Segnali dall’Isonzo
«Le artiglierie nemiche mostrano una certa irrequietezza», in particolare tra Plezzo e Tolmino. E si è notato anche un improvviso accumulo di forze sul fronte dell’Isonzo. Ma fin qui nessun giornale, o analista, neanche gli esperti, hanno mai preso sul serio la possibilità di un’offensiva austro-ungarica in grado di ottenere un ampio successo. Il mantra ripetuto finora è: «Da qui non ci schiodano più, è impossibile. Sarebbe una follia tentare, lo dice il terreno».
Alessandro Manzoni invece scrisse: «È men male l'agitarsi nel dubbio, che il riposar nell'errore». Quel “dubbio” a qualcuno è venuto, per esempio a Sonnino. Il 21 ottobre il Ministro degli esteri parla con l’Ambasciatore russo, gli chiede se sia possibile per Pietrogrado avviare una qualsiasi operazione militare, fosse anche niente di serio, purché instilli un dubbio analogo negli Imperi centrali. Sarebbe bello, purtroppo però chiedere un favore del genere ai russi, in quel momento, è come chiedere a me di scalare l’Everest a mani nude e senza ossigeno: grazie per la fiducia, ma no. L’Ambasciatore può rispondere solo con «farò tutto il possibile».
Tra l’altro le strade di Pietrogrado e degli Alleati sembrano allontanarsi sempre più. Il Soviet ha esplicitato meglio i suoi termini di pace e la distanza con l’Intesa pare allungarsi: nessuna annessione e nessun indennizzo; plebiscito popolare nei territori contesi, leggasi Alsazia-Lorena, o Trento e Trieste; neutralità degli stretti, compresi i canali di Suez e di Panama; nessuna guerra economica, disarmo generale e arbitrato.
Incamerato il successo dell’operazione Albion, i tedeschi provano a ricamarci su e sbarcano nella penisola di Werder, oggi Virtsu, Estonia continentale. In nove giorni Berlino ha catturato 20.000 prigionieri e molto materiale; quanto resta della flotta russa si ritira nel Golfo di Finlandia.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Sonnino, Ministro degli esteri d'Italia, chiede all’Ambasciatore russo se sia possibile per la Russia avviare una qualsiasi operazione militare per scoraggiare il concentramento di truppe austro-tedesche sul fronte italiano.
- Inviati i termini della pace del Soviet.
Fronte occidentale
- I tedeschi effettuano un forte attacco a Bezonvaux (Verdun).
- Dunkerque bombardata dai tedeschi.
- Ostenda bombardata dalle navi inglesi.
- Saarbrücken bombardata dagli inglesi.
Fronte orientale
- I tedeschi sbarcano sulla penisola di Werder (Virtsu, Estonia continentale). I russi respingono un altro tentativo tedesco di sbarco 13 km. a nord della penisola di Werder (Riga).
- I tedeschi reclamano 20.000 prigionieri e 100 pezzi d’artiglieria negli ultimi nove giorni di combattimenti.
Fronte italiano
- Considerevole attività d’artiglieria sul fronte italiano.
Fronte meridionale
- Monastir bombardata di nuovo.
Fronte asiatico ed egiziano
- Respinto l’attacco turco sulla roccaforte araba a Petra.
Operazioni navali
- La flotta russa si ritira a nord di Muhu.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
21 OTTOBRE 1917
Nella giornata di ieri sulla fronte Tridentina, malgrado le avverse condizioni atmosferiche, si svolsero quà e là vivaci episodi di fuoco di fucileria.
A nordest di Laghi (Posina) nuclei nemici furono respinti e contrattaccati da nostre pattuglie.
In regione Bocche (Val San Pellegrino) riparti avversari vennero a contatto col presidio dei nostri posti avanzati, ma dopo accanita lotta dovettero ripiegare sulle proprie posizioni.
Sulla fronte Giulia le artiglierie nemiche mostrarono una certa irrequietezza; le nostre controbatterono con raffiche bene aggiustate ed eseguirono qualche efficace concentramento di fuoco.
Generale CADORNA