Comanda “la tigre”
Lo chiamano “la tigre” non a caso. Il 16 novembre Georges Clemenceau, settantasei anni, è il nuovo Primo Ministro francese; suo anche il portafoglio della guerra. Nonostante lo scetticismo generale ha trovato il modo di “sbranare” gli ostacoli. Radicale, uomo vigoroso, come dimostrato già nel 1906, l’anno dei grandi scioperi, repressi con durezza. Fino a quel momento era considerato vicino all’estrema sinistra, ecco, dal 1906 in poi i rapporti con i socialisti si son fatti freddini. Clemenceau è un nazionalista convito, intransigente e con idee molto chiare: odia i tedeschi nel senso più letterale del termine; sarà guerra fino alla vittoria totale, non una virgola di meno.
C’è un unico dubbio sul suo Gabinetto: la sua intransigenza e la sua penna affilatissima si son fatti più di un nemico in Parlamento, i numeri potrebbero essere scarsi. I socialisti saranno di certo all’opposizione, ma spostandosi sempre più verso destra i consensi aumentano fino all’esultanza.
Chi non sarà contento sono i russi. Clemenceau gli ha detto di tutto dalle pagine del suo L'Homme enchaîné. Ma i russi stanno davvero pensando a Clemenceau?
Se a Pietrogrado la rivoluzione bolscevica non ha quasi sparato un colpo, a Mosca le cose non sono andate altrettanto lisce: 4.000 morti, forse più. Ma la città ora è in mano ai massimalisti come Pietrogrado e, di conseguenza, la fetta più importante di Russia. Il colpo di Stato bolscevico è cosa fatta.
Al fronte gli italiani continuano a ripiegare, sempre contrastando l’offensiva austro-tedesca: cediamo altro terreno tra il Brenta e il Piave, in cerca delle creste migliori del Grappa per arroccarci a difesa e stoppare l’invasione.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Clemenceau compone il nuovo Gabinetto francese, tenendone la Presidenza e il Ministero della guerra e affidando quello degli Esteri a Pichon.
- Dopo una lotta accanita anche Mosca è conquistata dai massimalisti, che ormai sono padroni di quasi tutta la Russia.
- Alla Camera dei Comuni inglese si annuncia che dal 1 luglio 1916 furono conquistati 331.000 km². sui vari teatri della guerra; catturati 101.534 prigionieri tedeschi e 519 cannoni; 30.197 prigionieri turchi con 186 cannoni.
- Lord Cowdray si dimette dal Comando dell’Aereonautica.
- Venizelos accolto alla Mansion House a Londra.
- A Zurigo avvengono dimostrazioni pacifiste e confitti con la polizia. Si deplorano alcuni morti e feriti.
Fronte occidentale
- Intensi combattimenti attorno Passchendaele. Ottimo lavoro aereo degli Alleati dietro il fronte di battaglia.
Fronte italiano
- Furiosi attacchi austro-tedeschi su tutto il fronte italiano. Gli italiani cedono terreno fra il Brenta e il Piave, sono respinti dal Monte Prassolan e si ritirano verso il Monte Grappa. Austro-tedeschi trattenuti sul Piave inferiore.
Fronte asiatico ed egiziano
- Palestina: dopo una serie di fortunati combattimenti nei giorni precedenti, le truppe britanniche raggiungono la linea Ramla-Lod, pochi chilometri a sud-est di Giaffa.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 943 - 16 NOVEMBRE 1917 - ORE 18:00
Sulla fronte montana, dall' altopiano al Piave, i combattimenti si sono sviluppati e continuano. Ieri l' avversario ha tenuto le nostre posizioni sotto intenso fuoco e ha sferrato violenti attacchi. Le nostre truppe sostenute dall' artiglieria, hanno resistito ovunque con grande bravura e contrattaccarono con ardire, infliggendo al nemico perdite e catturandogli prigionieri. Tutte le posizioni sono restate in nostro possesso.
Alla Meletta Davanti e a Monte Fior ha combattuto con l' usato valore la brigata «Regina» (9° e 10°).
A Monte Tondarecar, dove tre successivi attacchi vennero respinti, il battaglione alpini «Monte Marmolada» ha mostrato la propria saldezza.
Agli sbarramenti di S. Marino in Val Brenta, riparti avversari venneroricacciati con molte perdite: al Monte Prassolan il riparto ripiegato da Monte Roncone, ricevuti rinforzi contrattaccò e respinse l' avversario che lo aveva premuto nel ripiegamento, al Monte Cornella la brigata «Como» con bella tenacia e mirabile slancio, resistè vittoriosamente al formidabile sforzo nemico durato dal pomeriggio alla mezzanotte.
Ammassamenti di truppe nemiche a nord di Asiago e nel bosco di Gallio vennero bombardati dai nostri velivoli.
In pianura, attraverso il Piave, sono continuate intense azioni di artiglieria.
Dallo Stelvio all' Astico, qualche attività di fuoco: azioni locali di fanteria in Val Giudicarie e in val di Ledro.
Nella giornata di ieri e nella notte aereoplani e dirigibili hanno ripetuto il bombardamento delle truppe nemiche lungo le vie fluviali e le vie di accesso.
GENERALE DIAZ