5 Gennaio, 1918

La pace britannica

Oggi noi quando ragioniamo sul “male assoluto” tendiamo ad associarlo a un nome e un cognome: Adolf Hitler. Ma fino al 1938, anno più anno meno, quel ruolo spettava di diritto a Leopoldo II del Belgio, protagonista del più brutale regime coloniale mai visto; per dettagli chiedere ai congolesi.
Il 5 gennaio il Premier britannico Lloyd George riespone gli scopi di guerra Alleati alla Conferenza dei sindacati e delle associazioni di sinistra. È un modo anche per intervenire in maniera indiretta sulle trattative di Brest-Litovsk. Tra i vari punti elencati c’è l’argomento coloniale, tanto caro a Berlino. Stando alle parole di Lloyd George, gli indigeni delle ex colonie tedesche dovrebbero decidere loro stessi se restare sotto il giogo germanico, o emanciparsi dalla schiavitù, liberarsi di un regime barbaro. Curioso, a dirlo è il più grande impero coloniale del mondo, alleato di un altro impero coloniale come quello francese e proprio del Belgio, che non è più quello di Leopoldo, ma il cui ricordo è ancora freschissimo.

È curioso anche perché gli Alleati non hanno nessuna intenzione di concedere gli stessi diritti alle proprie colonie, come invece vorrebbero gli idealisti russi.
D’accordo, l’aspetto coloniale è importante, ma allo stesso tempo marginale. E infatti Lloyd George taglia corto e si augura di risolverlo poi, durante la futura conferenza di pace, come le questioni disarmo e Società delle Nazioni.
Ma quali sarebbero le basi per la futura conferenza di pace? Le solite, anche se dettagliate un pochino meglio. Sgombero e restaurazione dei territori occupati, riparazioni per i danni causati, soluzione dei problemi in Asia e Africa, guarigione delle «ferite che avvelenano la pace europea da mezzo secolo». La Polonia deve riunificarsi indipendente; l’Alsazia-Lorena deve tornare francese, senza “se” e senza “ma”; stesso discorso per «le regioni italiane di stirpe e di lingua». Questo è un punto importante, perché “stirpe e lingua” escludono gran parte delle rivendicazioni romane, tutte quelle per interesse. Non a caso Lloyd George butta lì un’altra frase, rivolta anche ai russi, a chi ha pubblicato i documenti segreti: «Si è molto parlato degli accordi con i nostri alleati. Le nuove circostanze hanno mutato le condizioni e siamo sempre disposti a ridiscutere questi accordi con i nostri alleati».
Sono comunque condizioni inaccettabili per gli Imperi centrali e la Turchia, sulla carta menomata. A nulla servono le rassicurazioni di circostanza, per altro spesso contraddette a poche frasi di distanza: «Non vogliamo annientare la Germania e distruggere il popolo tedesco, ma solo l’autocrazia e il militarismo. L’adozione di una Costituzione democratica da parte della Germania sarebbe un’ottima base di partenza. […] Lo smembramento dell’Austria-Ungheria non fa parte dei nostri obiettivi, ma senza un’autonomia democratica effettiva per chi la chiede da tanto tempo è impossibile eliminare le cause di disordini. […] Non vogliamo sottrarre alla Turchia nessun territorio dove la razza turca sia predominante». Dunque salutate il Medio Oriente e forse più, ma questo l’ho aggiunto io.

Dalle ipotesi pacifiste britanniche passiamo alla concretezza dei negoziati di Brest-Litovsk: la Turchia ha presentato il conto ai russi e le sue idee sui territori contesi ricalcano quelle della Germania. I bolscevichi tentano la carta sobillazione e lanciano un appello al popolo tedesco e volantini all’esercito del Kaiser, illustrandone la politica imperialista e pregando in una protesta. Un buco nell’acqua o quasi.
Allo stesso tempo l’approvazione russa genera l’effetto domino sperato a Helsinki: Svezia e Francia riconoscono la Finlandia Stato indipendente.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Lloyd George pronuncia un discorso alla conferenza con i sindacati sugli obiettivi della guerra.
  • La Turchia comunica i termini della pace alla Russia.
  • La Svezia e la Francia riconoscono l’indipendenza della Finlandia.
  • Newfoundland (Terranova): Lloyd forma un nuovo Gabinetto.
  • Il Papa, ricevendo il patriziato e la nobiltà romana per gli auguri di Capodanno, rinnova l'aperta condanna contro i bombardamenti aerei su località indifese.

Fronte occidentale

  • I britannici bombardano la stazione di Conflans.
  • Respinto un forte attacco tedesco sulle posizioni britanniche a est di Bullecourt (Cambrai); riportati anche due assalti verso Hollebeke.

Fronte italiano

  • Attività d’artiglieria da Asiago all’Adriatico e attività aeree su tutto il fronte.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Aden: i britannici eseguono ricognizioni verso Hatum e Jabir.
  • Il Tenente-Colonnello Ronald Storrs nominato Governatore di Gerusalemme.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
5 GENNAIO 1918

Vivaci duelli d’artiglieria nel settore orientale dell’altipiano di Asiago ed a cavallo della Val Brenta. In Val di Seret una colonna nemica venne sorpresa e dispersa dalle nostre batterie.
Alla testata di Val Calcino pattuglie avversarie che avanzavano verso le nostre posizioni furono fugate a fucilate.
Lungo il medio Piave l’artiglieria nemica esplicò maggiore attività e la nostra la controbattè energicamente.
Aviatori inglesi distrussero a Susegana un pallone frenato nemico e fecero precipitare un velivolo presso Corbolone (Livenza). Nella giornata e nella notte notevole attività aerea sulle opposte prime linee e retrovie. Nostri aviatori hanno bombardato con buoni effetti baraccamenti e campi di aviazione. La stazione di Levico in Val Sugana e gli adiacenti magazzini vennero colpiti con 1200 chili di bombe. Quelli nemici lanciarono bombe su Mestre, Bassano e Castelfranco producendo lievi danni e qualche vittima in quest'ultima località.

GENERALE DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori