Scetticismo britannico
Non è sempre chiara la differenza tra una diceria e una notizia. E nel 1917 pochissimi si interrogavano sull’opportunità di non confondere le due cose. I giornali pubblicano continui dispacci da Pietrogrado: Kerenskij ha vinto, ha ripreso il controllo, addirittura Lenin sarebbe prigioniero. Poi però una nota ufficiale sgretola tutto: da martedì il telegrafo tace, le comunicazioni con la Russia sono interrotte da tre giorni. Dunque non era vero nulla, invenzioni. In realtà lo sconfitto degli ultimi scontri è Kerenskij, ormai fuggitivo.
A Parigi il Presidente della Repubblica Poincaré ha scelto un uomo forte per guidare il Paese: il 15 novembre George Clemenceau accetta l’incarico di formare il nuovo Governo. Sulla fermezza del carattere non si discute, ma l’idea di unità nazionale non sembra uscirne benissimo: a molti non va a genio. E poi è tanto ingombrante, quasi quanto è testardo e accentratore.
Anche in Inghilterra la politica si agita. Un recente discorso di Lloyd George ha scatenato un grande scetticismo sul nascente Consiglio Supremo di guerra Alleato. Due le critiche più diffuse: rischia di generare ritardi e confusione nelle catene di comando e potrebbe aprire ai politici le porte della direzione bellica, ipotesi spaventosa viste le bizzarre teorie militari esposte dal Premier. È lo stesso Lloyd George a correggere il tiro, specificandone il carattere consultivo e l’assenza di qualsiasi potere esecutivo.
Da noi si intensifica l’offensiva austro-tedesca sul massiccio del Grappa, gli italiani rispondono e ripiegano dai monti Tomatico e Roncone. Arretriamo anche lungo il Brenta, dove cediamo Cismon, mentre alla foce del Piave l’invasione ha raggiunto i sobborghi di Jesolo.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Fuga di Kerenskij. I bolscevichi al potere a Pietrogrado. Combattimenti aspri a Mosca: oltre 4.000 morti.
- Clemenceau accetta l’incarico di formare il nuovo Governo francese.
- Il Governo inglese si impegna nuovamente nella House of Commons per la restituzione della Alsazia-Lorena.
- Il Governo giapponese non riesce a rispettare la richiesta del Governo inglese di far aggregare due incrociatori alla grande flotta nel Mare del Nord.
Fronte occidentale
- I tedeschi attaccano a nord della strada di Menin e a nord-est di Passchendaele, ma vengono respinti.
Fronte italiano
- Gli italiani cedono entrambe le sponde del Brenta; gli austro-tedeschi catturano Cismon. Sul Piave inferiore la resistenza viene mantenuta.
- I rinforzi Alleati arrivano giornalmente.
Fronte asiatico ed egiziano
- Il Generale Allenby avanza entro 5 km. da Giaffa. Sono 9.000 i prigionieri presi dal 31 ottobre.
Fronte d’oltremare
- Duri scontri sulla pianura di Makonde (Africa orientale). Tedeschi spinti in territorio portoghese.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 942 - 15 NOVEMBRE 1917 - ORE 18:00
Il nemico ha intensificato la sua azione sulla fronte montana, dalla zona di Asiago alla Valle del Piave.
Nella notte sul 14 attaccò il tratto Monte Sisemol - Meletta Davanti, che resistè validamente. L' azione fu continuata da noi con successo nella giornata di ieri, per scacciare con contrattacchi parziali nuclei avversari che, raggiunto qualche elemento avanzato delle nostre posizioni, tentavano di sostenervisi.
Nella mattinata di ieri il nemico portò l' attacco più a nord sul tratto Meletta Davanti ‒ Monte Fior ‒ Monte Castelgomberto: respinto ripetè il tentativo nella serata con maggiori forze e violenza, ma venne nuovamente ributtato.
Colonne che dall' Isser avanzavano a ventaglio verso la fronte Frisoni - Confluenza del Brenta ‒ Cismon vennero prese sotto il fuoco della nostra artiglieria ed arrestate. Numerose forze hanno impegnato la nostra occupazione avanzata fra Cismon e Piave: a Monte Roncone l' avversario venne respinto: a Monte Tomatico i nostri avamposti ripiegarono, dopo buona resistenza, sulle posizioni prestabilite: nella direzione della stretta di Quero l' attacco nemico venne paralizzato.
Nella pianura la lotta è continuata; ma i tentativi nemici di passare il Piave sono stati sventati: i reparti che passarono il fiume nei giorni precedenti sono rinserrati sempre più dappresso nell' ansa di Zenson e contenuti nel tratto allagato fra Piave e Vecchio Piave, dove sono stati contrattaccati e vengono battuti dalle nostre batterie in concorso con le artiglierie della Regia Marina.
Nella giornata di ieri i nostri apparecchi bombardarono efficacemente i ponti sulla Livenza e sul Monticano e, abbassatisi a poche centinaia di metri, mitragliarono truppe e traini in marcia lungo le rotabili della pianura.
GENERALE DIAZ