navali
- Annunciato l’arrivo della flotta giapponese nel Mediterraneo.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 727 - 24 MAGGIO 1917 - ORE 18:00
Ieri sul Carso, dopo 10 ore di violentissimo bombardamento, le valorose truppe della IIIa Armata assalirono e sfondarono le forti linee nemiche da Castagnevizza al mare. Mentre all' ala sinistra, a nord di Castagnevizza, le nostre fanterie, con energiche puntate, impegnavano fortemente l' avversario, al centro e all' ala destra, superati risolutamente gli antistanti trinceramenti nemici, occupavano un tratto della zona a sud della strada fra Castagnevizza e Boscomalo, oltrepassavano Boscomalo e Lucati e s' impadronivano di Jamiano, e delle importanti e munitissime alture di Quota 92 (un chilometro a est di Pietra Rossa) Quota 77, 58, Bagni e Quota 21. L' avversario, sorpreso dapprima e sgominato dall' improvviso impetuoso attacco manifestava verso sera una violenta reazione con insistenti contrassalti sostenuti da bombardamento d' eccezionale intensità: fu ributtato con gravi perdite.
Nel corso della giornata prendemmo al nemico oltre 9000 prigionieri, dei quali più di 300 ufficiali. Poderose nostre squadriglie aeree - 130 Velivoli, fra i quali un gruppo d' idrovolanti della Regia Marina - partecipavano alla battaglia, rovesciando sulle linee del nemico 10 tonnellate di bombe e mitragliando le fanterie ammassate. I nostri aviatori ritornarono tutti ai propri campi. Alla potente preparazione delle artiglierie contribuirono con efficacia 10 batterie inglesi del più recente modello venute alla nostra fronte a confermare la fraterna cooperazione dell'esercito alleato. Validissimo fu anche il concorso prestato dalle batterie della nostra Valorosa Marina.
Nella zona di Gorizia, respinti forti attacchi nemici, le nostre truppe espugnarono un fortino sulle pendici nord-ovest di S. Marco e, dopo accaniti combattimenti, compirono sensibili progressi nella zona di Monte Santo e del Vodice.
Generale CADORNA