23 Maggio, 1917

L’Italia sfonda sul Carso

Due anni fa l’Italia dichiarava guerra all’Austria-Ungheria.
All’epoca non sapevamo nulla della guerra, erano i tempi delle "radiose giornate di maggio", dell’esaltazione collettiva, delle illusioni di una campagna breve. Passati due anni le giornate sono meno radiose, le nostre rivendicazioni ancora ci aspettano e la fine del conflitto non sembra dietro l’angolo. In ritardo rispetto ai piani, il 23 maggio la III armata del Duca d’Aosta accelera e sfonda le prime linee austro-ungariche tra Castagnevizza e l’Adriatico. Gli italiani superano Boscomalo, conquistano Jamiano e annunciano migliaia di prigionieri. Adesso però bisogna fare i conti con il massiccio dell’Hermada e sarà una bella gatta da pelare.
A Parigi apprezzano il nostro impegno, ma soprattutto si chiedono a Ribot delucidazioni sul fronte occidentale. Il Primo Ministro non si nasconde, non può: «Riguardo all’ultima offensiva si ebbero speranze eccessive e si commisero errori nell’esecuzione, ma non dobbiamo né esagerare, né diminuirne i risultati. Il Governo ritenne di dover prendere provvedimenti e li prese, mutando l’Alto Comando»


Se a Roma, Londra e Parigi si continua comunque a respirare ottimismo, non altrettanto si legge nelle corrispondenze da Pietrogrado di Virginio Gayda: «Il Governo provvisorio ha al suo attivo solo la rinnovata buona volontà dei capi socialisti, ma al passivo ci sono il processo di disgregazione dell’esercito e della massa e l’infermità nei trasporti e nella produzione bellica». A suo giudizio sarebbe necessario ristabilire la disciplina più severa, magari anche con pugno di ferro, ma dubita che la maggioranza dei socialisti approverebbe. Per non parlare degli “estremisti anarchici”.
E poi c’è la questione internazionale: l’allargamento a sinistra ha rimesso in discussione il “Patto di Londra” e le ultime, vaghe, dichiarazioni ufficiali stanno lì a dimostrare l’imbarazzo e le titubanze di Pietrogrado. Il commento è lapidario: «Ci sarebbe da domandare con quale autorità la Russia possa pretendere una revisione dei trattati in questo momento».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Brasile: il Congresso approva la proposta presidenziale per la revoca del decreto di neutralità nella guerra fra Stati Uniti e Germania.
  • Il Premier spagnolo annuncia che la Germania ha risposto riconoscendo i diritti della Spagna nelle sue acque territoriali e dichiarando di voler punire i Comandanti dei sommergibili che violeranno la zona marittima spagnola.
  • Izvolsky nominato Ambasciatore a Londra (in seguito revocato).
  • Ritorno in Francia del Maresciallo Joffre e di Viviani dagli U.S.A.

Fronte occidentale

  • I tedeschi attaccano sul Plateau di Vauclair (Craonne), ma sono respinti.
  • Raid degli zeppelin sulle contee orientali britanniche: un morto.

Fronte italiano

  • Sud del Carso: grande avanzata italiana da Castagnevizza al mare, catturate molte posizioni importanti e 9.000 prigionieri. Ingaggiate 10 batterie e monitori inglesi.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Raid delle truppe a cavallo britanniche a Bir-es-Saba (Palestina).

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 726 - 23 MAGGIO 1917 - ORE 18:00

Sulla fronte Tridentina, fra Garda e Brenta, il fuoco delle artiglierie nemiche fu ieri meno intenso che nei passati giorni. Anche l’attività dei riparti d’assalto avversari si limitò a deboli tentativi di pattuglie.
Nella conca di Laghi (Posina) una nostra irruzione nelle linee nemiche a nord-est di Monte Mano, ci fruttò una decina di prigionieri. Un combattimento d’eccezionale violenza s’impegnò invece nella notte sul 22 in Valle di Travignolo. Dopo intenso bombardamento che sconvolse le nostre posizioni sul massiccio del Piccolo Colbricon (2512), ingenti forze nemiche mossero all’attacco, riuscendo a penetrare in alcuni tratti delle nostre linee nonostante la tenace resistenza dei difensori. Accorsi i rincalzi, dopo mischia accanita, prolungarsi fino al pomeriggio di ieri, rioccupammo interamente le nostre posizioni. Centinaia di cadaveri abbandonati sul terreno delle azioni, 60 prigionieri, fra i quali un ufficiale, 3 mitragliatrici e abbondante materiale da guerra da noi presi al nemico attestano lo scacco sanguinoso da esso subito.
Sulla fronte Giulia intense azioni delle artiglierie; tentativi nemici diretti contro le nostre linee a nord del S. Marco furono respinti col fuoco.

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori