Dimissioni strozzate a Parigi
Curioso teatrino dell’assurdo in Francia, ma qui va fatto un piccolo riepilogo. Appena un mesetto fa l’attuale Primo Ministro Painlevé aveva determinato la caduta del Governo Ribot, divenendone il successore. Ora però il Gabinetto convive con la maggioranza più risicata e traballante dall’inizio della guerra, con la politica francese dilaniata da accuse infamanti, scandali veri o presunti e paranoie varie. Il 23 ottobre il Premier Painlevé prende atto della situazione e va dal Presidente della Repubblica Poincaré a rassegnare le dimissioni del Governo. Dimissioni respinte. Poincaré risponde più o meno così: “Ma come faccio ad accettare queste dimissioni se il Parlamento vi ha appena riconfermato la fiducia?”
Ed è vero, la Camera ha votato la fiducia quattro giorni fa e non è cambiato nulla. Ma in realtà non è stato un voto a favore del Governo, è stato un voto “contro” gli eventuali e temutissimi “eredi” del Ministero: il fantasma di Clemenceau Premier agitava le coscienze dei deputati.
Il piano “B” di Parigi comporta le dimissioni del solo Ministro degli esteri, finito nell’occhio del ciclone; Ribot è sostituito da Barthou. La mossa non sposta gli equilibri, né convince qualcuno, ma pazienza.
Politica protagonista non solo in Francia. In Svezia il socialista Branting è entrato nel neonato Governo di coalizione liberale. La stampa dell’Intesa ne è entusiasta, considera questa nomina una sincera garanzia di neutralità; strano, fino a non molto tempo fa Branting, sostenitore della Conferenza di Stoccolma, era accusato dagli stessi giornali di essere un convinto tedescofilo.
Anche a Roma è un’intensa giornata parlamentare: alla Camera dei deputati parla Orlando, il Ministro degli interni. Era uno dei più criticati, ma si difende bene ed esce dalla seduta tra gli applausi della maggioranza e con in tasca una seria candidatura in caso di crisi di Governo.
Passiamo alla guerra vera, quella combattuta. Sul fronte occidentale i francesi attaccano sull’Aisne: il primo giorno della battaglia di La Malmaison frutta un’avanzata di circa tre chilometri e 8.000 prigionieri, non c’è male, a parte sul più tentennante fianco destro. Berlino risponde riguadagnando qualche metro nella regione di Verdun e nelle Fiandre.
Sul fronte italiano è brutto tempo, ma l’artiglieria austro-tedesca aumenta il ritmo. Nonostante la curata segretezza dei preparativi, ormai è chiara a tutti la concentrazione di forze nella zona di Tolmino e non solo lì. Persino i giornali hanno cambiato parere: «Oggi l’offensiva parrebbe pronta. […] Di una tale preparazione offensiva abbiamo raccolto troppi segni precisi per dubitarne».
A rimandarla, o cancellarla, potrebbe essere il maltempo; qualcuno ci spera, qualcuno ci crede, qualcuno no.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Ribot si dimette; Barthou nuovo Ministro degli esteri francese.
- Il nuovo Governo svedese di coalizione liberal-socialista, nel quale entra anche il leader socialista Branting, è salutato con simpatia dalla stampa dell'Intesa, che lo considera come garanzia di neutralità.
- Il Conte Bonin Longare, già Ambasciatore a Madrid, succede al Marchese Salvago Raggi come Ambasciatore italiano a Parigi.
- Mozione di Redmond sul Governo Irlandese.
Fronte occidentale
- Battaglia di La Malmaison (nord-est di Soissons): sull’Aisne i francesi avanzano di 3 km. su un fronte di circa 10, catturano 8.000 prigionieri e 70 pezzi d’artiglieria.
- I tedeschi riguadagnano del terreno a sud della foresta di Houthulst (Ypres).
- Respinto il contrattacco tedesco vicino Poelkapelle.
- I tedeschi guadagnano terreno a nord-est della Hill 344 (Verdun), ma vengono respinti.
Fronte orientale
- A nord-est di Riga i tedeschi si ritirano di 30 km. in due giorni, distruggendo i ponti.
- Respinto un tentativo di sbarco tedesco 13 km. a sud della penisola di Werder (Virtsu).
Fronte italiano
- Il bollettino del Comando supremo italiano annuncia che i soldati tedeschi combattono insieme agli austro-ungarici sul fronte italiano.
- Forte concentrazione austro-tedesca lungo l’alto Isonzo e sull’altopiano della Bainsizza; bombardato pesantemente il Monte Rombon e l’altopiano della Bainsizza.
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe turche in avvicinamento a Samarra (nord-ovest di Bagdad), vengono respinte dai britannici.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 919 – 23 OTTOBRE 1917 - ORE 18:00
Ieri, in Cadore, le nostre posizioni sul Monte Piana (sul lago di Misurina) vennero fortemente attaccate da reparti austro-germanici. L’avversario, dopo aspra lotta, fu ributtato con gravi perdite; un elemento staccato di trincea restato temporaneamente in sua mano, venne riconquistato questa mattina all’alba da nostri riparti d’assalto.
Sulla rimanente fronte l’attività combattiva locale si mantenne generalmente vivace.
In fondo Val Cordevole e alla testata di Val Padola riparti nemici vennero respinti.
Su diversi tratti della fronte Giulia la lotta delle artiglierie continuò intensa durante l’intera giornata.
Le condizioni atmosferiche favorirono le azioni aeree. Due velivoli avversari vennero abbattuti da un nostro aviatore; uno, germanico, cadde presso Gargaro, entro le nostre linee, l’altro a nord di Podlaka, sul davanti delle nostre posizioni.
Generale CADORNA