Chiusa Albion
L’operazione Albion si conclude il 20 ottobre con la conquista tedesca delle ultime due isole dell’arcipelago estone: Hiiumaa e Kesselaid. Missione compiuta, successo pieno. Berlino può contare su una base navale avanzata, ha il pieno controllo del Golfo di Riga e vigila su quello di Finlandia; minaccia Tallin e ha accorciato la distanza da Pietrogrado. Con queste premesse, la Germania si è assicurata una posizione dominante per l’eventuale ripresa delle operazioni, siano ora o in primavera. Ma non ce ne sarà bisogno, la Russia non “mangerà il panettone”. Albion resterà l’ultimo fotogramma rilevante del fronte orientale.
A Pietrogrado è varato il Parlamento provvisorio: la prima seduta serve a eleggerne il Presidente, a sciogliere ufficialmente la quarta Duma e a fissare al 25 novembre le elezioni per l’Assemblea Costituente. I massimalisti lasciano l’aula in segno di protesta: “Non collaboreremo mai con i rappresentanti della borghesia”. Come aveva sentenziato Michaelis, Cancelliere tedesco: «Il Governo russo è stretto, immobilizzato, tra il Soviet e i fornitori di denaro anglo-americani».
In più, nascosto in qualche angolo della capitale c’è Lenin, intento a studiare i dettagli dell’insurrezione con un gruppo di fedelissimi.
Giornata parlamentare anche a Roma. Canepa, l’ex Commissario ai consumi e agli approvvigionamenti, prova a difendersi dalle critiche, ma a catturare l’attenzione è Francesco Nitti. Il suo è un discorso lucidissimo, di livello superiore, senza tronfia retorica e lontanissimo dai tanti interventi sbraitati a casaccio. Le critiche al Governo sono infuocate, dissacranti: «Ci sono molti Ministri, ma non c’è una politica ministeriale. […] Come fate a chiedere al Paese la disciplina di cui voi non date l’esempio? […] Vinceremo se sapremo organizzarci, se non ci addormenteremo, come qualche volta è avvenuto. Il Ministero arriva sempre buon ultimo. È successo con gli accordi per il carbone e per molte altre questioni. Non manca la volontà, ma il tempismo».
Sono chiamati in causa Boselli e Sonnino, ma quando finisce di parlare Nitti la stragrande maggioranza della Camera applaude, a prescindere dai colori di appartenenza. Persino dai banchi del Governo sarebbe arrivato qualche complimento. Un’analisi ben fatta merita il giusto riconoscimento. Questo però non semplifica la vita del Gabinetto. La Stampa commenta: «Le condizioni del Ministero Boselli diventano sempre più precarie. Soltanto la discordia intorno alla combinazione che dovrebbe succedergli potrebbe salvarlo. Per ora il Governo beneficia dell’incertezza generale».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- A Pietrogrado si inaugura il “Parlamento provvisorio”: ne è eletto Presidente il Presidente del Soviet dei contadini. La quarta Duma è stata sciolta e le elezioni per la Costituente sono fissate al 25 novembre. I rappresentanti dei massimalisti si ritirano dall'assemblea, non volendo collaborare con i rappresentanti della borghesia.
- Il Comitato del Soviet di Pietrogrado e i rappresentanti di tutte le frazioni socialiste si oppongono al trasporto della capitale a Mosca e minacciano la formazione di un nuovo Governo a Pietrogrado, in antitesi a quello di Mosca.
- Gli Alleati riconoscono il Comitato nazionale polacco.
- L’Arcivescovo di Atene degradato per la cerimonia “Anathema” (25/12/1916).
Fronte occidentale
- Violente azioni d’artiglieria sul fronte dell’Aisne.
Fronte orientale
- Le isole di Dagö (Hiiumaa) e Schildau (Kesselaid) catturate dai tedeschi.
- I tedeschi ripiegano verso la linea Skuli-Lemburg, 50 km. a est di Riga, per preparare le posizioni.
Fronte meridionale
- I tedeschi riportano un attacco francese respinto fra la valle di Shkumbini e il Lago Ocrida (Macedonia).
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe turche spinte verso il fiume Diyala (Mesopotamia).
Operazioni navali
- Sottomarino inglese affonda una corazzata tedesca e un trasporto nel Golfo di Riga.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
20 OTTOBRE 1917
Lungo tutta la fronte attività di nostri reparti esploratori e consuete azioni delle opposte artiglierie.
Generale CADORNA