Condizioni imperialiste
Sfinita. Nel 1918 l’Europa è sfinita, eppure si deve andare avanti. La stampa britannica parla del nuovo anno moderando i toni e schivando ogni pronostico; le lezioni del passato sconsigliano di ricascarci. Il 1917 è stato un anno duro per tutti: la Germania «armerebbe anche cani e gatti»; su tutti i fronti i combattimenti si sono spesso degradati a «scoppi di collera cieca».
I russi, tutti, vogliono farla finita, non sono solo i bolscevichi a volere la pace. Il primo gennaio le trattative a Brest-Litovsk sono in pausa. I delegati attendono responsi da Pietrogrado sulle controproposte. Vienna e soprattutto Berlino non sono sembrate propense a sgomberare i territori invasi prima della smobilitazione russa; quindi l’occupazione di Polonia, Curlandia, Lituania ed Estonia resta condizione necessaria a proseguire le trattative. Non solo, perché il principio del «niente annessioni violente» è sì stato definito una buona base di partenza, un principio condiviso, ma comunque questo non può impedire una «ridefinizione dei confini». Fa sorridere, lo so. La Russia non è contenta, è costernata, ingenuamente sgomenta: queste sono condizioni imperialiste.
In Italia l’anno nuovo si apre come si era chiuso il precedente, con le città venete bombardate dall’aviazione austro-tedesca. Ma il Generalissimo Diaz mostra soddisfazione per quanto fatto nell’ultimo mese e mezzo: «Il programma si può riassumere in una sola parola: resistere. Il resto verrà dopo. Laddove abbiamo dovuto cedere cinquecento metri ci siamo solidamente fortificati. Si è fatto un passo indietro per una resistenza in più».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- I termini di pace tedeschi causano costernazione in Russia e vengono denunciati come annessionisti.
- Si annuncia che il Consiglio generale dei cosacchi ha eletto come Ataman il Generale Kaledin e che le popolazioni calmucche fra il Caspio e il Don hanno concluso con i cosacchi del Don l'unione militare, amministrativa ed economica.
- Litvinov nominato “Plenipotenziario bolscevico” a Londra.
- Si riunisce a Parigi un Comitato Interalleato degli acquisti di guerra.
- Il Governo inglese pubblica un rendiconto dei guadagni e delle perdite totali dell'esercito britannico in prigionieri e cannoni su tutti i fronti durante il 1917.
- I crediti votati dal Governo britannico, dal principio della guerra ad oggi, ammontano a 143 miliardi e 20 milioni di franchi.
- L’esercito regolare degli Stati Uniti, che nel giugno 1916 contava 122.000 soldati e 5.000 ufficiali, ha oggi un milione e mezzo di uomini, dei quali 687.000 ripartiti in 16 grandi campi d’istruzione.
- Hyams succede al Barone de Broqueville come Ministro belga per gli affari esteri.
- Calcutta: nasce l'Associazione musulmana di tutte le Indie.
Fronte occidentale
- I francesi respingono una incursione a Beaumont (Verdun).
- I tedeschi effettuano incursioni vicino Loos, Méricourt e in altre porzioni del fronte, ma falliscono.
Fronte italiano
- Gli austro-ungarici bombardano Bassano, Treviso e Mestre (Venezia).
- Gli austro-ungarici vengono respinti da Zenson.
- I britannici effettuano una incursione con successo lungo il fiume Piave.
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe arabe cominciano le azioni per At-Tafilah.
- L’avanzata britannica continua a nord di Gerusalemme.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
1 GENNAIO 1918
A Zenson (Piave) in seguito la nostra energica pressione, cominciata il giorno 27 e proseguita senza interruzione, la notte scorsa l’avversario per effetto di abile azione combinata di fuoco e di riparati, dopo aver subito gravissime perdite, fu obbligato ad abbandonare la testa di ponte e ripassare sulla sinistra del fiume. Tutta l’ansa e in nostro possesso.
Lungo il rimanente del fronte, l’azione delle opposte artiglierie si mantenne in genere moderata. Le nostre spiegarono maggiore attività sull’altipiano di Asiago e quelle nemiche nei settori Monte Tomba-Piave.
Nella notte aviatori nemici attaccarono il campo di aviazione di Istrana e rinnovarono l’aggressione sui centri abitati e indifesi. Vicenza, Bassano, Castelfranco e Treviso vennero colpiti: debbonsi in complesso deplorare 13 morti e 44 feriti, in gran parte appartenenti alla popolazione civile. I danni sono lievi. Le nostre squadriglie bombardarono campi di aviazione nemici. Due velivoli avversari vennero abbattuti nella giornata per opera di aviatori francesi ed inglesi.
GENERALE DIAZ