Torna la pena di morte in Russia
La Duma non è ancora stata sciolta, ma resta soltanto un soprammobile alla deriva, galleggia in un limbo. E se il Soviet facesse davvero un passo indietro allora Kerenskij assomiglierebbe molto a un nuovo Zar, solo con un nome più democratico. Era tutto quello che avevano combattuto, contro cui si erano ribellati. “Ma le circostanze lo richiedono”. O almeno questo si ripete Pietrogrado.
È la strada giusta, o meglio, una buona soluzione? No. E ci sarà una guerra civile a dimostrarlo. C’erano alternative? Sicuro. Avrebbero funzionato? Questa è una domanda da mago Otelma, non lo sapremo mai con certezza.
La svolta autoritaria russa è suggellata il 24 luglio dal ripristino della pena di morte per i militari, abolirla era stato uno dei principali vanti della rivoluzione.
Oltre ai dissidenti interni c’è una guerra da combattere e al fronte le cose vanno sempre peggio. Stanislau e Nadvirna passano in mani austro-tedesche; i tentativi di contrattacco russi sono violenti, ma vani, sono sporadici, limitati e soprattutto estemporanei. Il grosso delle armate rivoluzionarie “saluta” la sponda occidentale del Seret e prosegue la ritirata.
Un barlume di speranza in più lo concede il fronte rumeno: Berlino è stata colta di sorpresa.
In Francia i tedeschi perdono manciate di terreno a nord dell’Aisne e cercano di rispondere all’inaudita artiglieria britannica da Lens al mare.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo russo ripristina la pena di morte nell’esercito al fronte e nella flotta.
- In occasione della festa dell’Indipendenza belga, il Re di Grecia telegrafa a Re Alberto del Belgio, facendo voti per il trionfo della causa della giustizia e del diritto e per la riparazione del nobile Belgio.
- Londra: annunciato il trasferimento del controllo del sistema di reclutamento dal War Office al Governo locale.
- Passa la mozione del servizio militare canadese.
Fronte occidentale
- Fiandre: sul fronte britannico, da Lens al mare, si sviluppa una formidabile battaglia delle opposte artiglierie.
- I francesi contrattaccano e riprendono il terreno perso a nord dell’Aisne.
Fronte orientale
- Galizia: Stanislau (Ivano-Frankivs'k) ripresa dalle truppe austro-tedesche.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 787 - 24 LUGLIO 1917 - ORE 18:00
Nella giornata di ieri il nemico spiegò maggiore attività sulla fronte Tridentina: suoi nuclei molestarono nostri lavoratori presso Tierno (Mori): tentarono di avvolgere un nostro posto avanzato presso Val Posina: si avvicinarono alle nostre posizioni in Val Zanca, (torrente Vanoi): in Val San Pellegrino e in regione Oberbacher. Le sue artiglierie batterono con maggior frequenza in vari tratti delle nostre posizioni della Valtellina e delle Valli Camonica e Giudicaria. Ovunque i nostri posti di fanteria respinsero nettamente l' avversario e le nostre batterie controbatterono validamente quelle nemiche. In Val Rimbianco (sinistra Rienz) riuscimmo a sorprendere col tiro delle nostre mitragliatrici un reparto avversario, fugandolo e infliggendogli perdite sensibili che poterono poscia essere accertate. Sulla fronte carnica l' azione delle artiglierie venne specialmente rivolta a contrastare l' attività lavorativa avversaria: disperdemmo nuclei nemici al giogo Veranis (Degano) ed in Valle Seebach.
Sulla fronte Giulia si ebbe qualche scontro di pattuglie ad est di Gorizia e la lotta delle artiglierie fu più violenta del consueto nella zona del Mrzli, del Vodil e nei pressi di Castagnevizza. Due nostre squadriglie da bombardamento, scartate da apparecchi da caccia eseguirono un' incursione con lancio di bombe sui baraccamenti militari e gli impianti ferroviari nemici a San Daniele del Carso. Ad onta del violento fuoco antiareo, l' operazione potè compiersi efficacemente. Tutti i velivoli fecero ritorno ai propri campi.
Generale CADORNA