Bombe in Norvegia
Oslo non credo abbia bisogno di presentazioni, qualche parola su Narvik potrebbe invece essere utile. Nel 1917 la città è giovane, ha davvero pochi anni, ma è già un porto fondamentale per la Norvegia. È oltre 200 chilometri a nord del circolo polare, ma qui arriva la corrente del Golfo e le acque non ghiacciano; le miniere svedesi portano a Narvik i frutti dell’estrazione.
Il 23 giugno la polizia norvegese scopre qualcosa di preoccupante: alcuni edifici di Oslo e Narvik sono utilizzati come depositi di esplosivi. L’indagine era partita una settimana prima con l’arresto di tal Rautenfels, appena sbarcato nella capitale; quando gli è stato aperto il bagaglio sono stati rinvenuti svariati ordigni. C’è un piccolo particolare: il signor Rautenfels, di origini finlandesi, è un corriere diplomatico tedesco. La polizia norvegese non avrebbe potuto aprire quelle valigie, ma la dritta del controspionaggio era sicura. Siccome la Germania tiene molto al rispetto delle norme internazionali, in particolare quando le fa comodo, sorvolerà sulle scorte di esplosivo, ma protesterà contro la perquisizione e l’arresto e pretenderà scarcerazione e scuse formali, arrivando a ritirare l’Ambasciatore.
Parigi riabbraccia il socialista Albert Thomas, rientrato dalla missione a Pietrogrado. Il Ministro delle munizioni rilascia ai giornali le sue impressioni: «Le difficoltà più serie mi sembrano quelle d’ordine finanziario ed economico. La Russia attraversa una crisi di caro viveri, di produzione e di mano d’opera. Ciò premesso sono ottimista. Dopo le recenti difficoltà, tra il Soviet e il Governo si è stabilita una collaborazione leale ed efficace. […] Ho visto sintomi confortanti, il Governo provvisorio tende a consolidarsi e l’inquietudine per una pace separata è dissipata. La pesante macchina militare viene messa in movimento, tra poche settimane potrebbe cessare lo stato di inerzia».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Annunciato l’arresto del corriere imperiale tedesco fra Berlino e Oslo, che introduceva esplosivi in Norvegia. Sono anche scoperti depositi di ordigni in alcuni edifici di Oslo e Narvik. Arrestati emissari tedeschi.
- Ritorno di Thomas a Parigi dalla Russia.
Fronte occidentale
- Respinti nuovi attacchi tedeschi vicino Vauxaillon e Filain.
Operazioni navali
- Il piroscafo P&O “Mongolia” affondato a Bombay a causa di una mina.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 756 - 23 GIUGNO 1917 - ORE 18:00
Riparti nemici in ricognizione vennero respinti al passo del Tonale. Vivaci concentramenti di fuoco, eseguiti ieri dal nemico sulle nostre nuove posizioni di Monte Ortigara, nell' Altipiano di Asiago, furono efficacemente controbattuti dalle nostre artiglierie. Il bottino fatto su questa posizione nella giornata del 19 è ingente, finora sono stati portati indietro quattro cannoni, quattordici mitragliatrici, mille fucili circa, abbondantissime munizioni e grande quantità di materiale da guerra e da mina.
Sulla fronte Giulia le nostre batterie colpirono più volte convogli ferroviari alla stazione di Santa Lucia di Tolmino, e quelle avversarie si accanirono ancora a devastare con inutili bombardamenti i fabbricati di Gorizia.
Sul Carso le nostre vigili batterie repressero ripetutamente segni di attività nel campo avversario, consentendo proficue azioni alle nostre pattuglie. Un velivolo nemico venne obbligato ad atterrare dai nostri aviatori il giorno 19 presso Aisovizza, e un altro fu abbattuto ieri sera sul rovescio di Monte San Marco.
Generale CADORNA