Le dimissioni di Kerenskij
La Finlandia si piega alle richieste del Governo provvisorio russo e scioglie la sua Dieta, tutto rimandato a dopo la Costituente. È una vittoria per Pietrogrado, ma nella capitale si registra un terremoto di magnitudo fuori scala: il 2 agosto Aleksandr Fëdorovič Kerenskij presenta le sue dimissioni da Primo Ministro, «data l’impossibilità di ricostituire il Governo provvisorio secondo le necessità del momento». I partiti cosiddetti “borghesi”, soprattutto i Cadetti, hanno formulato richieste inaccettabili per partecipare al Governo: il Soviet deve contare zero, non zero virgola, proprio zero; Černov, Ministro dell’agricoltura, dev’essere cacciato; e viene posto il veto a qualsiasi riforma radicale prima della Costituente. Sono intransigenze fuori luogo, almeno considerando gli umori delle enormi masse operaie e contadine. Venissero accettate la rivoluzione di febbraio sarebbe una gitarella da boy scout.
Ma prima di dimettersi Kerenskij fa in tempo a silurare Brusilov; la colpa del Generalissimo sarebbe una gestione troppo morbida e permissiva.
In questa guerra i più acclamati “salvatori della patria” ci mettono un niente a scivolare dal piedistallo.
Il Comando supremo delle armate russe passa al Generale Kornilov, molto più rigoroso, il più rigoroso sostenitore della pena di morte al fronte.
Su quello occidentale piove incessantemente da almeno 48 ore. Con una poltiglia di terreno sotto i piedi e lo slancio esaurito, l’offensiva Alleata frena e si preoccupa solo di arginare il tentato ritorno tedesco. A pomeriggio inoltrato cala una relativa calma: tuona il cannone, ma gli uomini non sono anfibi.
A scaldarsi è la stampa italiana. Le parole di Balfour alla Camera sono giunte a Roma. Anzi, sono quelle non dette a far rumore: «Il silenzio inglese sull’Italia sembra così strano che si attendono chiarimenti e spiegazioni».
Nel suo intervento il Ministro degli esteri britannico ha ignorato la nostra guerra, il nostro contributo e le nostre aspirazioni. Neanche un accenno, nonostante la presenza a Londra di Sonnino.
Abbiamo rosicato. E se avesse davvero ragione Arturo Labriola, quando parlava delle diffidenze anglo-francesi per la politica italiana? È molto più probabile una dimenticanza, anche perché la domanda posta a Balfour riguardava l’Alsazia-Lorena e lui su quello ha risposto, eppure basta poco quando una pulce s’infila nell’orecchio.
Il tutto rischia di aggravarsi con l’annuncio delle rivendicazioni slave per il Regno di Serbia, Croazia e Slovenia.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Premier russo Kerenskij si dimette per l’impossibilità di ricostituire il Governo provvisorio in modo rispondente alle necessità del momento.
- Il Generale Kornilov è nominato Comandante in capo degli eserciti russi al posto di Brusilov, collocato a disposizione.
- Tereshchenko, Ministro degli esteri russo, invia un telegramma a tutti i rappresentanti russi presso gli Alleati per esporre la grandezza e le difficoltà della rivoluzione russa e gli ostacoli, esterni e interni, contro cui ha urtato l'offensiva militare. Ma il popolo russo, per mezzo del suo Governo, ha manifestato la volontà di non lasciarsi sopraffare e di continuare la guerra fino al trionfo definitivo dei principii rivoluzionari.
- Finlandia: il Senato, su indicazione del Governo provvisorio russo, ordina lo scioglimento della Dieta finlandese, fissando nuove elezioni entro due mesi. Sono arrestati i capi massimalisti di Helsinki.
- L’Ammiraglio Lacaze (Ministro della marina) e Denys Cochin (Sottosegretario per gli affari esteri) si dimettono dal Gabinetto francese.
Fronte occidentale
- I britannici respingono violenti attacchi tedeschi, che da due giorni cercano di ricacciarli dalle posizioni conquistate, subendo perdite gravissime.
- Le posizioni a Ypres-Roeselare vengono riprese dai britannici.
- La Germania attacca “Infantry Hill” (est della strada da Arras a Monchy-le-Preux) e guadagna alcune trincee.
Fronte orientale
- I russi sono respinti tra il Dnestr e lo Zbruč e tra il Prut e i Carpazi.
Fronte d’oltremare
- Inizia la battaglia di Rumbo.
Operazioni navali
- La nave corsara tedesca “Seeadler” distrutta da un'onda anomala nell’isola Mopelia (Pacifico).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 796 – 2 AGOSTO 1917 - ORE 18:00
Nella giornata di ieri il nemico diede segni di maggiore attività, tentando di sorprendere con pattuglie, e talvolta attaccando forti nuclei, nostre posizioni avanzate in Conca Laghi (Posina) ad oriente della Val Maora (Brenta) a sud-ovest di Monte Croce di Comelico, sulle pendici di Rizoni (Val San Pellegrino) e a nord-est di Plava. Arrestato dovunque dal nostro vigile fuoco, dovette però ripiegare con perdite, abbandonando nelle nostre mani materiale e qualche prigioniero.
Il fuoco d’artiglieria si mantenne, ad intervalli, più vivo sulla fronte Giulia.
Generale CADORNA