Insurrezione torinese
Se rappresenti un Partito rivoluzionario e nella tua città scoppia un’insurrezione a tua insaputa, non ci fai una bella figura. Torino è entrata nelle due giornate più nere, saranno quarantotto ore di fuoco. Il 23 agosto lo sciopero generale sfocia in aperta insurrezione pacifista. Le barricate isolano i quartieri in mano agli operai, le donne e i ragazzi affiancano gli uomini. Si spara e si muore per le strade. Le forze dell’ordine presenti in città non ce la fanno, servono i rinforzi dell’esercito per reprimere i moti. Viene subito incolpato il Partito socialista, ma in realtà i socialisti sono i più sorpresi di tutti e non hanno idea di come gestire la cosa. È stata una combustione spontanea, solo in un secondo momento alcuni dirigenti locali si sono accodati, provando a mettere il cappello sull’insurrezione.
I giornali tacciono. Qualcosa forse l’avrebbe scritto La Stampa, ma a pagina 3 del quotidiano torinese spopolano le “colonne bianche”, cicatrici evidenti della mannaia censoria.
Sul Carso il Massiccio dell’Hermada resiste. Ne abbiamo raggiunto le pendici, ma da lì non ci schiodiamo. Più a nord, con il calare della notte, l’esercito asburgico è però costretto a ripiegare a ridosso dell’altopiano della Bainsizza, sulla linea Mesnia-Cal-Madoni-Zagorie.
Sul fronte occidentale i britannici ampliano di un soffio le conquiste degli ultimi giorni, sia verso Lens, sia nella regione di Ypres, dove si combatte per poche fattorie in rovina. A Verdun la reazione tedesca è affidata soprattutto all’artiglieria.
Una novità arriva da Pietrogrado: non c’è modo di convocare l’Assemblea Costituente tra fine settembre e l’inizio di ottobre, tutto slitta di due mesi; elezioni il 25 novembre, inizio dei lavori a dicembre. La rivoluzione leninista arriverà prima.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Insurrezione a Torino.
- Il Governo provvisorio russo decide di aggiornare le elezioni dell'Assemblea costituente al 25 novembre prossimo e di fissare l'apertura per l’1 dicembre.
Fronte occidentale
- La linea britannica avanza leggermente a sud-ovest di Lens e nord-est di Langemarck.
Fronte italiano
- La battaglia s'intensifica sul fronte giulio: nuove posizioni vengono conquistate dagli italiani; grosse squadre d'aviatori battono le retrovie asburgiche.
Fronte meridionale
- Continua vivissima la lotta in Moldavia, particolarmente nei settori di Ocna e Focșani. Gli austro-tedeschi avanzano molto lentamente per l'accanita resistenza dei russo-romeni.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 817 – 23 AGOSTO 1917 - ORE 18:00
Nella giornata di ieri, quarta della battaglia sulla fronte Giulia, abbiamo fatto ancora sensibili progressi all’ala nord della linea e conseguiti nuovi successi a quella sud.
Il nemico reagisce fortemente alla nostra pressione e moltiplica i suoi ritorni offensivi. Le nostre truppe respingono dalle posizioni conquistate i suoi contrattacchi e proseguono arditamente al raggiungimento dei loro obbiettivi.
Sul Carso la brigata Pallanza (249° e 250°) si è coperta di gloria dopo avere strappato al nemico una forte posizione a sud-est del Dosso Faiti, la mantenne con eroica tenacia, attraverso 3 giorni di asprissima lotta.
L’arme dell’aria ha anche ieri cooperato al successo: i nostri velivoli e le nostre aeronavi hanno fulminato il nemico, rovesciando su di esso oltre 12 tonnellate di proiettili.
I prigionieri ammontano a circa 350 ufficiali e a più di 16.000 uomini di truppa.
Sulle fronti Tridentina e Carnica si sono ripetute piccole azioni locali di limitata importanza.
Generale CADORNA