6 Giugno, 1917

L’Hermada torna a respirare

«La vasta e poderosa controffensiva nemica si è infranta contro la saldissima resistenza della nostra difesa e l’irruenza magnifica dei nostri contrattacchi». Non è andata proprio così. La prima linea di resistenza italiana ha ceduto, Flondar è tornata in mani austro-ungariche; in parecchi settori del Carso le nostre conquiste sono state disinnescate e in alcuni quasi del tutto cancellate. Il massiccio dell’Hermada, assediato da vicino, torna a respirare. È una brutta botta, soprattutto morale. Cadorna se la prende di nuovo con i suoi uomini e accusa tre reggimenti di diserzione e tradimento, perché, sostanzialmente accerchiati, si sono arresi. Il Generale scrive a Roma e chiede di usare il pugno duro. Arrivati al 6 giugno Vienna ha incamerato 10.000 prigionieri in tre giorni.

A Parigi l’argomento del giorno è la votazione del Parlamento francese sugli scopi di guerra. Per il Matin l’esito è un ammonimento severo «agli amici russi»: «Sarebbe vano voler trasformare la grande lotta dei popoli nella criminale e sterile lotta di classe»

Ogni tanto una buona notizia passa anche da Pietrogrado: l’insurrezione di Kronštadt è rientrata, i negoziati dei socialisti sono andati a buon fine e il Governo provvisorio è stato riconosciuto.

In Inghilterra larghe fette di sinistra si riuniscono in convegno a Leeds. Tra la minoranza laburista e i sindacati si inizia a formare un movimento “pacifista moderato”: si vorrebbero iniziare i negoziati di pace, ma non si vuole una pace a qualsiasi costo. Non è grave, ma è comunque un sintomo di stanchezza.
Restiamo in Inghilterra e restiamo in tema sindacati. Quello di marinai e macchinisti invita i propri membri a rifiutarsi di lavorare sulle navi dei delegati pacifisti per Stoccolma o Pietrogrado, a meno che non sottoscrivano un impegno: nessuna soluzione al conflitto senza ampie riparazioni ai parenti di tutte le vittime assassinate dai sottomarini.
Chi ha viaggiato senza problemi è il francese Charles Jonnart, spedito ad Atene per risolvere la questione ellenica.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Chiusa l’insurrezione a Kronštadt dopo i negoziati con il Governo provvisorio.
  • Parigi: il Senato approva all'unanimità gli scopi di guerra enunciati dal Governo.
  • I sindacati dei marinai inglesi deliberano di boicottare le navi che trasportassero a Stoccolma i delegati pacifisti, in segno di protesta contro la crudeltà della guerra sottomarina della Germania.
  • La Gazzetta di Colonia, in un articolo ufficioso, dichiara che i socialisti tedeschi della maggioranza sono andati a Stoccolma in nome e per ordine del Governo.
  • Arriva ad Atene l'Alto Commissario delle Potenze protettrici, il francese Jonnart, per risolvere l’intricata questione ellenica.
  • Lord Northcliffe va negli U.S.A.
  • Ala es Sultaneh nominato ancora Premier e Ministro degli esteri persiano.
  • Il Senato brasiliano vota un credito di 270.000.000 di lire per la guerra.

Fronte occidentale

  • I tedeschi attaccano senza successo il fronte dello Chemin des Dames.
  • Attacco britannico a nord della Scarpe, spostate le posizioni a Greenland Hill.

Fronte italiano

  • Ulteriori pesanti scontri sul Carso, nessun cambio materiale di fronte.
  • Gli austro-ungarici reclamano 10.000 prigionieri negli ultimi tre giorni.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 740 -06  GIUGNO 1917 - ORE 18:00

Nella giornata di ieri la lotta delle artiglierie si mantenne vivace sulla fronte dal Monte Nero alle alture ad est di Gorizia.
Sul Carso il nemico ha ripreso a battere con violenza le nostre posizioni da Versic a Jamiano, provocando l'energica risposta delle nostre batterie. A sud di Jamiano, dopo l'accanita lotta del giorno 4, l'attività combattiva fu ieri meno intensa. La nostra nuova linea venne arrestata alquanto di fronte a Flondar su posizioni in più vantaggiose condizioni tattiche. Nel corso dell'azione di ieri prendemmo 256 prigionieri, dei quali 10 ufficiali.
Vivissima l'attività aerea; un velivolo nemico colpito dai nostri tiri fu ieri costretto ad atterrare precipitosamente presso Maos, in Valle di Sexten, ed un altro fu abbattuto stamane in combattimento fra il Vodice e il Monte Santo. Le nostre squadriglie da bombardamento nella passata notte, nonostante il violento tiro della difesa antiaerea nemica, rovesciarono oltre due tonnellate di alto esplosivo sulla stazione ferroviaria di San Pietro, della linea Trieste - Lubiana, e ritornarono poi incolumi ai loro campi.

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori