Finlandia indipendente: c’è il sì russo
Le trattative sono state troncate; no, la Russia ha accettato le condizioni tedesche; no, è la Germania ad aver fatto concessioni ai bolscevichi. Tutto inchiostro sprecato. Il 4 gennaio i negoziati tra Pietrogrado, Berlino e Vienna sono in stallo e nessuno sa come finiranno.
Per Trockij la Germania mente sapendo di mentire, le interpretazioni date dai tedeschi sono del tutto arbitrarie e imperialiste. L’esempio è lampante: la diplomazia del Kaiser sostiene che in Polonia e nelle regioni baltiche la volontà dei popoli si sarebbe già espressa per l’unificazione all’Impero e quindi non sarebbero annessioni.
Alle accuse di Trockij replica il Cancelliere Hertling: «Ci appoggiamo sulla nostra salda situazione, sui nostri leali sentimenti e sul nostro buon diritto». Sugli ultimi due aleggiano molti dubbi, quindi resta la “salda situazione”, ovvero la carta militare: siamo più forti. Hertling ammette la battuta d’arresto nelle trattative, ma resta ottimista.
Scaduto il termine imposto dai tedeschi per la partecipazione dell’Intesa, ora si parlerà di pace separata. Bocciata la proposta russa di trasferire i negoziati a Stoccolma.
Intanto, incatenata ai suoi principi sulla libertà dei popoli, Pietrogrado riconosce l’indipendenza della Finlandia.
Stallo nelle trattative, stallo sui fronti, eccezion fatta per quello palestinese, dove i britannici fanno un altro piccolo passo avanti.
In Italia «continuano insistenti e metodiche le incursioni aeree del nemico sui nostri maggiori centri abitati, senza riguardo alla vita della povera gente inerme». Le città del Veneto restano sotto i bombardamenti quotidiani. Ed è più di una settimana.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo bolscevico riconosce l’indipendenza della Finlandia.
- Il Governo inglese, in un messaggio al Re dell’Hejaz, dichiara le sue intenzioni riguardo al futuro status della Palestina.
- Formulate le richieste Alleate per la consegna delle navi olandesi nei porti Alleati.
- Il Cancelliere tedesco comunica alla Commissione del bilancio del Reichstag che i negoziati di pace con la Russia incontrano difficoltà e che Pietrogrado ha proposto di continuare le trattative a Stoccolma. Il Governo tedesco ha rifiutato.
- Il termine posto dai tedeschi per l'adesione degli altri belligeranti ai negoziati di pace scade oggi, ma non perviene alcuna dichiarazione di adesione.
- Il Presidente Wilson, in un telegramma a Lloyd George, riafferma l’incrollabile risoluzione del popolo americano di consacrare tutti gli uomini e le sue forze “all’imperioso dovere di raggiungere per il mondo una pace onorevole e duratura, sulle basi della giustizia e dell'onore, e di ottenere per tutti i popoli, grandi e piccoli, i benefici della sicurezza, dell'eguaglianza e dello scambio di amichevoli e utili relazioni”.
Fronte occidentale
- La marina inglese bombarda l’aerodromo di Ghistelles (Belgio).
- Nuova incursione aerea inglese nel distretto di Metz.
Fronte italiano
- Gli austro-ungarici bombardano Mestre, Bassano e Castelfranco.
Fronte asiatico ed egiziano
- I britannici avanzano nuovamente per un chilometro e mezzo a nord di Gerusalemme.
Operazioni navali
- La nave ospedale “Rewa” silurata nel canale di Bristol, tutti i feriti vengono salvati.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
4 GENNAIO 1918
Nella zona montana si ebbero ieri molti concentramenti di fuoco in Valle Lagarina, sul Col della Berretta e in regione Cismon e maggiore attività delle batterie nemiche contro le nostre posizioni all’Altissimo (est del Garda) e sulle retrovie di Monte Pallone – Monte Tomba.
Pattuglie francesi catturarono alcuni nemici sul Monfenera e artiglierie inglesi eseguirono riusciti tiri di controbatteria ad ovest di Mosnigo.
Nella zona litoranea frequenti raffiche dell’artiglieria ed azione di pattuglie ad est di Cavazuccherina.
Un velivolo nemico venne abbattuto da un aviatore inglese presso Conegliano, ed un altro, colpito da nostro tiro, precipitò sulla sinistra del Piave, ad est di Maserada. La scorsa notte fra le 2 le 6, velivoli nemici hanno eseguito incursioni fra Piave e Bacchiglione. Numerose bombe vennero gettate sugli abitati di Treviso e di Padova. Nella prima città danni lievi e nessuna vittima; nella seconda, il cui centro, come di consueto, venne con particolare accanimento preso di mira, si sviluppò qualche incendio. Parecchi edifici di proprietà privata furono danneggiati e sei persone, fra le quali due donne ed un vecchio, restarono feriti.
GENERALE DIAZ