Formato il Governo russo
Il compromesso sarà fragile, ma è stato trovato: la Russia ha di nuovo un Governo. Kerenskij è l’indiscusso Premier, suoi anche il Ministero della guerra e quello della marina. I Cadetti piazzano “l’ex” Nekrasov alla vicepresidenza e alle finanze e mantengono una rappresentanza passabile. Tereshchenko, svincolato dai Partiti, è confermato agli Esteri. Il Gabinetto è però a larghissima maggioranza di orientamento socialista e non potrebbe essere altrimenti: resta in carica persino Černov, il discusso Ministro dell’agricoltura. In Russia sono giorni di disillusione generale. Per le lotte interne, per le promesse non mantenute e i programmi utopici. Certo i toni miracolistici non aiutano.
Al fronte non è cambiato quasi nulla: un barlume di resistenza a est di Chernivtsi e più a nord, sullo Stokhod, ma in sostanza continua la ritirata. Niente di nuovo neanche sul fronte occidentale, dove ci pensa la pioggia a spegnere i limitati combattimenti. L’unica vera differenza è in Romania: gli austro-tedeschi, guidati dal solito Mackensen, hanno deciso di rispondere alla recente iniziativa russo-rumena; inizia la “fase due”, la controffensiva e la battaglia di Mărășești.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Russia: Kerenskij (Premier, Ministro della Guerra e della Marina), forma il Gabinetto nazionale. Tereshchenko confermato Ministro degli esteri.
Fronte orientale
- Leggero concentramento russo nella regione di Chernivtsi (Czernowitz).
Fronte meridionale
- Sul fronte rumeno von Mackensen tempesta le posizioni a nord di Focșani.
- Inizia la battaglia di Mărășești.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 800 – 6 AGOSTO 1917 - ORE 18:00
Sulla fronte Tridentina nuclei nemici in ricognizione vennero respinti e nostre pattuglie molestarono in più punti l’avversario, saturandogli qualche prigioniero (Valle del Rio di Andraz).
In Carnia, una compagnia nemica, che aveva cominciato un attacco della nostra posizione di monte Granuda (Val Fella) fu dal nostro fuoco obbligata a retrocedere.
Sulla fronte Giulia, riparti avversari, che si ostinavano a contenderci il possesso di una posizione avanzata sul monte Rombon, vennero definitivamente scacciati dopo vivace lotta da nostre pattuglie d’assalto; a sud est di Boscomalo, con rapido sbalzo, includemmo nelle nostre linee alcune doline antistanti; nei pressi di Flondar una nostra pattuglia catturò prigionieri.
Generale CADORNA